IL CULTO E LA TERMINOLOGIA
Le fragorose e terribili tempeste che si mostrano nel cielo, accompagnate dal violento rombo di tuoni e fulmini, sono segno evidente del suo passaggio e della sua potenza divina.
La stessa terminologia islandese manifesta l'influenza del dio e della sua figura nel lessico quotidiano, oltre che nell'immaginario collettivo scandinavo: infatti fino al XVII secolo, in Svezia, la parola corrispondente a «tuono» era åsekia, letteralmente «il procedere del dio (ase) su un veicolo».
Rimasugli del suo culto si trovano anche nel parlato delle terre orientali della Svezia, quando il termine «åsen kör» corrisponde a «il dio dio (ase) che guida il carro», che esprime propriamente l'azione del tuonare; oppure quando il termine neutro «åsaregn» esprime la «pioggia del dio (ase)», ossia il tipo di pioggia ritenuto più fertile per la coltivazione dei campi. Sempre nella lingua svedese è presente il termine Thoråk (oppure Toråk), che esprime l'essenza del tuono (significa «tuono») e si compone del nome del dio e del termine åka, ossia «andare su un veicolo».
In norvegese antico si individuano i termini toredønn e toreslått, che esprimono egualmente il concetto di «colpo di tuono»; il primo si traduce più precisamente come «fracasso di Thor», il secondo invece «colpo di Thor».
In lingua islandese si ricordino i seguenti termini: «reiðarduna» (di genere femminile), «reiðarslag» (di genere neutro) e «reiðarÞruna» (di genere femminile), che simboleggiano ed esprimono lo «scoppio di tuono», oltre che «reiðartýr», ossia il «dio del carro».Thor con il Mjöllnir
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