L'ORIGINE EVEMERISTICA
Già in alcune saghe piuttosto antiche si può confrontare in un tentativo di rendere leggendaria la figura del dio, anche Snorri Sturluson, nel prologo dell'Edda,
ne faceva risalire l'origine evemeristica all'arcaica città di Troia.
Snorri stesso sottolineava come il dio si chiamasse inizialmente «Trór» e fosse figlio dello stesso re, Priamo. Vengono elencati i figli del dio e i loro nomi, che in realtà costituiscono personificazioni delle virtù e qualità di Thor stesso: per esempio «Hlórridi» (o Hloriði), cioè «cavaliere fortemente risonante»,«Einridi» (oppure Einriði), cioè «[colui che] cavalca da solo»; o ancora «VingeÞór» cioè «Thor della battaglia» (oppure «Thor che lega», o «Thor che scuote [l'arma]») infine «Vingener», ossia «[colui che] scuote [l'arma]».
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