capitolo sei

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Osservo le vetrate del palazzo che ho di fronte, tutto sembra gigante in questa città.

Il mio cuore pulsa di rabbia e dolore per quello che sto per fare, ancora una volta sono stata ingannata, ma da ora in poi l'unico mio sentimento per Altair sarà una sanguinosa vendetta.

Mi guardo intorno mentre mi avvicino alla ragazza dietro il bancone della segreteria per chiedere del signor Walker.

-Scusi, avrei un appuntamento con il signor Walker.

La ragazza ha un vestito grigio che si mimetizza con l'ambiente circostante, le labbra sono contornate da un rossetto color pelle, i suoi occhi coperti di mascara si posano sul mio chiodo nero e sulla mia coda alta.

-Lei chi è mi scusi?

Cerco di essere gentile, così senza farmi prendere dal nervosismo ripeto, dando qualche informazione in più.

-Alya Styven, sono qui per un appuntamento con il signor Walker.

Le sue labbra si incurvano in una smorfia spazientita, come se fosse lei quella con il diritto di essere nervosa.

-E questo l'ho capito.

I suoi occhi ritornano sul computer mentre le sue mani ricoperte da anelli cominciano a picchiettare veloci sulla tastiera.

-Perfetto, se lo ha capito può finire di squadrarmi e dirmi a che piano si trova l'ufficio della persona che sto cercando, la ringrazio.

Un sorriso falso si aggiunge al mio sguardo infuocato mentre continua a lavorare senza degnarmi di un'occhiata.

- Piano nove, Signora Styven.

Signora? ma che cazzo di problemi hanno qui a Manchester?

- La ingrazio, a proposito, un consiglio, una scopata le farebbe bene, arrivederci Signora.

Un sorriso si apre sulle mie labbra mentre lascio la segretaria alle mie spalle per avviarmi verso l'ascensore che mi porterà al piano nove.

Attraverso la stanza mentre un signore vestito con giacca e cravatta cammina verso di me. Lo osservo, è alto e snello, i capelli gli incorniciano il viso perfettamente mentre le mani oscillano elegantemente attorno ai fianchi.

- Buongiorno signorina Styven, sono il signor Walker, è un piacere conoscerla dal vivo.

Yve me lo aveva descritto come il diavolo sceso dall'inferno, ma di fronte a me trovo un uomo semplice ed elegante, non mi faccio manipolare dall'aspetto ma avevo certamente immaginato una persona molto più autorevole.

- Oh, la ringrazio il piacere è tutto mio.

Stringo la mano calda, che in confronto alla mia è il doppio, gli anelli sfregano sulla mia pelle, è sposato, quell'attimo mi ha permesso di sbirciare una fede nel suo anulare.

- La prego mi segua nel mio ufficio.

Seguo l'uomo di fronte a me mentre mi accorgo della bellezza di questo palazzo, i vetri permettono un'ampia vista sui grattacieli della città e il bianco delle mura rende tutto più luminoso e armonioso. Le sale d'attesa sono ornate da quadri sulle sfumature del grigio e divanetti in pelle, mentre le porte degli uffici sono di un bianco elegante con una targhetta e il nome di ciascun impiegato. L'ufficio in cui sono entrata è molto elegante, e non mi sarei aspettata niente di diverso dal signor Walker, anche se non lo conosco percepisco che è un uomo che tiene alla sua apparenza, probabilmente anche per il lavoro che svolge.

- Innanzitutto, benvenuta a Manchester, ho voluto incontrarla semplicemente perché ho saputo degli avvenimenti accaduti pochi giorni fa. Uno degli operatori dei ragazzi mi ha informato della sua presenza per scattare delle fotografie al posto della signorina Yve, capisco che lei non era a conoscenza di alcuni fatti che riguardano la band, ma purtroppo è capitata al suo interno. Per questo se le può far piacer la vorrei assumere come fotografa ufficiale della band, gli Hell's Angels partiranno presto per un tour presso gli stati uniti e pensavo che se le può far piacere potrebbe seguirli nel viaggio.

Il mio cuore perde due battiti, un groppo in gola mi assale sentendo quelle parole, partire, lasciare tutto, la mia nuova scuola, il percorso di studi e tutto questo con Altair, come posso pensare che possa essere la scelta giusta?

Il signor Walter continua a parlare mentre i miei pensieri rimuginano sulla proposta.

- Ovviamente per far che questo accada, dovrà firmare alcune pratiche burocratiche che riguardano principalmente la salvaguardia delle identità dei ragazzi, per questioni legali c'è qualche firma da fare. La informo che ovviamente non potrà dire chi sono neanche ad amici stretti o famigliari, non a caso nemmeno le famiglie dei cosiddetti ne sono informate, nel caso questa regola fondamentale venga infranta le conseguenze che troverà sul contratto saranno applicate, per il resto le altre pratiche parlano solo della sicurezza. Ecco a lei i fogli e visto che tra due giorni partiremo con il tour bus, dovrà consegnarmeli firmati al più presto. Ha qualche domanda?

Sono persa nel vuoto quando l'uomo termina di parlare, come faccio a cambiare vita un'altra volta?

- E se non accettassi cosa succederebbe, adesso che ho la conoscenza delle identità dei ragazzi?

Due occhi saettano sul mio viso, solo ora capisco le parole di Yve sul suo conto.

- Le consiglio vivamente di accettare, se le può far piacere saperlo, lo stipendio è ben proporzionato al lavoro e alle informazioni che ogni individuo che lavora a stretto contatto con la band deve mantenere. Con questo, mi spiace informarla che ho un altro appuntamento tra poco, perciò se non è un problema la accompagno verso l'uscita.

Esco velocemente da quel luogo, la mia pelle è ancora pallida e mille domande disseminano i miei pensieri. 

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