Thor: Il Dio Del Tuono

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Thor è una delle principali divinità germaniche.
È la personificazione del fulmine, della folgore e del tuono, e della tempesta.
La mitologia norrena è ricca di racconti sulle sue gesta e sulla sua perenne lotta contro gli Jǫtnar.
Thor rappresenta teologicamente il dio che possiede, con l' "arma" divina, la "virtù", ossia la "vista" del principio cosmico, è conosciuto come il protettore dell'umanità.

LE ORIGINI SECONDO IL MITO

Secondo la mitologia è figlio di Odino, padre degli dèi, e di Jǫrð; appartenendo alla stirpe divina degli Aesir, dimora ad Ásgarðr, nel regno di Þrúðvangar più precisamente nella sala detta Bilskirnir: ha più di 147 stanze, è la dimora più grande tra quelle degli dèi.
Ci viveva assieme alla sua famiglia: sua moglie, la dea delle messi, del grano, del raccolto e della terra, si chiama Sif: poco si conosce di lei se non che abbia i capelli d'oro come il grano, fabbricati per lei dai nani dopo che Loki le aveva tagliato la chioma originaria.
Thor ebbe altre amanti: la gigantessa Járnsaxa partorì suo figlio Magni mentre con Sif ebbe Þrúðr e Móði; secondo la tradizione ha anche un figliastro, Ullr, che era in realtà figlio unicamente di Sif.
Dispone di due servitori, Röskva e Þjálfi, donatigli da un gigante.
Il suo mezzo di trasporto era un carro trainato dalle due capre Tanngnjóstr e Tanngrisnir e anche questi animali vantavano di proprietà portentose: per Thor, durante i suoi viaggi, era usanza cibarsene considerando che se si conservano le pelli e le ossa intatte il mattino seguente sarebbero rinate.
Nelle sue scorrerie era spesso accompagnato da Loki e nelle sue epiche gigantomachie traspare il senso di una mitica iniziazione che gli consentirà, dopo aver dimostrato tutto il suo valore, di ottenere i meritati "gradi".
Era caratterizzato da una corporatura nerboruta, capelli rossi e una fluente barba, Thor era forse più vicino al concetto di "dio degli uomini": era molto amato dagli scandinàvi, probabilmente più di Odino stesso, tanto che i normanni insediatesi nel IX secolo a Dublino erano noti agli irlandesi come muintir Tomar, ossia "popolo di Thor".
La figura del dio è ancestrale e per questo era associato ad altre divinità, a loro volta antiche, della tradizione indoeuropea: i parallelismi con Indra, Taranis e Zeus sono innumerevoli. Analogamente ai giorni settimanali compiuta dai Romani, nella cui concezione del tempo il giovedì corrisponde al giorno di Giove, così nella tradizione nordica Thursday è il Thor's day, ovvero il giorno dedicato a Thor.
Nella personalità del dio sono prominenti due tratti: quello del gigante accigliato e brutale, collerico e facilmente suscettibile, ma anche una raffigurazione più bonaria e avvolte dai contorni comici.
Nel corso del Ragnarǫk Thor ucciderà e sarà ucciso da Miðgarðsormr, il serpente che avvolge Miðgarðr: il dio ucciderà la bestia ma, ammorbato dal suo miasma, farà solo nove passi prima di cadere a sua volta a terra morto, quasi a voler simboleggiare l'eterna lotta fra il bene e il male.

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