Ero a casa a mangiare la pizza davanti alla tv con i cantici a tutto volume quando mi squillò il telefono. Abbassai il volume e risposi alla chiamata. Era mio cugino e sembrava colmo di felicità 《Ho ricevuto lo spirito Santo! Me l'ha dato in dono il padre nostro per mezzo di Gesù》mi raccontò. Lo spirito Santo è colui che entra in te e ti dona una nuova vita, ti fa rinascere e cambia ogni cosa sbagliata in te e io a casa ero contenta per lui. Pensavo che sarebbe stato meraviglioso poterlo ricevere anch'io. Il Signore ci conosce già da prima di metterci nel grembo delle nostre madri e sapeva che avrei cambiato continuamente idea di nuovo anche se me lo avrebbe dato in dono quel giorno, non sarei stata costante perché non ero pronta.
Ho continuato la mia vita con due piedi in una scarpa e Dio non approvava, perché a lui piacciono i cuori freddi che vadano in un unica direzione; quella giusta, la sua, l'unica e sola. Stavo sbagliando tutto, sapevo la verità, pregavo spesso ma continuavo a fare la mia vita mondana, il Signore invece ci insegna che non possiamo servire lui e mammona (il diavolo).
Continuai tra alti e bassi a mettere da parte il Signore, anche se con la mia mente spesso avevo comunione con lui. In certi momenti lo archiviavo e in cuore mio sapevo della sua esistenza anche se essendo anch'io fatta di carne mi sorgevano dei dubbi perché l'essere umano in sé è maligno e in queste volte sapevo di aver deluso il Signore.
Succhiudevo la mia porta, non la lasciavo mai aperta del tutto mentre lui piano operava comunque in me.
Mi ricordo di uno dei periodi in cui mi sono avvicinata molto a lui. 《Andiamo al culto a Padova con mia sorella?》mi chiese una delle mie cugine. Sua sorella era la moglie di un uomo che poi sarebbe diventato pastore. 《Andiamo》le risposi.Partimmo di mattina presto per andare in quel culto, dove si riunivano le chiese di vari paesi.
Stavo pregando e ad un certo punto chiamarono all'appello dopo aver fatto la predicazione: 《Se vuoi accettare Dio nella tua vita alzati in piedi che lui possa vedere che lo vuoi》disse il pastore a voce alta. 《Alzatevi e venite qui》mi alzai e andai dritta davanti ai pastori sull'enorme palco del teatro dove stavamo facendo il culto. Posarrono una mano sulla mia testa e insieme a loro iniziai a pregare anch'io. Piangendo sentii una forte sensazione che spingeva al mio petto, un qualcosa di forte che mi soffocava e lo bloccai. Era lo spirito Santo che aspettavo da tempo ed io non l'ho lasciato fare in me.Finito il primo tempo del culto andammo a mangiare al mcdonald, io, le mie cugine e il marito di una di esse, lui tra l'altro era uno di quelli che avevano pregato su di me in quel palco. 《Ma hai preso lo spirito Santo?》mi chiese ed io gli risposi di no. 《Ne sei sicura? Perché l'ho sentito》insistii. 《Non l'ho preso, altrimenti credo che me lo sentirei》gli risposi. Era stata comunque una meravigliosa esperienza.
Nello stesso luogo mi ritrovai l'anno dopo però andando da Bologna a Padova sul pulman cantando insieme a degli amici cristiani cantici e insieme abbiamo riso e scherzato molto per tutta la strada.Il Signore non mi aveva dato solo questa esperienza. Una sera in un culto vicino a casa mia pregavo nella superficialità, perché in quel periodo mi ero fissata nella testa che se non pregavo con il cuore, il Signore nemmeno mi avrebbe ascoltata. Mi abbattevo molto tra me e me. In un altro appello mi vergognavo ad alzarmi in piedi nella presenza del padre nostro e se ci ripenso sto male, perché Gesù ci dice che se ci vergognamo di lui, lui si vergognerà di noi quando sarà ora. Stavo sulla mia sedia e chiedevo a Dio nel dubbio di non essere ascoltata, di farmi alzare e in quel momento ho sentito una forte spinta dietro di me e mi sono ritrovata in piedi con le mani alzate a lodare e a glorificare il mio Dio.
Mio cugino al mio fianco dopo aver assistito alla scena fece lo stesso anche lui per merito dello spirito santo.Non c'è emozione più bella di quella che ci può dare il Signore e se Dio ci rende così felici con una presenza o una benedizione come ci si può sentire riempiti di spirito Santo? Come si potrebbe controllare quella felicità?
Ricordo che da quella sera della spinta rimasi felice per giorni, finché il maligno non mi soggiogò e mi ritrovai senza accorgermi di nuovo senza Dio ed era anche colpa mia. Ricordo che ero tornata dal culto con il sorriso stampato in faccia. Quando mia madre mi vide mi chiese subito: 《Ti sei convertita?》e dall'emozione e dalla gioia iniziai a piangere. 《Io ho ricevuto una benedizione》le dissi e sorrise anche lei.Mi alzavo alla mattina ed ero già in preghiera, feci nuove amicizie che mi raccontarrono delle loro esperienze con Dio. Ai culti ascoltavo attentamente le testimonianze e ne ricordo una di un uomo che parlava di sua figlia. Era sposata aveva figli e aveva una malattia alle ossa per cui doveva farsi aiutare dagli altri a causa dei suoi dolori. Quell'uomo diceva che il Signore l'aveva aiutata e alla fine della sua testimonianza disse ad alta voce: 《Gloria a Dio!》 E mi salì la pelle d'oca, perché Gesù mi aveva fatto sentire la sua presenza ancora una volta. Gesù infatti dice che dove si radunano anche solo due o tre persone lui è presente.
Dio non mi ha mai lasciata è sempre stato al mio fianco proprio come mi ha fatto vedere pochi giorni fa... In un periodo dove in casa mia regna l'ansietà, la depressione e la tristezza.
Due anni fa conobbi un ragazzo e mi ci fidanzai, a mia madre non piacque fin da subito e lei essendo una persona debole si buttò totalmente giù di morale e insieme a mio padre mi vietarrono di frequentarlo. Io dispiaciuta per loro gli facevo promesse che non riuscivo a mantenere, tornavo a deluderli perché tornavo sempre da lui.In mezzo a noi sinti, a due per sposarsi gli basta scappare di casa per qualche notte finché i loro genitori non acconsentano al matrimonio.
Io mi ritrovai in quella situazione perché mi aveva scoperta con lui per l'ennesima volta, mi tolsero il cellulare nonostante avessi già vent'anni e mi proibirrono di uscire di casa. Trovai un modo per sentirlo e gli diedi appuntamento alle tre del mattino nel giardino davanti a casa mia e lì lo trovai in tempo. Corremmo fino ad arrivare alla macchina e scappammo insieme. Pochi giorni dopo andammo a casa dei suoi genitori per farci "perdonare" perché avevano acconsentito al matrimonio. Restai lì qualche ora poi, mi portarono a casa mia. Quando arrivai a casa mi chiusi in camera mia ad ascoltare cosa si diceva in salotto. Stavano discutendo i miei genitori e i suoi e infine se ne andarono senza trovare un accordo fra loro. Qualche giorno dopo, sua sorella chiamò mia madre. 《C'è una possibilità per loro?》le chiese. Mia madre discutendo poi con mio padre decisero di farmi provare. Chiamò da noi lui insieme alla sua famiglia e dopo aver trovato un accordo andai a casa sua con loro. Qualche tempo dopo portammo le nostre cose nella roulotte che ci avevano comprato i miei genitori a casa mia. Io e lui fin da subito non eravamo andati d'accordo, il matrimonio non era tutto rosa e fiori come speravo.Il matrimonio è una grande responsabilità ed è meglio affrontarlo quando si è più grandi anche se non si è mai preparati a condividere la propria vita con una persona per sempre, ma solo vivendola impari poi nel tempo. È una continua lotta e non tutti riescono a resistere sopratutto se si è troppo giovani, perché chi ancora deve crescere anche se può amare più di un adulto non sa come farlo nel modo corretto per riuscire a convivere con l'altra persona.
Quindi decidemmo di finirla.
Nei giorni seguenti l'ansia mi assaliva e nella mia casa nel frattempo ne capitava una dietro l'altra. La mia famiglia si trovava sempre più abbattuta, alcuni giorni nemmeno mangiavamo. Eravamo diventati zombie. Dio dimostrò ancora una volta di amarmi, così metteva nel cuore di mia madre scie che mi avrebbero portata di nuovo a lui. Chiamava spesso sua cugina al telefono, che insieme a suo marito e a suo figlio avevano una famiglia Cristiana. Gli parlava spesso di Dio e le chiamate diventavano sempre più numerose, finché un giorno dopo essere stata ad un culto venne a trovarci insieme a suo marito e il fatto che ci parlarono per tutto il tempo di Dio mi sollevava. Vennero un altra volta e parlammo ancora del Signore e stavolta lei mi chiese: 《Tu hai l'ansia?》 E mi venne automatico dire di no sorridendo. 《Lo vedo che hai l'ansia》e iniziai a piangere.
Finito di parlare Io, mio fratello e mia madre ci mettemmo a pregare insieme e da quella sera Dio mi mise nel cuore la forza per riprovarci di nuovo. A differenza delle altre volte non mi limitavo ad una preghiera, ma iniziai a parlare con il Dio vivente. Più leggevo la Bibbia e più pregavo, più pregavo e più leggevo la Bibbia. Mi cibavo di questo e iniziavo a stare bene. Sentivo meno ansia ed ero meno triste, più andavo avanti e più sentivo la negatività scomparire. Decisi di mettere da parte il mondo e mi impegnai a rimanere sulla via giusta, che era quella in cui stavo camminando.Ogni martedì facevamo un culto a casa mia e la prima volta che arrivarono avevo il singhiozzo per la felicità che provavo. Dentro di me dicevo: 《Grazie mio Dio per essere entrato nella mia casa. Resta qui!》
È inspiegabile quello che si prova, la sensazione, la gioia. Mi nutrivo del Signore e avevo notato quanto la Bibbia mi sassiazze. Non l'avevo imparato prima dall'ora perché ogni volta che l'aprivo per provare a capirla, non ci riuscivo e allora arrabbiata e amareggiata la richiudevo.
Più la leggevo e più comprendevo la parola, perché era Gesù Cristo che mi parlava tramite le parabole. Una volta tramite la Bibbia mi aveva detto: 《Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo ad un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo e il pezzo non si adatta al vecchio》
Avevo capito che dovevo andare avanti e continuare così.
STAI LEGGENDO
Alleluia
SpiritualCirca lo 0,25% della popolazione italiana è sinta. I sinti sono una minoranza etnica e linguistica non da tutti gli italiani riconosciuta. Siamo una popolazione nomade di origine indiana, da cui il nome deriva da Sind, regione del Pakistan occident...