15.

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I giorni passarono, ed i due cominciarono a sentirsi sempre di più, e non solo tramite messaggio. Le chiamate che facevano erano di lunghissima durata. Certe volte, gli unici momenti in cui facevano una pausa dal sentire la voce l'uno dell'altro erano le lezioni ed i pasti, e sacrificavano ore di sonno per sentirsi.

Non succedeva sempre, ma questo era già abbastanza per indicare quanto amore avessero l'uno per l'altro, e quanto volessero davvero stare insieme. Ancora, solo virtualmente parlando, poiché William si sentiva ancora troppo insicuro sul rivelare la sua vera identità al minore.

Non mancava occasione che quest'ultimo chiedesse la tanto fatidica domanda, ma per risposta il biondo chiedeva altro tempo. E, ad entrambi, ciò sembrava andare bene. Ma non tutti erano del loro stesso avviso.

«okay, Solace, mi hai proprio rotto il cazzo che non ho»

Così iniziò la conversazione la ragazza figlia della vicepresidente, Atena. Nonostante la frase fosse decisamente poco garbata, ciò non sconvolse minimamente il giovane menzionato, che si stava gustando il purè di patate del giovedì che suo padre gli preparava sempre.

Comunque, alzò lo sguardo, incontrando quello di lei che sembrava volerlo strozzare in meno di due minuti. Fu allora che, per salvare il suo apparato respiratorio, Will smise per qualche attimo di mangiare il suo pranzo, prestando attenzione alla sua amica.

«che intendi, Chase?»

«non fare il finto tonto— ho parlato con Nico, di recente, e mi ha rivelato che non vi siete ancora visti dopo quattro mesi che vi scrivete. è vero, per caso?»

Il tono con cui propose quel quesito era tutt'altro che rassicurante, ma di fronte alla vasta gamma di prove, il ragazzo non aveva possibilità di fare altro, se non di dire la verità. Si prese qualche attimo di pausa, e sospirò.

«okay, sì, è vero—» Un mugugno soffocato di disperazione quasi demoniaca uscì dalla bocca di Annabeth. «ma ci stiamo lavorando»

Ecco, aveva fatto una cazzata.

Gli occhi azzurri della bionda sembrarono cambiare in rosso, e se non fosse stato per le leggi della fisica, forse i suoi capelli sarebbero rizzati in alto. Ma, per quanto questa descrizione fosse un ossimoro, l'incazzatura di lei non lo era.

«ci state lavorando» Ripeté, lentamente, con un tono che non lasciava trasparire emozioni. Il biondo si preoccupò, e voleva scappare, ma sapeva che farsi rincorrere per tutto il campus non sarebbe stata una buona idea.

Comunque, il piegamento della posata di plastica che la minore teneva in mano era un segnale decisamente poco rassicurante. «CHE CAZZO VUOL DIRE CI STATE LAVORANDO»

Fortunatamente, avevano scelto un luogo molto isolato per mangiare, oppure i loro compagni di campus li avrebbero cominciati a guardare in malo modo.

William comprese che doveva fare qualcosa per acquietare quella furia prima che lo riducesse alla stessa consistenza del suo purè. «ecco— come dire— insomma, sto— sto cercando di—» Il suo balbettare non sembrò avere tanto successo, siccome la bionda era sul punto di linciare il povero giovane.

«VOGLIO INVITARE NICO AD UN APPUNTAMENTO QUESTO WEEKEND» Disse velocemente prima che Annabeth potesse saltargli addosso. Quest'ultima si fermò, calmandosi lentamente, prima di alzare un sopracciglio.

«sul serio?»

«si, si, si, serissimissimo— ho già prenotato il ristorante italiano, che non per vantarmi, è un posto molto alla moda, poi passeggeremo per la città dove ho prenotato una band che suonerà una canzone romantica sempre italiana ed infine ho pagato un aereo che scriverà sul cielo un "ti amo, Nico, amore mio" col fumo ed un cuore su ciascuna i»

I due stettero in silenzio un attimo, prima che la ragazza parlò.

«ah. non— non immaginavo. ti ho sottovalutato, Solace»

Il nominato sorrise leggermente. «beh, che dire— sono pieno di sorprese»

«devo essere onesta, sono spaventata dal fatto di aver sbagliato. ero quasi sicura che tu avessi intenzione di rintanarti ancora dietro il telefono per qualche mese, ma— mi fa piacere sapere che finalmente ti farai vedere per quello che sei»

«eheh, già»

La minore si alzò, buttando in un cestino la spazzatura del suo pasto, e sorridendo al ragazzo.

«allora, farò sapere a Nico la notizia, okay? tranquillo, non andrò nei dettagli, ma gli dirò che sarà il migliore appuntamento che lui abbia mai avuto in tutta la sua vita»

William voleva dire qualcosa per protestare, ma invece sorrise mentre lei si allontanava. «ahah, si, contaci!»

Fu solo quando non la vide più nel suo raggio di visione, che il suo sorriso scomparì, e il panico prese il controllo della sua anima.

«sono letteralmente fottuto» Sussurrò terrorizzato e avvilito, mentre per la mancanza di forze la faccia gli cadde, letteralmente, sul purè.

𝕢ꪊⅈ𝕣𝕜ꪗ → solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora