La Landnámabók (che in islandese significa Libro dell'Insediamento), spesso abbreviato in Landnáma, è un manoscritto anonimo medievale islandese che descrive in dettaglio la colonizzazione dell'Islanda da parte degli antichi norreni nel IX e nel X secolo.
Essa è una delle prime opere della letteratura islandese, ed è la fonte più preziosa esistente (insieme all'Íslendingabók) sull'Epoca della Colonizzazione islandese (870/4-930).
La Landnámabók comincia con il primo insediamento nella baia di Reykjavík di Ingólfr Arnarson, che reclamò tutta la terra circostante (la penisola oggi chiamata Reykjanes) fino ai fiumi Ölfusá, Öxará e Brynjudalsá.
Poi il testo passa a descrivere i discendenti dei coloni originari e gli eventi più importanti della storia delle varie famiglie durante il XII secolo: più di 3000 persone e di 1400 insediamenti vengono menzionati; la Landnámabók elenca anche i nomi dei 435 uomini ritenuti i coloni iniziali, collocandone la maggior parte nelle zone settentrionale e sud-occidentale dell'isola.
La Landnámabók rimane un'importantissima fonte, oltre che sulla storia, anche sulla genealogia della popolazione islandese.Tre sono le versioni originali della Landnámabók sopravvissute fino a noi:
- La Sturlubók, la versione più antica, scritto da Sturla Þórðarson tra il 1275 e il 1280;
- L'Hauksbók, scritto da Haukr Erlendsson tra 1306 e il 1308 e basato sullo Sturlubók e su una versione oggi perduta scritta da Styrmir Kárason;
- La Melabók, scritto da Snorri Markússon di Melar intorno al 1313.
Altre due versioni della Landnámabók, compilate in età moderna, sono giunte a noi:
- La Skarðsárbók, scritto da Björn Jónsson nel 1636, che comprende le versioni della Sturlubók e della Hauksbók;
- La Þórðarbók, scritto da Þórður Jónsson nel XVII secolo, che riprende la Melabók.
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