Chapter one: Rune, lettere e rum di buona annata sputato

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Point of view: Boruto (ボルト)

Fine-Taeyeon;
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Io non volevo distruggere il villaggio e, sicuramente, non volevo diventare il contenitore di una maledettissima divinità. Sono passati due anni e Konoha non si è ancora totalmente ripresa - ci sono ancora alcuni palazzi distrutti, abitanti nei rifugi per senza tetto e la Rocca degli Hokage è, parzialmente, distrutta. "Perdonami papà"
Continuo a camminare, dirigendomi verso le Porte d'ingresso del Villaggio, abbassando ancor di più il cappuccio della felpa rosa sul viso, meno persone mi riconosco, meno oggetti, specialmente palle di carta fatte coi fogli di giornale, mi vengono lanciati contro. Ma il destino, brutto bastardo traditore, decide di mettere il dito nella piaga, facendo portare dal vento una vecchia copia di giornale letteralmente davanti ai miei piedi. Ricordo perfettamente quando lessi per la prima volta l'articolo: ero ricoverato in quello che restava dell'ospedale della Foglia, seduto sul letto con le spalle al muro, drogato di antidolorifici, la musica delle Spotlight nelle orecchie, l'ago della flebo che continuava a ricordarmi che "si, hai fatto la più grande strage del tuo tempo, ma zia Sakura è la tua madrina e, nonostante le tue stronzate, ti ha salvato la pellaccia" e stavo guardando un servizio alla televisione dove Sarada, con le braccia e il viso coperti di bende e cerotti e il labbro inferiore spaccato, e Shikadai cercavano rassicurare gli abitanti della foglia, dicendo che avrebbero fatto il possibile per aiutare e per far ricostruire il prima possibile la città, parlando come delegati degli attuali Hokage, Uzumaki Naruto, e braccio destro, Shikamaru Nara. Ed è stato in quel momento che l'infermiere, con la grazia di una principessa Disney, lancia sul letto, quasi completamente circondato da palloncini con la scritta "Rimettiti Coglione" -poetici e delicati, i miei amici-, il quotidiano; se l'immagine non mi rendeva giustizia, il titolo di copertina ancora meno:

I Fratelli Uzumaki distruggono la foglia: non sempre il sangue fa il suo dovere.

Lord Settimo: durante il periodo di ricovero, Sarada Uchiha e Shikadai Nara inizieranno a prendere il mio posto e quello del mio braccio destro da domani.

Il tempo di leggere il titolo, che la zia aveva lanciato fuori dalla finestra il giornale- e per poco anche l'infermiere-
" Non dar conto ai giornalisti tesoro, okay?" mi disse, mentre cercava di far sparire qualsiasi cosa riguardante l'incidente.
Bei tempi quelli del mio ricovero: papà era presente, non in giro per mondo alla ricerca di Kurama; riuscivo a vedermi con i miei amici quasi ogni giorno e non vagabondavo in giro da solo come un dannato Dantesco; le ragazze e la mia fidanzata, Keiko, non si conoscevano, cioè si, si conoscevano, ma non cercavano di strapparsi i capelli a vicenda e rischiare di rompersi tutte le 206 ossa che compongono lo scheletro umano - anche Namida, che è sempre stata tranquilla e taciturna, quella che cercava di calmare le acque ad ogni litigio e che durate le varie risse, fatte solo e soltanto per motivi altamente non futili -tipo quale canzone delle Spotlight fosse la migliore-, ci copriva le spalle, si è aggregata alle altre e adesso ho una nuova donna da aggiungere alla lista di quelle da temere quando si arrabbiano -; la mamma veniva a trovarmi tutti i giorni e brillava, soprattutto sorrideva, cosa che non fa più da quando papà è partito, quasi un anno fa; Kawaki ed io, dimessi dall'ospedale, abbiamo continuato a dividere la stanzetta, dormendo nel letto a castello e intrattenendoci in conversazioni filosofiche alle due del mattino, quando l'effetto degli antidolorifici iniziava a scarseggiare:
"Oh, Kawaki, sei sveglio? Lo so che sei sveglio." " No, sto dormendo. Taci Boruto" " Ho una domanda da farti. Fai il bravo fratello maggiore e ascoltami." " Ti soffoco nel sonno con il cuscino. Spara la stronzata delle due di oggi, giusto per iniziare preparati la giornata. " Fottiti. Comunque, tu credi che i pinguini scoreggino? E vorrei precisare che sei diventato molto volgare." " Mamma dammi la forza di non scendere dal letto e lanciarlo fuori dalla maledettissima finestra perché... Sai che non c'ho mai pensato? Non sei del tutto un idiota allora"
con Himawari che, dall'altra stanza, urlava che sarebbe stata lei a buttarci direttamente fuori di casa, se avremmo continuato queste conversazioni, a detta sua, inutili ed idiote; sempre Hima era contenta di avermi di nuovo a casa e non si vergognava di invitare il suo gruppo di amici da noi quando anche il sottoscritto era presente. Il rapporto col mio team era rimasto lo stesso e Sarada non faceva quella faccia delusa ogni volta che incontrava il mio sguardo. Che poi è stata lei a fidanzarsi per prima con quel tipo del Villaggio del Suono, un certo Hiroto, alto, capelli bruni e occhi verdi, non molto carino e neanche bravo col combattimento, un idiota che non sa neanche aprire un libro, che non sa riconoscere Jane Austen da Agatha Christy, ma che è riuscito a conquistare la figlia del mio maestro - uno dei tanti misteri a cui nessuno è riuscito a dare una risposta-. Ma poi, tu, madre di quel coso, non credi che le persone possano prendere alla lettera il significato del nome? "Colui che vola" è, accidentalmente, scivolato dalla gradinata dei giardini pubblici, inciampando, sempre accidentalmente, sulle mie stupende Balenciaga, imparando a volare e cadendo di faccia; tutto di sua volontà, ovviamente, non che io c'entri qualcosa, ovviamente, e, sicuramente, il fattore scatenante non è stato vedere Sarada e l'aspirante paracadutista tenersi per mano e lei ridere e arrossire come non aveva mai fatto prima, tranne col sottoscritto, - ero un pochino lento a tredici anni, che ci volete fare? Sono i geni "lenti in amore" di papà, non date la colpa a me-
Tunk
Nuova cosa da tenere a mente : mai ripensare al passato mentre cammini, soprattutto se non ti accorgi dei lampioni; per fortuna le porte della Foglia sono quasi sempre desolate, quindi nessuno è riuscito a vedermi e la persona che devo incontrare e portare con me dovrebbe arrivare tra una ventina di minuti.
" Moccioso, ho sempre saputo che eri un tipo da testa tra le nuvole, ma dare una facciata contro un palo della luce, in pieno giorno poi, e sobrio soprattutto, da te non me l'aspettavo proprio." - o forse no-

A.A.A Cercasi: L'erede perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora