Chapter Two: Un "noi" che non esite

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Sarada'pov (サラダ)

Anymore-Jeon Somi;
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Avete presente quella sensazione di fastidio che ti si espande nelle viscere ogni volta che senti o vedi qualcosa che ti dà, per l'appunto, fastidio? Ecco cosa provo ogni maledettissima volta che uno degli adulti - specialmente mio padre, ma questi sono futili dettagli- pronuncia il nome della fantomatica allieva prodigio, Marie Jihyo Willson.

-'Rada! Attenta all'albero!-  Chocho, migliore amica della sottoscritta da quando potevamo ancora fare tutti e sette - e con tutti e sette intendo la sottoscritta, Boruto, Hima, Shinkadai, Chocho, Inojin e Metal- il bagno insieme nella vasca dello zio Kakashi, che ai tempi mi sembrava gigantesca.
Anche se ci ripenso, Kakashi è più un nonno, che uno zio.
-Sarada! L'albero!-
Il mio fiume di pensieri mi ha fatto dimenticare il motivo per cui è stato interrotto inizialmente, ovvero Chocho che mi urla di stare attenta ad un albero. Solo che, l'unica cosa che si avvicina ad una velocità improponibile per un oggetto letteralmente ancorato al terreno, è un ramo spesso come la mia testa. Sento una mano calda prendermi il polso e spostarmi di lato, per evitare che la mia faccia diventi un tutt'uno con la corteccia. Ed é in quel momento che un profumo di vaniglia mi avvolge e, maledizione, vorrei restare per sempre così.
Boruto é strano; passa dal sembrare uno dei bad boys dei romanzi per adolescenti, col profumo di menta e tabacco e i vestiti totalmente neri, al sembrare Barbie, con felpe, maglie e anche pantaloni rosa, lo smalto alle unghie e un buonissimo profumo alla vaniglia.

Questo maledetto profumo é come una droga, e io, che per anni ho avuto la possibilità di averlo solo per me, ho fatto la cazzata di farmelo portare via.

-Ma per caso il tuo fidanzatino ti fa assumere qualche tipo di droga che ti sta riducendo il cervello in poltiglia!? Come hai fatto a non accorgerti di quel ramo? Diamine, era dello spessore della tua testa!-
Mi rimangio tutte le cose dette in precedenza. Non é strano, é uno stronzo bipolare, che passa dall'essere il principe azzurro delle favole della Disney all'essere umano più insopportabile mai esistito. É saccente, presuntuoso, montato, si comporta come il bello e impossibile, incoerente, infantile, vuole sempre stare al centro della attenzione, ha un sorriso da Dio ed é bello come il sole.

Datti un contegno Uchiha, sei fidanzata!

Mi schiaffeggio le guance, per dimenticare le ultime due qualità appena pensate, mentre lui mi guarda storto.
-Sai che ti dico? Fai come vuoi! Uno ci prova pure ad avere una conversazione e tu continui a startene sulle tue, senza rispondere.- e si allontana velocemente.

Mamma dammi tu la forza per non appenderlo ad un albero.

-Tutto okay? Ti sei fatta male?- 
La figura di mio papà mi si pone davanti, mentre una mano - non che l'unica - si posa sulla mia guancia, e, con quegli occhi tanto uguali ai miei, mi guarda con attenzione. Ed è in questo momento, quando i suoi occhi neri come la pace incontrano i miei, tanto uguali ai suoi, che sorride, lo stesso sorriso che mi rivolge la mamma ogni volta che mi vede, anche solo in lontananza.

- Non dovresti essere così. Lo stai notando anche tu che, da quando fanno più missioni come team d'élite, tuo papà è più sereno, sta anche cercando di recuperare il tempo perduto. Non vedere l'intera situazione solo da un punto di vista negativo.-

Per quanto io voglia bene a mia mamma, le sue parole, che mi ero ripromessa di dimenticare, rimbombano nella mia testa nel momento più sbagliato. Perché col cavolo che ammetto che ha ragione, soprattutto sulla questione "Marie e Sasuke come super team d'élite, che protegge il villaggio da gente matta che fa la fila per vederci in disgrazia, visto che metà degli abitanti è una calamita per pazzi psicopatici che vuole il dominio del mondo", detta anche questione "Batman e Robin".
-Si papà, va tutto bene, non preoccuparti-
Quando papà ha iniziato a sorridermi, perché prima mi rivolgeva solo ghigni fieri del tipo "Mia figlia può farvi il culo a tutti e ha meno della metà dei vostri anni. Prendete il colpo brutti scemi", credevo che avesse una specie di paralisi facciale, poi, dopo averlo analizzato nel sonno, non ho trovato la presenza di paralisi o tecnica dell'illusione. Vedere Il Sasuke Uchiha sorridere come Chocho sorride ad un pacchetto di patatine era strano, almeno per i primi giorni.

A.A.A Cercasi: L'erede perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora