"Allora, chi inizia a spiegarmi qualcosa?" Esclamai sporgendomi dal parapetto del porto e guardandoli dal basso sorridendo.
Harry prese parola forse per la prima volta dopo quella breve telefonata:" Allora, non è facile da spiegare.
Devi sapere che prima di ogni concerto noi da dietro le quinte sbirciamo la platea per vedere che cosa ci aspetta e ovviamente non perdiamo occasione per vedere chi c'è già sotto il palco.-"
Parlava con una voce calma e allo stesso tempo decisa,sembrava quasi un bambino impegnato nell'intento di spiegare le sue buone ragioni per volere quel gioco nuovo.
Ovviamente speravo di non essere io quel tanto desiderato giocattolo.
Non lo interruppi neanche un attimo curiosa di ascoltarlo e lui continuò:"-Come avrai intuito, quel giorno a Torino da dietro le quinte ci sei saltata all'occhio tu,tante ragazze prima di te erano state capaci di farsi notare anche senza volerlo,ma tu quel giorno eri qualcosa di strano per noi: eri entrata presto,al concerto mancava ancora un po' e non eri pitturata in viso,non portavi magliette o fasce comprate fuori allo stadio. Avevi quella maglietta bianca con Rihanna sopra è un paio di pantaloni scuri,i capelli raccolti e in un certo senso sembrava come se ti trovassi lì per caso. Solo che al contrario di tutte le altre tu,senza agghindarti o urlare,ti eri presa l'impegno di essere lì appena potevi prima delle altre ragazze."
Io rimasi senza parole, si ricordava come ero vestita quel giorno?
Così iniziai a parlare io o meglio,continuai a fare domande.
"Ragazzi io sono senza parole,ma ancora non riesco a capire. Non vi nascondo che il mio più grande sogno era potervi incontrare e magari essere vostra amica, ma adesso la questione si sta facendo troppo surreale.
Io non riesco a credere che vi ricordiate addirittura come ero vestita quel giorno. Comunque, un altra domanda mi sorge spontanea."
Presi qualche secondo di tempo,avevo un po' paura a parlare,feci un grosso respiro e dissi:" A cosa porterà questa cosa? Questa nottata passata insieme? Dovete capire che per voi può essere tutto normale, ma per me no..per me significa la più bella notte della mia vita,significa un ricordo che mi tormenterà per sempre. Lo capite questo, vero?"
Quelle parole rimbombarono nel silenzio di quel posto desolato.
La luce del sole inizio a farsi vedere all'orizzonte e la Statua della Libertà apparì come un enorme ombra nera sul mare scuro. New York quella mattina mi sembrò diversa,meno caotica.
Certo che era strana la vita,da un giorno all'altro era successo ciò che non mi sarei mai aspettata e cosa sarebbe accaduto una volta tornata a casa? Sarebbe finito tutto?
Quello che mi aspettava era tutto un interrogativo,qualcosa a me completamente ignaro.
Liam venne vicino a me e mi sorrise, mi fece cenno con il capo di seguirlo qualche passo più in là. Fissava il mare con un lieve sorriso in viso,aveva le mani incrociate,le braccia poggiate sul parapetto ed era lievemente piegato all'indietro, io cercai di imitarlo assaporando appieno quella fresca brezza marina che mi scompigliava i capelli.
"Sai Ellie, Niall ci tiene molto a rivederti ancora e anche noi abbiamo piacere di stare in tua compagnia e appoggiare le sue decisioni.-"
La prima cosa che notai con stupore e felicità era che dopo un intera giornata a firmare CD,si era ricordato il mio nome. Ecco perché nessuno dei cinque me lo aveva chiesto di nuovo durante la serata. Ero felice in quel momento.
Poi inizia a ragionare sulle sue parole, ma lui ricominciò subito a parlare:"-Noi non abbiamo nessuna intenzione di illuderti,vogliamo che questa situazione continui. Per darti dimostrazione della nostra sincerità oggi non tornerai a casa , rimarrai ancora con noi." Sorrise e senza aggiungere altro riuscì a convincermi a rimanere con loro. Io sorrisi a mia volta come a dire :" va bene,mi fido." E ci riavvicinammo agli altri che nel frattempo ridevano tra di loro.
Inviai un messaggio a mia mamma "Sto vivendo il più bel sogno della mia vita,ti chiamo più tardi. Sto bene non preoccuparti. Ti amo.xx"
Il sole era sorto e la sbronza era scesa,avevamo solo bisogno di fare colazione. Ci avviammo verso la macchina, io infilai una mano nella tasca della felpa di Niall e presi le chiavi della macchina :" Adesso tocca a me,non credo mi capiterà mai un altra occasione così." Li feci salire in macchina,misi in moto e Niall,seduto sul sedile anteriore affianco a me, schiaccio il pulsante per far aprire la cappotta. Li portai in un posto molto speciale,a pensarci bene non ci avevo mai portato nessuno li,era non troppo vicino ad Harlem ma comunque in quella zona. Era un posticino piccolissimo,aveva un cortile all'ingresso adornato di fiori e piante di ogni tipo, il cielo si poteva intravedere attraverso una pergola di edera verde smeraldo,i tavolini erano disposti in modo casuale, contornati da enormi cuscini rossi,viola,azzurri e rosa e delle morbide copertine di plaid per i più freddolosi. Si chiamava Charlie's ed era un piccolo paradiso terrestre.
Li portai li perché sapevo quanto gli piacesse bere il tè e li servivano il migliore della città.
Ci mettemmo seduti nel punto dove riuscivamo a vedere meglio il cielo tra le foglie,Zayn accese le piccole candele disposte al centro del tavolo e ci avvicino le mani per riscaldarle un po'.
Ordinammo 6 tipi di tè diversi,con pasticcini,cornetti,biscotti e qualche altro dolce vizio. Rimanemmo in silenzio fino all'arrivo della nostra colazione, da quel momento loro iniziarono a farmi mille domande cercando di capire di più su di me.
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Il primo incontro
FanfictionErano ore che ero in fila fuori a quella libreria, era un giorno di aprile particolarmente caldo e quel Cd tra le mani non faceva altro che farmele sudare. Dovevo entrare,dovevo abbracciarli e piangere per loro con il sorriso più bello e sincero ch...