VI

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Finalmente ce la fece. Fu doloroso, l'atto di tranciamento. Percepiva tutta un'altra leggerezza. Mentre ascendeva. Sentiva per l'ennesima volta il piacere di essere attratto dalla forza di gravità, e non opporre resistenza. Ma quella volta andò fino in fondo. Era stanco, e in tali condizioni non avrebbe dovuto permettersi di prendere decisioni così drastiche. Anche se sentiva di poterla sopportare questa. D'altronde, probabilmente avrebbe fatto lo stesso da lucido. Si aggrappò al bordo del buco e si sollevò senza sforzo. Respirò l'aria. Dopo tempo è nel mondo vero, o comunque nell'altro. Era sereno. E' sereno.
L'angoscia cominciò a perseguitarlo. Appena guardò il mondo, si accorse che era condannato. Vede(va) il Crivello ovunque. A fare da strada, coprendo i palazzi, sopra i mezzi pubblici. E dire che le persone, camminando, evitavano così accuratamente i buchi del Crivello, che trovò impossibile che non lo vedessero. Rischiava di... no, non stavolta.

Provò a non pensarci, ma il fatto stesso che sia andato a capo fa capire che era una cosa incisiva. Faceva una vita normale. Andava a lavoro. Si sincerò che gli altri non vedessero il Crivello un giorno che, al lavoro, il suo superiore gli fece una strigliata molto pesante perché si era rifiutato di seguire la causa di un uomo che voleva il divorzio poiché sua moglie dopo aver avuto un bambino si era rifiutata di andare a lavorare, anche dopo che erano passati tre mesi dalla nascita di questo, e si era decisa solo dopo più di un anno. Il cliente gli aveva urlato addosso dicendogli che il suo non era uno studio affidabile, di fondamentalisti, maschilisti, razzisti, indietristi, omofobi e quant'altro. Lui non aveva battuto ciglio. Quando comunicò la notizia anche al proprietario, gli urlò in faccia accuse preoccupantemente simili a quelle del misogino. Così lui gli disse solo una frase: "Ho indagato: la ragazza che lui insisteva per far assumere come babysitter era sua amante; al momento ha 17 anni compiuti da un mese." Così lo spinse nel buco dietro di lui, senza sforzo, guardando oltre, impassibile, come se niente fosse. Tornò a casa. Appena seppe che l'uomo aveva ammazzato sua moglie, andò da lui e lo buttò giù. Non era una specie di giustiziere. Semplicemente andava dalla gente, e gli parlava. Alla fine, decidevano quasi autonomamente di buttarsi giù. Dopo poco, gli sembrò di scoprire la verità sul Crivello. Gli sembrava di scorgerlo in ogni libro, ogni quadro, ogni film, ogni canzone, scultura, composizione, o espressione artistica o umana esistente. Era sempre stato sotto i loro occhi, solo che non se n'erano mai accorti. Scrittori, musicisti e poeti, pittori, chissà che non avessero anche loro vissuto la sua stessa esperienza o fossero semplicemente abbastanza svegli da essersene accorti prima. Una sera andò a una festa. Senza rendersene conto, viveva in una versione non cantata di Heart Shaped Box. Cercava di distrarsi dal Crivello che vedeva ovunque, e a un certo punto attaccò persino bottone con una donna. Non l'aveva mai vista prima, e non era bella. Si chiese se avesse mai visto una persona veramente bella. Ad ogni modo, era sempre un essere umano, e a un certo punto si lasciò trasportare a casa sua. La sua dimora era tappezzata di quadri. Da L'Urlo a Guernica. Ma quello che lo colpì di più fu La Tempesta. Gli ricordò violentemente il Crivello. Si avvicinò a lei, la guardò negli occhi e le disse: "Sei una delle persone più ignoranti che abbia mai conosciuto". E la buttò giù.

ATTENZIONE:

Se faccio un po' di casino con la grammatica, state tranquilli, è voluto. Per quel che ne so, conosco almeno i congiuntivi. D'altronde, anche Gertrude Stein nei suoi versi voleva svincolarsi dalle convenzioni e regole grammaticali.

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