prologo

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E l'ultimo giorno d'estate, io e i miei amici ci prepariamo per andare un ultima volta al mare.

Stavo per prendere il mio telo mare e il telefono iniziò a vibrare, mi avvicinai al comodino e lo presi. Sullo sfondo spuntò il nome del mio ragazzo '' dobbiamo parlare...''

L'ansia mi pervase, di che cosa mi voleva parlare? E perché ora?

Presi coraggio e risposi con un  ''ok' .

E mentre l'ansia continuava a salire, non persi altro tempo che mi avviai verso la porta ,la aprii e raggiunsi gli altri .

- ragazzi Mattia mi vuole parlare...- dissi scendendo l'ultimo scalino e a voce alta. Mi guardavano come se avessero visto un fantasma. Che avevano tutti oggi?

Non avevamo spiccicato parola per tutto il tragitto fin quando arrivammo al mare, scendemmo in spiaggia e appoggiammo i telo mare su di essi. Prima di levarmi i pantaloncini e di infilarmi in acqua, decisi di controllare per un ultima volta il telefono nella speranza di un suo messaggio.

Ma come avevo immaginato, nessun messaggio solo un visualizzato. Alzai la testa con un sguardo scoglionato , quindi decisi di posare lo zaino in mezzo il telo , e insieme agli altri andai ad assaporare l'ultimo giorno d'estate con una bella nuotata .

Da lontano intravidi due ragazzi avvicinarsi al nostro ombrellone color giallo come il sole. Posarono le loro cose vicino alle nostre, e io non capendo chi fossero mi avvicinai a Luca .

- ma chi sono quelli? - e indicai con l'indice le due persone che stavano iniziando a togliersi la maglietta . Luca mi rispose che neanche lui sapeva chi fossero , allora io ,Luca e Mirko ci avviammo verso la riva ,lasciando alle spalle Carola ,Elena e Tony .

Quando arrivai finalmente alla riva ,mi fermai .

Mattia era li,  e mi stava guardando.

Mi fece segno con la mano di andare verso di lui , e così feci.

- ciao - inizio lui

-io...-

-cosa hai fatto Mattia. Arriva al dunque- avevo una voce fredda e molto calma. Il mio cervello si aspettava qualunque cosa ,qualunque.

-per favore non piangere e ti prego... non ci rimanere tanto male - lui invece aveva una voce rotta ,e diede uno sguardo al suo amico affianco per avere coraggio , e io feci la stessa cosa e capii subito quello che era successo. Feci un passo indietro e lui lo fece avanti allungando un braccio per toccare la mia mano, ma io mi scansai.

-non dirmi che hai fatto quello che sto pensando-

- io... non so cosa mi sia preso- sembrava che qualcuno lo stesse strozzando da come parlava.

Quando sentii parlare qualcuno dietro di me che cercavano di capire quello che stava succedendo , Mattia diede uno sguardo a loro ma poi si soffermò su una specifica persona .Mi girai anche io, però,  per guardare nella sua stessa direzione. CAROLA .

-tutti quanti , sapevate... -

Nessuno aveva risposto. E nessuno aveva intensione di farlo. Passarono solo diversi secondi ,poi rinfilai i pantaloncini presi il telefono e poi il telo.

-t/n- sentii dire da Elena .

Io però non rivolsi a nessuno lo sguardo , tranne quando camminando andai a sbattere contro qualcuno . Non sapevo chi fosse, sapevo soltanto che quando incontrai le sue iridi che sembravo miele, mi fermai come se ci fosse stata una scossa. Le sue lentiggini erano sparse in tutta la faccia solo la fronte era vuota che era coperta per di più  dai capelli ricci e castani , che solo a vederli veniva la voglia di toccarli. Il mio sguardo passò subito nelle sue labbra, sottili e lucidi come l'acqua.

Anche se sembrava essere passata un'eternità, in realtà erano solamente passati secondi e prima che si fossero trasformati in minuti distolsi lo sguardo e ricominciai a camminare nella direzione per andare verso casa.

𝘖𝘥𝘪𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora