Il suo sangue nero le colava lungo il braccio, freddo come il metallo. La piccola creatura grigia - a cui apparteneva il sangue - le fece un sorriso gelido prima di dissolversi e lasciare una piccola patina ai suoi piedi.
Loci si chinò e, con un gesto esperto, si spazzolò via dalle scarpe da ginnastica le tracce di quell'essere. Il suo intero volto, eccetto gli occhi, era coperto da una bandana, per evitare di respirare le piccole spore in cui si era dissolta la creatura grigia.
D'improvviso gli occhi nero sporco della ragazza si mossero, calamitati da quello che sembrava un movimento proveniente da dietro una roccia. Incoccò rapida una freccia al proprio arco, le orecchie tese, la bocca che assaporava l'aria in cerca di informazioni aggiuntive sull'eventuale minaccia. Il sangue di cui era composto l'arco ribolliva inquieto, illuminandole il volto di linee traslucide.
Non chiese chi ci fosse nascosto dietro quella roccia grigia: non poteva, né le venne in mente di farlo. Non che le mancasse la capacità di parlare, ma in alcune situazioni le sue corde vocali sembravano cessare di esistere.
Il silenzio venne rotto da una voce. – Sono io! – qualcuno (o qualcosa) urlò con tono deciso mentre delle braccia bianche cominciavano a scorgersi dietro la roccia. – Loci, ci tengo alla mia bella testa, non mi decapitare per favore, – aggiunse in tono scherzoso quella stessa voce.
Loci sembrò riconoscerla, ma non rilassò nemmeno un muscolo.
– Non mi hanno posseduta e non sono una Mutaforma. Loci, ti prego, non ce la faccio più a convincerti ogni volta che sono io! – La voce fece una pausa pensierosa. – Forse dovremmo inventarci una parola di riconoscimento? Che dici?
La ragazza finalmente abbassò l'arco. Dalle sue dita spuntarono delle piccole gru di carta azzurra, una dopo l'altra. Ne comparivano sempre di più, fino a formare uno stormo. Con un cenno del capo le indirizzò dietro la roccia. Il rumore della carta che fendeva l'aria feriva le orecchie, la ragazza strizzò gli occhi con velocità.
Dopo alcuni secondi, le gru di carta sollevarono da dietro la roccia il corpo di un essere umano. Le braccia penzolavano inerti, gli occhi erano spalancati e vuoti, i vestiti di un azzurro pallido.
Nota: il colore che vedete qua sopra è il colore giallo citrino.
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Giallo Citrino
Mystery / ThrillerIl suo sangue nero le colava lungo il braccio, freddo come il metallo. La piccola creatura grigia le fece un sorriso gelido prima di dissolversi e lasciare una piccola patina ai suoi piedi. Loci si chinò per togliere le tracce di quell'essere dalle...