7.

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Rumori.

Non rumori qualsiasi, porte che sbattevano, spade, ringhi.

Ero a scuola, intorno a me tutti camminavano, stordendomi con i loro chiacchiericci. I volti degli studenti erano sfocati. Sembravano tranquilli, ignoravano lo sfrigolio delle spade e quelli strani ringhi là fuori. Entravano in classe pronti per la prossima lezione. Porte che sbattevano.

Essendo quasi le nove del mattino la luce filtrava a volontà, illuminando tutto il corridoio. Qualcosa cadde sulle mie ciglia, impedendomi la vista, poi cadde sui miei capelli. Alzai lo sguardo. Non c'era più nessuno. La luce del mattino irradiava ancora il corridoio mentre la neve cadeva dal soffitto posandosi sul pavimento.

I rumori delle spade divennero sempre più forti ed i ringhi sempre più deboli.

Corsi fuori dall'edificio. Aprì la pesante porta e...

Fuori era buio.

Riuscì ad individuare la nube nera che gli Oni trascinavano con loro. La spada infilzò qualcuno.

Ma chi.

Mi svegliai di soprassalto a causa di un telefono che squillava incessantemente, guardai l'orologio. Erano le due di notte. Scott era accanto a me. Stavamo guardando un film in camera mia durante la cena e avevamo finito per dormire insieme, ci capitava spesso. Fu proprio il telefono di mio fratello a vibrare, lo afferrò dal comodino con fare accigliato e mi mostrò lo schermo.

Stiles.

Lui senza esitare rispose mettendo il vivavoce.

"Si pronto, che c'è?"

Dall'altra parte nessuno emise un fiato.

"Stiles" lo chiamai, non era un buon segno.

Ansimava, era senza fiato, come se cercasse di trattenerlo. Era terrorizzato. Ma ancora nulla.

"Stiles ci sei?" insistette Scott.

"L...Luna" balbettò. Strappai il telefono dalla mano di Scott e, tenendo il vivavoce, mi alzai di corsa dal letto "Ehi, sono qui. Stai bene?"

"Luna...non so dove sono. Non ricordo nulla. Forse ho camminato nel sonno".

Scott mi guardò perplesso. Alzai le spalle non capendo che cosa diavolo stesse succedendo.

"D'accordo" mi passai una mano tra i capelli cercando di mantenere la calma "Riesci a vedere qualcosa? Dicci cosa vedi" la sua voce continuava a tremare "Non lo so, è buio, non vedo niente. Qualcosa non va con la mia gamba" alzò la voce e riattaccò.

Scott balzò subito accanto a me, andò in camera per riprovare a chiamare il suo amico. Io incominciai a cambiarmi con abiti più pesanti dato che questa era una delle notti più fredde dell'anno. Nel frattempo inviai un messaggio a Lydia ed Allison per avvertirle e raggiunsi Scott.

"Cos'è successo a Stiles?" era la voce di Isaac.

"Non lo so" sospirò mio fratello, lanciandomi il casco. Isaac era un licantropo, avrebbe tranquillamente potuto seguirci con il suo passo. Per le scale Scott ricevette un'altra chiamata da Stiles.

"Stiles...No, solo Isaac e Luna. Veniamo a cercarti. Riesci a capire dove sei? ... cerca dei punti di riferimento".

Essendo qualche passò più dietro non riuscì a capire cosa stesse dicendo Stiles.

"In una casa? ... aspetta. Aspetta. Aspetta. Che altro c'è lì dentro? Che cosa vedi?... Stiles perché stai bisbigliando?".

Il primo passo per capire che fine avesse fatto Stiles era andare a casa sua per captare il suo odore. O meglio, Stiles ed Isaac dovevano farlo. Quando entrammo in camera sua Lydia ed Aiden erano già lì. Scott spalancò gli occhi "E tu come lo sai? Ha chiamato anche te?" "No, prima che Luna mi avvisasse l'ho sentito". Mio fratello mi lanciò uno sguardo torvo, poi scosse la testa, non era il momento di pensare a questo. Sarebbe servito tutto l'aiuto possibile.

I know you love me ; DisturbiaWhere stories live. Discover now