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« Devi solo inginocchiarti ed incrociare le ginocchia, cosa c'è di difficile? » mi rimprovera Montesso mentre Giulia Pauselli mi mostra per l'ennesima volta il movimento da svolgere.

Sto preparando Somebody to Love e per qualche motivo, oggi mi viene difficile anche stare inginocchiata. Sarà la decima volta che riprovo questo passaggio e risulto sempre goffa.
Questa settimana ho con me due coreografie: questa e una di repertorio classico, Esmeralda, che un disastro su tutti i fronti peggio dell'altra. Sono caduta dalle punte rischiando di farmi molto male e gran parte della variazione la eseguo fuori tempo.

« Ma che c'hai, Vale? Non sembri neppure tu. Sembra che tu stia lavorando tanto perché devi. » constata il maestro quando perdo l'equilibrio nei fouettés.
Sospiro e passo una mano sui capelli neri raccolti in un alto chignon. Ho il fiatone e sento il corpo andare a fuoco.

« Non ci sto con la testa, mi sento stanca. Queste coreografie richiedono tutta la mia energia e mi sento di non potercela fare. » mi siedo a terra e incrocio le gambe. Mi sento di essere al minimo delle forze e so che questo non può accadere, soprattutto ora che siamo a due passi dal serale.

« Ma tu lo sai che un ballerino non può permettersi di essere stanco, Valentina? Ora stai provando due coreografie, che sono niente rispetto a quelle che affronterai per il serale. E lì che fai? Vieni eliminata se non dai il centuno percento. È questo che vuoi? » il suo tono è brusco, ma so che lo fa per caricarmi. Il problema é che al momento mi sento davvero fiacca.

Scuoto la testa e sospiro. « Lo so, lei ha ragione. È che sto sentendo un peso sulla testa che non mi permette di concentrarmi. Più vado avanti e più mi sento inadatta. Ho paura di deludere la Maestra ora che i giochi cominciano a farsi difficili. »

« Ad ogni puntata sei sempre andata meglio, il tuo percorso è stato un crescendo e non solo per quanto riguarda la danza, ma anche di consapevolezza di te stessa. » Giulia prende la parola guardandomi fissa negli occhi « Io ricordo le prime lezioni, quelle in cui a malapena indossavi il gonnellino perché non ti accettavi e quelle in cui evitavi lo specchio come se potesse morderti. »

« Tu puoi fare tutto, Vale. La scorsa settimana eri carica, pimpante. Eri entusiasta. Adesso ti sta piovendo addosso, perché? » incalza Montesso, come se stesse cercando di capire ciò che mi frulla per la mente. « Qualsiasi cosa ti stia affliggendo, sai che devi tenerla fuori dalla sala. Non le puoi permettere di intaccare il tuo lavoro. »

Annuisco e mi alzo da per terra. Guardo l'orologio, sono quasi le sette e trenta ed oggi è il mio turno in cucina.
Il maestro e Giulia mi salutano ed io sono pronta a tornare in casetta. Mi sono servite le loro parole, mi hanno confortata. Devo solo rilassarmi e avere più fiducia in me stessa, nonostante il serale che mi spaventa a morte.

Quando rientro, trovo Sissi già ai fornelli ed aggrotto le sopracciglia perché non ricordavo che toccasse anche a lei oggi.
« Ho voluto anticipare un po', qui hanno tutti fame. Ma tu va a cambiarti, appena hai fatto mi dai una mano. » mi dice sorridendo.
Sissi è quella ragazza solare, che sa sempre come metterti di buonumore.

Le mando un bacio volante e, una volta in camera, lancio a terra il borsone e mi slego i capelli. Ho un mal di testa terribile questa sera. Massaggio le tempie con le dita poi infilo le pantofole liberandomi delle scarpe.
Torno in cucina e affianco la mia amica che sta già cucinando la pasta.

« D'accordo. Cosa posso fare? Preparo le braciole? » domando prendendo padelle e pentole varie.

« Parlare con me. Ecco cosa puoi fare. »

Alzo la testa e resto un istante senza sapere cosa dire. Non si vuole arrendere. Mi pare di aver reso chiaro il concetto di non voler più niente da lui.

a un passo da te | nunzio stancampiano. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora