2. Celeste polvere

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Loci si lasciò andare ad un sospiro e con calma si avvicinò al corpo della ragazza. Creò una freccia con un piccolo movimento delle dita, dello stesso colore sanguinolento dell'arco. Si accovacciò a terra, avvicinò la bocca all'orecchio della ragazza e mormorò: – Celeste, se non la smetti con questa farsa, penso che questa freccia potrebbe scivolarmi di mano e, – il corpo inerte prese d'improvviso vita, gli occhi azzurri si ricolorarono di calore e quello che fino a pochi istanti prima era sembrato un cadavere prese vita.

– Non è giusto! – sbuffò la ragazza.

Loci si trattenne dal roteare gli occhi. – Perdonami se ho rovinato la tua finta morte numero duecentosettantaquattro.

– Duecentosettantasette, in realtà, – precisò la ragazza.

– Celeste, ci siamo separate un'ora fa. Come è possibile che tu ti sia trovata tre volte davanti ad un pericolo mortale?

– In mia difesa, rischiavo di morire di fame. – Celeste con occhi enormi si mise una mano sul cuore. –Dovevo assolutamente procurarmi i mirtilli da quel Sogno Mancato e poi le cose sono degenerate in fretta. Sai com'è, no? I Sogni Mancati si portano dietro dei Rimpianti, poi si uniscono delle Invidie e un piccolo furtarello si trasforma in un duello all'ultimo sangue.

Loci socchiuse piano gli occhi portandosi una mano alla tempia, per poi mormorare: – Cielo, se lo fai ancora una volta giuro che invece di farti solamente sollevare dalle gru di carta, ti faccio avvelenare.

Celeste, a quelle parole, abbandonò in un attimo il suo atteggiamento scherzoso. – Loci, non ti senti ancora bene? – le chiese preoccupata. Sapeva che Loci non la chiamava mai con il suo diminutivo - Cielo - se non in occasioni molto gravi.

Loci scosse il capo e si mise le mani sulle orecchie.

–E io che ti ho fatto usare anche le gru... – continuò Celeste. – Mi dispiace, so che il loro rumore ti fa stare peggio.

–Non fa niente, – borbottò Loci, pizzicandosi lentamente il braccio. – In fondo, abbiamo bisogno anche di qualche attimo di leggerezza ogni tanto, – riconobbe sforzandosi di sorridere.

Celeste la guardò pensierosa. – Questo è vero, ma non a tuo discapito,­ – fece una pausa e sollevò la mano aperta. – Giuro solennemente di pianificare attentamente gli scherzi che ti farò in futuro, di modo che qualcosa di simile non accada più, – la faccia di Celeste era serissima. I suoi occhi decisi sembravano fendere l'aria che le separava. – Fallo anche tu, Loci. Giura solennemente che mi dirai quando i miei scherzi ti faranno stare male.

Loci sospirò, alzò la mano come aveva fatto Celeste e si lasciò sfuggire un "lo giuro", ben consapevole che non sarebbe riuscita a mantenere quella promessa.  

Nota: il colore che vedete qua sopra è il colore celeste polvere

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Nota: il colore che vedete qua sopra è il colore celeste polvere.

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