6. Guitar

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"Jennie concentrati per favore"
Lo studio quella mattina era particolarmente noioso, la mia mente faceva fatica a prendere in considerazione gli impegni che dovevo svolgere all'interno di quel luogo.
Teddy cercava disperatamente di spiegarmi i programmi per la promozione e i vari impegni che avrei dovuto avere per la realizzazione del mio debutto da solista.
"Quindi per la prima tappa del tour mondiale canterai in anteprima la tua canzone, esattamente 2 giorni prima dal suo rilascio"
Quella mattina avevo un aspetto terribile, feci addirittura fatica a coprirmi le occhiaia con il trucco.
"Jennie mi stai ascoltando?" Si rivolse Teddy verso di me alzando leggermente il tono di voce.
Di colpo lo guardai confusa, cosa mi aveva appena detto?
"Oh ehm certo, ho capito non ti preoccupare"
Gli risposi impacciata.
"Mh"
Mi guardò con fare infastidito mentre incrociò le braccia.
"Il riposo è importante se hai deciso di intraprendere questo lavoro. Oggi non mi interessa se sei stanca e non hai dormito, dobbiamo lavorare".
Erano le 6:30 del mattino e come se non bastasse il tempo non era nelle sue migliori condizioni.
"Certo, scusami" Risposi quasi a bassa voce.
Non avevo dormito per tutta la notte, la stanchezza di quella mattina era facilmente comprensibile.
"Dobbiamo registrare alcuni pezzi della canzone che poi andranno insieme alla base come melodia, quindi schiarisci la voce e appena sei pronta entra in studio"
Annuii ascoltando quello che mi aveva appena detto.
Ci stavo mettendo un impegno enorme a restare sveglia, sentivo come se da un momento all'altro potessi cadere per terra e addormentarmi.
Per ore, con il microfono davanti e la melodia nelle cuffie, armonizzavo per sistemare le ultime cose nella canzone.
Quella mattina ero stata completamente un disastro, non facevo altro che sbagliare e a non prestare attenzione.
Avrei voluto rinchiudermi in camera dalla vergogna, avevo accumulato troppo stress emotivo e, soprattutto, avevo perso molteplici ore di sonno.
Ma nessuna scusa era valida.

Uscii dalla stanza di registrazione dopo aver finito le ultime cose.
Teddy era come al solito rivolto verso la scrivania, mentre ritoccava ogni cosa davanti ai suoi mille monitor.
"Per oggi basta, credo di potermi accontentare così, ormai la canzone è finita"
Mi sedetti sul solito divano nero dello studio mentre cercavo disperatamente il telefono nella borsa.
"Tra pochi giorni inizierai la realizzazione del video musicale, ti hanno già dato le date?"
Lo guardai confusa.
"In realtà non mi ha detto niente nessuno"
Risposi.
"Allora te lo dico io in anticipo, inizierai il 5 ottobre"
La data di uscita era sempre più vicina ed io ero rimasta ferma a quando il mio debutto da solista era solo un'idea passiva.
"Alcuni set non si svolgeranno solo in Corea, dovrai anche partire per alcuni posti" Aggiunse.
Amavo viaggiare, forse era l'unica notizia che era riuscita a migliorarmi, anche se di poco, il morale di quella giornata.
"Ok, grazie"
Nella stanza si potevano sentire solo i tasti della tastiera e la base musicale che si interrompeva ogni volta per essere sistemata gradualmente.
Fissavo il telefono senza prestare attenzione, continuavo a pensare a quello che mi era stato riferito il giorno prima dal Ceo, immaginavo a come potesse peggiorare la mia situazione durante il mio debutto, a quanto disgusto avrei provato verso me stessa e a quanti altri problemi avrei dovuto sistemare.
"Ehi Teddy"
Smise di lavorare sulla canzone e si girò verso di me.
"Dimmi?"
Non so perché gli feci quella domanda, ne avevo sentito improvvisamente il bisogno.
"Sai qualcosa sull'accordo con la SM?"
Vari secondi di silenzio occuparono interamente lo studio mentre il suo sguardo gelava i miei occhi.
"Si" Rispose riprendendo a lavorare al computer.
Rimasi quasi stupita dalla freddezza che aveva avuto in quel momento.
"Senti Jennie, posso capire come ti senti. Mi dispiace molto" Disse inaspettatamente.
Non aggiunsi nessun'altra riposta e cominciai a sistemare le cose per uscire.
Questa volta non mi andava di rimanere in quella stanza, avevo un disperato bisogno di riposarmi, sperando di riuscire almeno a chiudere gli occhi per qualche minuto.
"Va bene io vado" lo salutai e chiusi la porta avviandomi ai dormitori.

Camminavo con passo lento mentre tenevo le mani in tasca nella gigantesca felpa che avevo indossato quel giorno, la struttura non era parecchio affollata, la poca gente che c'era era impegnata a prenotare appuntamenti o a svolgere alcuni loro impegni a me indifferenti.
Improvvisamente intravidi una dipendente venire nervosamente verso la mia direzione.
"Signorina Jennie Kim il capo le ha inviato questa comunicazione".
Parlava faticosamente, probabilmente aveva corso.
Presi il foglio che mi aveva dato e la ringraziai.
Lo misi pigramente in tasca, lo avrei aperto dopo, in quel momento non avevo minimamente voglia di altri pensieri.
Mi girai dalla parte opposta e all'improvviso una figura femminile parecchio alta si ritrovò di fronte a me.
"Oddio che infarto che mi hai fatto venire Lisa" Le urlai contro.
"Ueee, sei appena tornata dallo studio?" Mi chiese mentre sorseggiava la sua granita.
Ripresi lentamente fiato dallo spavento "Si, tu perché sei qui?"
"Non vedi? Mi sono presa da bere" Ripose mostrandomi la sua bibita fieramente.
"Solo a te piace la granita"
Mi guardò sorpresa "Ma come ti permetti, a tutti piace la granita"
Alzai gli occhi al cielo e ripresi a camminare.
"Sto andando ai dormitori, se vuoi seguirmi invece di bere granita fai pure"
Da dietro mi seguiva con passo veloce. "Guarda che ci stavo andando anche io"

"Quindi gli allenamenti per la coreografia gli inizi domani?" Mi chiese mentre camminavo.
"No, tra due giorni"
"Il 20?"
Annui continuando a tenere lo sguardo rivolto verso il basso.
"Allora ci siamo tutte, possiamo venirti a trovare" Mi rispose sorridendo.
Un sollievo leggero mi passo velocemente per la mente mentre rivolgevo gli occhi verso Lisa.
"Grazie" Dissi dolcemente.

Eravamo finalmente arrivate ai dormitori, non vedevo l'ora di buttarmi di peso su quell'enorme divano.
"Eccovi!" Rosé era seduta al centro della stanza intenta a suonare la sua chitarra.
Jisoo era di fianco a lei con il telefono nelle mani. "Giornata libera per tutte a quanto vedo"
Lisa si unì a loro sedendosi anche lei sull'enorme tappeto. "Menomale, aggiungerei"
Mi sedetti sul divano vicino a loro togliendomi dalla testa il cappuccio della felpa.
"Ho avuto una giornata parecchio pesante, non riuscivo a rimanere concentrata in studio" Dissi sospirando infastidita.
"Quando sei uscita ho visto che una dipendente ti aveva consegnato un foglio, cos'è?" Mi disse improvvisamente Lisa.
La guardai confusa. "Mi stavi spiando?"
"Ma no, stavo venendo verso di te mentre ti ho visto con quella signora" Mi rispose accennando una risata.
Presi il foglio che avevo posto nella tasca della felpa e lo tirai pigramente fuori dalla busta bianca in cui era contenuto.

———

Jennie Kim,

L'appuntamento riguardante a motivazioni private si svolgerà il 19 settembre alle ore 10:15.

Yg Entertainment

———

Sospirai mentre accartocciai di fretta quella maldetta lettera.
"Allora?" Mi chiese Jisoo.
Tutte e tre erano rivolte verso di me, quella situazione era parecchio imbarazzante.
"Domani mattina lo incontrerò" Risposi cercando di sembrare il più tranquilla possibile.
Ecco l'ennesimo silenzio che si era propagato nella stanza.
Nascosi le mani nelle tasche della felpa mentre mi appoggiai allo schienale del divano, fingere di stare bene in quel momento mi era impossibile.
Il mio corpo chiedeva interrottamente di dormire ma la mia mente continuava sempre a lavorare causandomi uno stress infinito.
Una dolce melodia causata dalle note di una chitarra risollevarono l'ambiante circostante.
Scorsi lo sguardo verso le altre e notai che Rosé faceva muovere le sottili corde dello strumento che aveva tra le mani.
Il suono emesso dalla chitarra era dolce e calmo e la leggera quiete che emetteva si espanse per tutta la stanza.
La meravigliosa voce di Jisoo si unì tra quelle dolci note musicali, sorrisi spontaneamente lasciandomi trasportare da quel momento stupendo.
Lisa si alzò rivolgendosi verso di me.
La guardai confusa mentre ero ancora sdraiata su quel morbido divano.
Mi prese la mano facendomi alzare delicatamente.
Cominciò a ballare passi improvvisati mentre mi teneva stretta nella sua mano.
Ero ferma immobile completamente imbarazzata.
Non aveva intenzione di fermarsi e spontaneamente mi lasciai trascinare in quel buffo ballo.

La quiete, la serenità e la pace di quel momento, risollevarono improvvisamente tutti i miei pensieri mentre le note scorrevano dolcemente per la tutta la stanza.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 19, 2022 ⏰

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