17° Day

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"Ma Niki dove mi stai portando?"
"Non fare domande"
"Secondo te, con quale logica me lo stai dicendo? Tu mi chiami e mi trascina in un posto a me sconosciuto. Poi alle 12 e mezza. Non di pomeriggio. Ma di notte. T'appost fra?"
"Sususu siamo quasi arrivati"
"È da mezz'ora che lo stai dicendo, Bro"

Non risponde. Okey. Mi sa che sono in una merdina. Ma non una merdina, medina merdina ma una merdina fatta da una balena. Aaaaaaaa guai a te, Niki.

"Ma- dove siamo?"
"È bello questo posto?"
"Si Niki, è stupendo. Mi piace. Molto. Come mai mi hai portato qui?"

Sento delle braccia circondarmi la vita, e una testa appoggiarsi sulle spalle. Vicino all'orecchio sinistro: "Ti sembro Niki?"
"Se non sei Niki... Allora chi s-"
"Non mi hai notato oppure, meglio dire, mi hai evitato per 4 giorni e non mi riconosci più?"
"Jun... JUNGWON‽"
"Che bello risentire il mio nome da quelle labbra"
"Che-che ci fai qui... Non dovrebbe ess...erci Niki...."
"Che non ti piace la mia presenza?" Stringe di più la presa e si avvicina di più al mio povero orecchio rosso. 
"C'è no nel senso... Allontani! Parliamo come persone PACIFICHE!" Lo spingo via.

Ma che sto facendo? Perché lo spinto via... Aish

"Stiamo parlando come persone pacifiche... Y/n"
Non voglio ammetterlo... Ma è così bello sentire il mio nome pronunciate da lui. Mi rassicura, tranquillizza, anche un senso di piacere, come spiegare. Anche ansia, adrenalina... Ma è così stranamente eccitante...

"Si... Ma-" mi tira per il braccio destro e mi spinge, con la mano sinistra, per avvicinarmi di più a lui... Mi sono ritrovata a pochi centimetri dalla sua faccia inanzi tutto. Secondariamente è così fottutamente bello. Così bello da volerlo baciare- mo che cazzo sto dicendo. Svegliati ricoglionita del cavolo.

"Jungwon?..."
"Ripeti"
"Perc-"
"Ripeti, ti ho detto" stringe la presa sul polso destro
"Jungwon... Jungwon... Jungwon... Yang JungWon... Jungwon... Yang..."
"Perché ti sei fermata? Non ti ho detto micca che dovevi fermarti eh" si avvicina di più. Mi spinge verso di lui e si avvicina di più. E il mio braccio destro si allontana di più.

"YANG JUNGWON VAI IN PUNTO"
"Non hai ancora capito?"
"Cosa..." Abbasso lo sguardo, intende il motivo per cui non lo sto più degnando di uno sguardo...
"Non fare la stupida"
"Ti ho detto di andare nel punto"
"Sei in ansia?"
"Jungwon..."
"Si, dimmi." Si avvicina al mio orecchio sinistro, come se non bastasse. Era già andato a fottere.  "Piccola". No. No. No. Non resisto di non picchiarlo. Cristo. Ha abbassato la voce, da quella voce angelica e cauto ad diventare una voce rauca e sexy.

Allontano la testa, per non andare in tilt, anche se, credo che sono già in quel punto. "Mi stai dimostrando il tuo collo? Vuoi un segno carino per caso?"
"Jungwon... Calmati..."
"Io? Sono calmo, più di quel che dimostro"

TU NON STAI AFFATTO DIMOSTRANDO CALMEZZA. STAI DIMOSTRANDO IL CONTRARIO FRAAAA

"JungWon, dimmi il motivo per cui mi hai chiamato."
"Non capisci seriamente?" Mi guarda nei occhi
"No, non capisco"
"*Si avvicina alla mia faccia* Ma perché non capisci... *Respira sopra le mie labbra*"

"Ya-yang.... J-j-jun...won... Guai... A te. Stamm...i Lontano."
"Shh, fai silenzio"

Prima che mi bacia, o credo quello che vuole fare. Sbatto contro la mia testa con quello suo per allontanarmi. Infatti dal dolore lascio la presa sulla mia schiena e quello sul polso.

"YANG JUNGWON TI HO DETTO DI PARLARE NORMALMENTE!"

"NON CAPISCI?! NON CAPISCI?! NON MI HAI CAGATO PER 4 GIORNI SAI COME MI SONO SENTITO?! SAI QUANDO  LE 2 VOLTE MI HAI BACIATO COME MI SONO SENTITO?! SAI COME MI SONO SENTITO QUANDO NON MI CALCOLI PIÙ?! HAI MAI CHIESTO COME MI SENTO IO?!"
"..."

Ha ragione, ha perfettamente ragione. Non dico di no. Perché è vero. Lui, per me è solo un oggetto. Lo abbiamo fatto per sfida. Per divertimento, per egoismo, per noia, per noi stessi. Senza neanche chiedere il parere di quella persona che ha dovuto subire queste azioni. Già è vero. Soffre. Ma in questo fase che soffre, cosa ho provato? Cosa ha provato dopo aver sofferto? Cosa ha provato quando si è reso conto che se crepava davanti a quei occhi non gli ne importava neache un po'... Scusarmi è la minima cosa che può fare qualcuno, ma cosa importa? Tanto il dolore lo ha subito... È così difficile ammettere di aver sbagliato. Ed è così spaventoso di sbagliare, ma alla fine quei che sbagliano siamo sempre noi.

"Scusa JungWon"
"Piuttosto di scusarti, dimostramelo"
"In che MOD-"

Mi bacia. Già mi ha baciato... MI HA KISSATO?! Lo spingo via e gli do uno schiaffo sulla guancia: "PERCHÉ?! TI CHIEDI PERCHÉ?! SAI COSA PENSO DI TE? PER ME SEI SOLO UN OGGETTO PER SFIDE. NON SEI NULLA YANG JUNGWON. SE NON È PER LA SFIDA NON TI AVREI SERIAMENTE NOTATO. QUINDI LASCIAMI. STARE."

Detto ciò corro via. Correre?... O era sfuggire, scappare. Ma una cosa se sicura. Ho bisogno di una pausa. 

30 DaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora