14 SETTEMBRE 2020
Come primo giorno di scuola iniziò col botto: ritardo.
Ero al quarto anno di superiori; una vera rottura di scatole , ma era un sollievo sapere che il prossimo fosse stato l'ultimo anno.
La sveglia continuava a suonare e l'unica cosa che avrei voluto fare era lanciarla e continuare a dormire , ma siccome erano le 08:30 dovevo affrettarmi ad alzarmi e preparami. Mi misi seduta strofinando la palpebra con le dita della mano sinistra e nel mentre sentendo le urla di mia madre mi misi la mano destra nell'orecchio , nella speranza di non sentirla più . Poi spensi la sveglia e subito dopo mi alzai.
Mi preparai con così tanta fretta che saltai anche la colazione oltre a non aver capito cosa avevo messo per il troppo sonno . Poi mi guardai bene e indossavo semplicemente una tuta color grigio. Avevo perso l'autobus , a quanto pare la sfiga oggi e con me . Per andare a scuola infine presi la mia bici che non usavo da 3 anni .
Entrai alla seconda ora per il vero troppo ritardo, e ebbi dovuto aspettare in bidelleria aspettando che suonasse la seconda campanella. Non sapendo che fare iniziai a guardare qualsiasi cosa che c'era in quella stanza, fino ad arrivare alla porta , dove da lì entrò un ragazzo che sembrava essere familiare. Si avvicinò lentamente verso la bidella ,anche lui doveva farsi il permesso per entrare nell'ora successiva. Ma continuavo a fissarlo cercando di capire chi fosse .
Indossava una maglietta nera e jeans e portava un cappellino nero, aveva uno zaino nella spalla e delle scarpe rosse. Portava uno sguardo normale come uno che si era appena svegliato, un po' come me . Quando lui posò il suo sguardo su di me, mi accorsi di averlo guardato troppo .
-che hai da guardare...-
Spostai lo sguardo sulla campanella che suonò proprio mentre speravo che accadesse.Senza avergli detto neanche una parola ,presi lo zaino che avevo appoggiato a terra , lo misi nella spalla e mi incamminai verso l'aula. E mentre salivo le scale mi accorsi che la stessa persona di prima era dietro di me .
-che fai, mi segui - dissi con nervosismo.
Mi sorpassa e non risponde, poi si ferma e si gira.
-che fai, mi segui -
Lo guardo con le sopracciglia alzate , e mentre stavolta lo sorpasso di nuovo, arrivo finalmente nella mia classe, che a quanto pareva era anche la sua. Poi, me lo ritrovai anche come compagno di banco.
Non ci posso credere.
Eravamo messi nell'ultimo banco ,lui nella parte destra e io nella parte vicino alla finestra. Davanti a noi c'era il mio ex Mattia e Carola , che parlavano con il nuovo compagno come se io non fossi lì. Guardavo in continuazione quel ragazzo accanto a me , con una mano che teneva il mento e l'altra che teneva la matita e scarabocchiavo sul foglio bianco .
Io lo conosco .Io conosco questo ragazzo , ma...chi e?
Vagai nella mia mente riportandomi vari ricordi dell'ultimo giorno d'estate.
Oh cazzo...
Sgranai gli occhi per poi strozzarmi con la mia stessa saliva. Il ragazzo accanto a me guardava con uno sguardo mezzo interrogativo.
-sto bene....-e alzai il pollice della mano destra per poi coprirmi il viso con l'altra. Neanche stavolta rispose. Lo guardavo con uno sguardo a mò di ''ma chi si crede'' e vedendo che non ricambiava ,lo spostai verso la professoressa che era appena entrata.
-buongiorno, ragazzi- si sedette e posò la borsa sopra la cattedra per poi posare lo sguardo sul nuovo arrivato.
-alzati per favore e presentati - continuò.
Il ragazzo si alzò e iniziò con...
-mi chiamo Christian e ho 19 anni... e sono stato bocciato - dopodiché si sedette sentendo le urla e i fischi dei suoi amici per poi posare le iridi su di me , vedendo che non facevo nulla di tutto questo.
passarono cosi le ore lui che ogni tanto mi fissava e io che facevo finta di nulla.
finita la scuola ritornai a casa e per fortuna mamma non c'era, non dico che non mi piace passare del tempo con mia madre ma alle volte ho bisogno di staccare la spina e poter stare per un po da sola a pensare e riflettere..
quindi prendo il mio telefono e le cuffie e mi metto sul divano a guardare un po Instagram ma noto una notifica guando la apro e vedo da chi e mi sento strana come se qualcuno mi buttasse qualcosa addosso..
Christian Stefanelli ha iniziato a seguirmi, non so cosa mi sta succedendo ma non e la prima volta che mi sento cosi strana la prima volta e successo quando ho litigato con mattia e mi sono scontrata con christian la seconda volta oggi nel corridoio della scuola e adesso, cosa mi sta succedendo
sono le otto e cosi decido di alzarmi dal divano farmi una doccia e uscire
per prepararmi di solito ci metto una vita ma questa volta sono stata abbastanza veloce mi stupisco di me stessa, cosi decido di prendere le chiavi del motorino e andare dal paninaro, ma quando arrivo noto un ragazzo alto, con dei pantaloni della tuta grigi e una maglietta nera seduto negli scalini vicino al furgone dei panini, siccome sto morendo di fame decido di farmi strada e smettere di fissare il ragazzo, e andarmi a prendere un panino con una vaschetta di patatine
ma quando mi avvicino per ordinare il mio panino noto che il ragazzo non era uno qualunque ma era lui si proprio lui.. quindi vado a sedermi vicino a lui ma noto che non era come oggi nei suoi occhi c'era una luce diversa, una luce spenta, lui alza la testa e mi guarda e noto che i suoi occhi erano lucidi, so che no abbiamo molta confidenza ma la curiosità mi uccide, e quindi gli e lo chiedo
-tutto okay? - lui continua a guardarmi e fa un sospiro
-diciamo, perché me lo stai chiedendo? -
e ora che gli dico, perché non sto mai con la bocca chiusa?
-ti ho visto un po' scosso, so che non ho neanche il diritto di chiedertelo ma se vuoi parlare io sono qua - mi stanno sudando le mani, so che adesso mi manderà a quel paese ma almeno ci ho provato
-ho litigato con mia madre, mi ha urlato in faccia che per lei sono una delusione che non faccio altro che combinare casini.. so che sono un disastro ma io ci sto provando a migliorare giuro ce la sto mettendo tutta.. - mi disse questa cosa con la voce rotta e con le lacrime, penso che non sia molto bello sentirsi dire dalla propria madre di essere una delusione.
-ehi tu non sei una delusione, io non so quali casini sono o in che guaio ti sei cacciato ma levati dalla testa questa cosa chri - lui mi guarda e fa un piccolo sorriso ma sempre con le lacrime negli occhi
-fidati che lo sono, lo sono per la mia famiglia per i miei amici.. ho sempre paura di fare qualcosa di sbagliato e se lo faccio mia madre mi rinfaccia sempre che sono inutile e mi mette a paragone con mia sorella mi dice sempre prendi esempio da lei.. si responsabile come lei.. renditi utile.. se continuerai cosi non ti pagheremo gli studi e non andrai più da nessuna parte, io no ce la faccio più, davvero mi sento sempre messo da parte non solo dai miei amici ma anche dalla mia famiglia.. - mi dispiace cosi tanto per lui..
-non ti devi sentire sbagliato e soprattutto non ti devi sentire meno di tua sorella, siete due persone diverse e avete due modi diversi, con il tempo diventerai più responsabile, e in qualche modo ti renderai utile ma adesso pensa a cio che vorresti fare senza pensare se e sbagliato o giusto, fallo solo se ti fa sentire bene, non cambiare per far contenti gli altri, e se avrai ancora bisogno di me io sarò qui ad ascoltarti e non me ne andrò.. -
lui mi guarda e dopo due secondi me lo ritrovo tra le mie braccia che piange come un bambino, può essere riservato, molto sulle sue ma dietro questa corazza ce un ragazzo che soffre molto e che ha bisogno di qualcuno che non lo faccia sentire mai solo...
spazio autore
proverò a pubblicare di più e mi farò venire più idee, scusatemi per alcuni errori ma non e molto semplice scrivere con il pc se volete segutemi su Instagram mi chiamo cla.circello
spero che questa storia vi piaccia, so che christian va molto d'accordo con i suoi genitori ma volevo cambiare un po', ho letto molte storie su christian e sono quasi tutte uguali ma ugualmente belle, ma io volevo cambiare un po' spero che vi piaccia dalle vostre clagianna ù
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𝘖𝘥𝘪𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰.
Fanfictioncosa succederebbe se una ragazza si innamorasse del ragazzo sbagliato? e se per lei fosse l'unica ragione della sua vita? ____