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“Incostante, com'aura, è per natura de' giovani il pensier.”

●•°●○•°●

"Il semestre era ormai cominciato e Patroclo era già rinchiuso come un topo da biblioteca.
Stava sui libri 12/24h e se avessero chiesto, non si pentiva di niente.
Questo non era un problema fino a quando doveva andare al bagno o mangiare, ma si dimenticava anche di quello la maggior parte delle volte.
L'unica persona che ricordava qualcosa di diverso, che non fossero tendini e ossa, era Achille.
Sebbene il tempo di Patroclo si fosse ridotto notevolmente dalle settimane prima, passavano abbastanza tempo insieme come una coppia normale.
Passeggiavano la mattina per andare alle rispettive lezioni, mangiavano a pranzo certe volte (Le volte in cui Patroclo era presente oppure quelle volte in cui Achille non era con la sua squadra.)
Il che non era un problema, nessuno si sarebbe lamentato di Patroclo a quel tavolo, ma lui era un ansioso figlio di puttana che non riusciva a spiccicare parola con nessuno di loro. - eccetto Automedonte, lui parlava con tutti. -

Il vero problema, sorgeva quando dovevano uscire insieme fuori dall'orario scolastico.
Non era così terribile o una cosa così grande, Achille era sempre elettrizzato e Patorclo si crogiolava nella sua ansia, quindi in qualche modo non funzionava davvero.
Il loro tempo "libero" lo passavano comunque in biblioteca.
Il Venerdì le loro conversazioni si limitavano al: "Sai dirmi quali sono i punti cruciali delle malattie muscolari e ossee?" oppure, "Un atleta che pesa 80 chili, cosa dovrebbe fare per avere un'alimentazione sana senza morire di fame?"
Il che era davvero snervante la maggior parte delle volte.

Quindi non avevano davvero fatto dei passi avanti, anzi sembrava solo che fosse tutto uguale, se non per qualche bacio a stampo che contrassegnava il fatto che non fossero solo amici.
E poi il vero, vero  problema di Patroclo erano le voci.
Non si era mai sentito così tanto gli occhi addosso come in quel periodo.
Tutti e nessuno escluso, parlavano di Patroclo e Achille.
E mai avrebbe pensato che fosse così una cosa estenuante, e inquietante certe volte.
Tutte le persone innamorate di Achille - che significava metà college - tiravano occhiatacce a Patroclo per i corridoi come se fosse un trafficante di organi infantili."

《Ti ci abituerai,fidanti. Era successo anche a me,nessun problema,davvero. Fino a quando non arrivano alle lettere minatorie. Lì dovresti preoccuparti,ma non troppo. Sono solo ragazzine del primo anno completamente ossessionate da Achille e roba del genere.》

"Deidamia aveva riso così tanto quando glielo aveva confessato, il che non era davvero la cosa migliore per lui.
Anzi addossava ancora più ansia,  e di certo non aveva bisogno di ansia aggiunta a quella per i suoi esami.
In più doveva davvero  concentrarsi per quegli esami, sarebbero stati cruciali per la sua laurea in chirurgia.
Quindi la sua ansia era x2.
Ma quel giorno era uno di quelli in cui lavorava.
Perché si, aveva trovato anche un lavoro part-time, che era ancora un fardello in più da portarsi, ma il semestre era iniziato e doveva pur pagare le rette scolastiche.
Fare da cameriere il giovedì e sabato sera non era davvero un problema, se era uno stronzo maniacale che si organizzava la giornata.

E poi cosa c'era di male, Achille adorava stuzzicarlo nel suo orario lavorativo."

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"L'aria sapeva di fumo e nebbia quel sabato sera.
Patroclo odiava l'odore di fumo e il colore della nebbia, come le sue occhiaie quel giorno.
Non aveva dormito affatto la sera prima, poiché facendo le ripetizioni con Achille (oltre a essersi assicurato che ormai i venerdì fossero suoi) lui aveva anche proposto di guardare un film insieme.
I primi minuti erano andati bene, però.

Ma l'altra metà del film avevano iniziato a pomiciare e lì fu davvero un passo avanti.
Non si sarebbe mai immaginato che Achille avesse denti così aguzzi da far diventare il suo collo un cimitero di segni viola.
Ma nemmeno il collo di Achille era sopravvissuto.
E lì, avevano iniziato a comportarsi come una reale coppia.
Questo non toglieva il fatto che fosse tardi per baciarsi come se la loro vita dipendesse da quello, quindi non aveva dormito tantissimo.

Il campanello suonò, svegliandolo dai suoi pensieri, e il naso di Achille venne assalito dall'odore di caffè e caramello.
Patroclo era ancora sul retro a sistemarsi, ancora non c'era nessuno e quando sentì il campanello andò quasi nel panico.
Diede però ad Achille il tempo di guardarsi intorno.
Era un cafè decente, non migliore di quelli che Odisseo costringeva a vedere.
C'era uno scaffale di libri carino, tavoli a cerchio di legno falso, e un grande specchio contornato da archi d'oro di foglie inghirlandate.
Achille si sedette in uno dei tavoli isolati e aspettò con pazienza.
Tanto non aveva niente da fare."

《Buongiorno signore,vuole ordinare?》

"Patroclo tremava prima di accorgersi che quello seduto sul tavolo era il suo ragazzo.
Pft- Achille rise quasi forte.
Alto, scuro e bellissimo."

《Ah,si..ma non credo tu sia nel menù.》

"Che diavolo era quello, Achille?!
La voce di Diomede aveva urlato nella sua mente.
"Si, uh. Un cazzo di niente."
Anche la voce di Aiace sussurrò nella sua testa.
Patroclo sorrise appena, anche se il sorriso non reggeva i suoi occhi."

《Temo di no,signore.》

《Allora,sai consigliarmi qualcosa?》

"Achille sorrise e sperò di essere affascinante.
"No di certo."
E quello era Odisseo.
Giurò di non aver preso droghe, ma la voce di quei bastardi dei suoi amici lo perseguitava."

《Ti consiglio un tè nero,o una cioccolata e caramello. Potrei aggiungerci anche la panna.》

"Patroclo sembrava seducente e questo alimentava l'ego smisuato di Achille."

《Si,perfavore. Sempre se non ti consideri parte del menù -》

"Ma Patroclo era già sparito dietro il bancone.
Bel modo di sedurre il proprio ragazzo, bello, alto e bruno.
Si girò nella sua direzione, vedendolo parlare con un probabilmente suo collega.
In qualche modo pensava di averlo già visto.
Forse era al quinto anno, o forse giocava a football per la squadra avversaria.
Oh,si.
Come si chiamava, Serpedonte?
Era sicuro che quello fosse il suo nome.
Li fissò per un tempo indefinito, sopratutto quando Patroclo aveva riso e il possibile Serpedonte gli aveva dato una pacca sulla spalla per farlo muovere.
Non c'era niente di male, ma Achille divenne subito irritanto.
Non voleva essere uno stronzo possessivo o altro, ma quello era stato irritante.
Continuava a ripetersi che erano solo amici anche quando Patroclo arrivò al tavolo."

《La sua ordinazione, signore.》

"Parlava Patroclo."

《Grazie.》

"Disse semplicemente.
Voleva riferirsi al flirtare di nuovo ma era incazzato, oppure dal smettere di farsi servire dal suo ragazzo perché lo distraeva.
Aveva inziato a leggere il piccolo libro preso a caso dallo scaffale.
Iniziò a bere la sua cioccolata e caramello, confermando di essere il suo dessert preferito.
Stava per richiamare Patroclo, ma venne interotto."

《Mi scusi signore,ha finito?》

《Oh si- uh-》

"Si girò per sorridere al suo ragazzo, ma davanti a lui c'era solo Serpedonte."

《Come é stato il dessert? Di suo gradimento?》

《Si uh..Il ragazzo di prima-》

《Mi scusi signore,temo che il mio collega sia occupato. Può chiedere al sottoscritto.》

"Achille asottogliò gli occhi per un momento.
Aveva detto "collega" in modo strano e fastidioso.
La gelosia stava iniziando a mangiarlo e non era un buon segno.
Scosse la testa e si alzò."

《Non voglio nient'altro,grazie. Il dessert era buono.》

"Prese velocemente la sua borsa e uscì.
Era la cosa più irritante successa quella sera e il tarlo nella sua testa diceva che quel ragazzo era un pericolo per la sua sanità mentale, e la malsana idea di prendersela con Patroclo in modi che aveva solo immaginato, era il suo pensiero in quel momento."

𝐜𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚 & 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐦𝐞𝐥𝐥𝐨.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora