1. Lonely together

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I don't need no sympathy.

I won't cry and whine.

Life's my light and liberty

and I'll shine when I wanna shine.



«Scusate ancora, vi assicuro che troverò subito qualcos'altro.»

Arianna si stava scusando per l'ennesima volta con le sue amiche – nonché coinquiline – per essersi licenziata.

«Ari, falla finita. Ti abbiamo già detto che è tutto a posto e che non ci interessa se lo troverai tra una settimana, un mese o un anno!» Esclamò Simona, quasi offesa da quelle scuse.

«Vabbè un anno... Ora non esageriamo.» Si intromise Marta, cercando di sdrammatizzare.

Si conoscevano da anni e da circa due mesi avevano deciso di fare una pazzia, di cambiare vita: una sera di non molto tempo prima, davanti ad una bottiglia di vino avevano iniziato a parlare di voler andar via da quel misero, piccolo paesino che non aveva nulla più da offrire.

«Ma perché non ci trasferiamo?» Aveva esordito Marta, poggiando il calice ormai vuoto sul tavolo. «Affittiamo un appartamentino, in tre ce la faremmo con le spese.»

Le altre due si erano guardate inizialmente con aria scettica, quella proposta le aveva spiazzate, buttata lì così su due piedi. Poi però ci avevano pensato ed avevano convenuto che non fosse un'idea così malvagia, anzi poteva addirittura essere fattibile.

«E dove proponi di andare?» Aveva chiesto dunque Arianna, ora interessata e più propensa a discutere la proposta.

«Mah, non so... Roma?» Butto lì Marta. Non pensava che l'avrebbero presa sul serio e adesso si trovava impreparata ad affrontare un discorso del genere. Sparò il primo nome che le venne in mente, giusto per continuare quella conversazione che iniziava a farsi seria.

«Troppo caotica.» Simona la scartò subito, accompagnando la frase con un gesto della mano.

«Milano?» Tentò ancora Marta.

«Lavorativamente parlando sarebbe anche una bella situazione, però c'è sempre la nebbia... fa freddo...» Lei che era meteoropatica sarebbe andata in depressione nel giro di poco, non c'era dubbio. «E poi come faccio con l'università? Dovrei fare un casino per il nullaosta, non è detto che mi riconoscano tutti gli esami già fatti, per non parlare della questione economica... Ci vorrebbero troppi soldi e ora come ora non me lo posso permettere.» La questione università era quella più complessa, magari ne avrebbero potuto parlare una volta laureatasi nella triennale.

«Ma come ho fatto a non pensarci! Perché non Napoli?» Fece allora Simona, che fino a quel momento non aveva preso in considerazione il fatto che Arianna andasse già lì all'università. Trasferendosi non avrebbe neanche più dovuto fare avanti e indietro col treno tutti i giorni, per di più ci erano state spesso anche lei e Marta e ci tornavano sempre con piacere. «Così Ari non deve cambiare università, anzi sarà più vicina e potrà seguire più lezioni. Poi un po' la conosciamo anche noi... Come prima esperienza secondo me è l'ideale.»

Il discorso di Simona non faceva una piega, anzi Arianna si chiese come mai non fosse venuto in mente a lei per prima. Poi Napoli era una bellissima città, avrebbe avuto l'opportunità di vedere più spesso le amicizie che si era fatta lì in facoltà, uscire tutti insieme... A differenza del paesino in cui vivevano, lì c'erano molti posti frequentati da ragazzi in cui avrebbero potuto trascorrere le serate libere.

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