Capitolo 3

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Era una giornata come tutte le altre a casa Clark: William era intento nella lettura del giornale, la moglie invece a sparlare male di chiunque fosse "inferiore" a loro ovvero le persone povere e benestanti, Michael e John a litigare e Virginia a mangiare i biscotti.

Anne Marie ad un certo punto disse: "Sì quella non ha stile e voi cosa ne pensate, caro?"
William, colto alla sprovvista, rispose: "Non vi stavo ascoltando, perdonatemi cara ma ero concentrato sul giornale"
"Certo, ovviamente cosa può interessare a voi? Il giornale e non le parole di vostra moglie!"
"Madre, sinceramente a nessuno di noi interessa di chi non ha gusto nella moda e dei pettegolezzi" disse Michael
"Già" concordò il fratello
"Siete due ingrati! Virginia cara tu invece?"
La ragazza guardandola rispose: "Non stavo ascoltando, perdonatemi madre".

Anne Marie si alzò in piedi e iniziò a rimproverarli, poi disse di aver sprecato abbastanza tempo e andò in giardino per godersi la meravigliosa primavera.
William andò nel suo studio per lavorare, Michael invece andò al parco, da quando aveva incontrato Jane, ci andava tutti i pomeriggi sperando di rincontrarla, Virginia andò da un'amica e John si chiuse in camera sua per scrivere sul diario.

Michael camminava lungo il prato quando inaspettatamente la vide intenta ad ammirare il paesaggio, le andò incontro e le sorrise:
"Signorina Murthay, che piacere rivedervi, come state?"
"Signor Clark, è un piacere anche per me! Non mi aspettavo di rincontrarvi! Spero stiate bene, io sì"
"Signorina Murthay, io e voi ci conosciamo davvero da poco quindi capisco non siate a vostro agio quando mi parlate, ma vi prego di non mentirmi.
Pure io dico lo stesso alla mia famiglia, non dovrei ne sono cosciente ma per non preoccuparli mi limito a dirgli un bene".
"Non sono affari vostri, signor Clark, ora credo che tornerò a casa"
"Aspettate, perdonatemi, come ho già detto non intendevo essere invadente, scusate davvero. Non andatevene, gradirei fare una passeggiata con voi se ovviamente vorreste."

Jane lo guardò negli occhi e disse: "Bene, signor Clark accetto"
Michael sorrise e, poco dopo, mentre camminavano le chiese: "Signorina Murthay, come procedono gli studi?"
"Purtroppo male, i miei genitori non sono disposti a pagare per darmi un' istruzione efficiente affinché io possa insegnare"
"Mi dispiace molto..."
"E voi? Cosa vorreste fare, signor Clark?"
"Chiamatemi Michael, comunque sto studiando medicina, vorrei diventare un medico"
"Io non ce la farei a diventare medico poiché non mi piace vedere le persone soffrire, tuttavia vi ammiro, non è una carriera facile"
"Io vi ammiro perché volete insegnare per lasciare un bel ricordo ai bambini..."
"Non ho avuto un'infanzia felice, per niente felice. Spero almeno di dare ciò che io non ho avuto"
Michael si fermò, la guardò nei suoi meravigliosi occhi celesti e le disse: "Signorina, ci conosciamo da poco, ma se volete parlarne sappiate che io ci sono, che vi ascolto senza problemi"
"Jane, solo Jane" sussurrò ricambiando lo sguardo "Siete davvero gentile, vi ringrazio ma ora purtroppo devo andare".

Michael le sorrise e chiese poco prima che scomparisse alla sua vista: "Se vi proponessi di vederci domani qui a quest'ora accettereste?"
"Certo" rispose lei ricambiando il sorriso
"Allora a domani"
"A domani".

Appena tornato a casa Anne Marie gli chiese com'era andata e lui rispose bene, voleva dire alla sua famiglia di Jane ma conoscendo sua madre era meglio evitare perché sicuramente non l'avrebbe ritenuta adatta a frequentarlo...inoltre stava già progettando di farlo sposare con qualche ragazza nobile e la maggior parte di loro erano altezzose, maleducate e schifate da chiunque fosse inferiore a loro.

Anche sua madre lo era e aveva cercato di imporre il suo parere ai suoi figli ma con scarsi risultati: infatti Michael e Virginia trattavano tutti indipendentemente dalla classe sociale con gentilezza mentre John solitamente con disprezzo.
Pure suo padre non era d'accordo e le diceva che doveva essere più aperta e gentile verso chiunque, in risposta la moglie replicava che lei doveva organizzare feste e banchetti per le persone che ne erano degne ovvero i nobili.

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