4. La luna

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I due tenevano la testa bassa mentre si piegavano in segno di scuse: avevano distrutto il giardino fuori dalla palestra riducendolo quasi in cenere. 

Erano più che consapevoli di aver fatto un bel disastro, ma in quel momento entrambi pensavano a una sola cosa detta in un momento di rabbia e con poca lucidità, due semplici parole pronunciate dal verdino ma che avevano colpito entrambi.

Ti odio!

Quelle due semplici parole però avevano fatto male a entrambi, Katsuki non se lo sarebbe mai aspettato e mai avrebbe pensato che dalla bocca del minore potessero uscire simili parole. Izuku, invece, semplicemente non avrebbe voluto dirlo, non perché avesse paura ma perché non lo pensava e mai lo avrebbe pensato.

Ed ora a entrambi quella parola echeggiava nella testa, come un mantra.

Katsuki alzò di poco la testa per vedere l’espressione del preside Nezu, che lentamente si portava la tazzina in ceramica alle labbra per sorseggiare il proprio tè.

A quel gesto il biondo roteó gli occhi -era da più di mezz’ora che se ne stavano in silenzio piegati difronte a quel ratto idiota e lui beveva tè come se loro non ci fossero-.

L’alpha, poi, spostò lo sguardo su Izuku che senza muoversi di un millimetro teneva il corpo piegato rigidamente mentre cercava in tutti i modi di smettere di tremare.

"Alzatevi, volete rimanere così fino a domani?"

"Ah?! Ci prende per il culo?"

"Signorino Katsuki ci sono modi e modi per dire una cosa
Soprattutto in ambito scolastico.
Bene detto questo credo che vi darò solo una semplice punizione.
Dovrete semplicemente pulire i dormitori fino alla fine 
della settimana, a partire da oggi e poi sarete liberi
Ovviamente.
Ora potete uscire."

Uscirono nel completo silenzio mentre Katsuki si malediva internamente per aver agito di nuovo d’impulso mettendo nei guai anche il verdino che continuava a venir scosso da un leggero tremore.

Nello stesso istante in cui il minore fece per andarsene lui rilasciò i suoi feromoni per poterlo calmare almeno un po'. Vide Izuku irrigidirsi e subito dopo rilassare le spalle mentre pian piano il tremore cessava, lo sentì sospirare dal piacere e non poté far a meno di sorridere a quella scena.

"G-Grazie Kacchan…"

"Tsk, sembravi una foglia mi davi sui nervi."

"Andiamo nei dormitori? credo che la punizione sia ufficialmente
Iniziata."

Camminarono spalla contro spalla fino ai dormitori beandosi entrambi dell’odore dell’altro, entrarono nella saletta “principale” e si guardarono spaesati quando non vi trovarono nessuno. E Katsuki come aver percepito i pensieri dell’altro parlò per smorzare la tensione.

"Meglio per noi, così almeno non ci daranno fastidio quelle 
Inutili comparse."

In meno di dieci secondi si ritrovarono entrambi con le scope in mano per spazzare a terra e con le varie cose per poter pulire la saletta.

Lavorarono nel completo silenzio ma in sintonia, perché l’unica cosa che importava era stare l’uno affianco all’altro.

Anche qui Katsuki non poté fare a meno di guardarlo o tenerlo d’occhio per evitare che si facesse male o altro.

Fecero così per i giorni a seguire, dopo pranzo verso le quattro si ritrovavano entrambi nella saletta, facevano andar via tutti e iniziavano la loro sessione di pulizie e di tanto in tanto anche il professore passava per controllare che non distruggessero nulla.

L’ultimo giorno di punizione arrivò molto in fretta con l’unica differenza che di li a poco sarebbe successo qualcosa.

Izuku stava pulendo il ripiano cottura mentre di tanto in tanto canticchiava qualcosa.

Nello stesso momento Katsuki notò con la coda dell’occhio il vaso che Momo aveva poggiato poco prima sulla mensola sul punto di cadere a terra, nello stesso istante il verdino si abbassò per ripulire una goccia d’acqua e quando alzò la testa ci andò a sbattere sotto facendo cadere il vaso.

Il biondo si lanciò verso di lui e con un gesto rapido lo prese per i fianchi spostandolo verso il muro; sentì il verdino sussultare sotto il suo tocco mentre il vaso si ruppe in mille pezzi.

"Dannazione sta più attento ti poteva cadere in testa
E poi ti saresti potuto far male."

Ma non ricevette nessuna risposta così abbassò lo sguardo verso Izuku e lo vide immobile con le mani sul suo petto che stringevano la stoffa della maglietta.

Quando lo rialzò incrociò immediatamente gli occhi chiari del minore che si andarono a mescolare con quelli scuri del biondo.

Katsuki schiuse la bocca per parlare ma Izuku spostò lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi -gesto che non sfuggì al maggiore-.

L’alpha non poté fare a meno di sghignazzare a quel piccolo gesto e lentamente iniziò ad avvicinare il suo volto a quello dell’omega che non esitò a muovere la testa in avanti per far combaciare le loro labbra.

Ma non avvenne nessun bacio, rimasero entrambi a pochi centimetri dalle loro labbra mentre il respiro caldo si andava a infrangere su esse.

Ma quella magia che li aveva uniti si spezzò quando il vociferare di alcuni compagni giunse alle loro orecchie.

Katsuki ci mise un po' a staccare le mani dalla pelle del minore che sotto il suo tocco ardeva di desiderio, riportò lo sguardo in quello verde e notò un luccichio nel suo sguardo, uno diverso dal solito.

Si ricompose quando sentì le voci farsi sempre più acute, così con malavoglia si spostò dal corpo del più piccolo tornando a pulire i vetri.

Mancava così poco e non era stato capace di azzerare le distanze, e più i giorni passavano più aveva l’irrefrenabile desiderio di averlo per sé, di farlo suo, di assaporare e mordere la sua pelle chiara che profumava tremendamente di frutta.

Sentiva di star per impazzire, aveva cercato in tutti i modi di creare di nuovo un legame con lui ma il suo ego non glielo permetteva, e la cosa lo irritava da impazzire perché per quanto lui ci provasse non ci riusciva proprio.

Per non parlare di Izuku che non lo aiutava affatto continuando ad avere un atteggiamento lievemente ostile nei suoi confronti.

Quella sera le menti dei due giovani furono di nuovo occupate da un solo pensiero: quel quasi bacio.

Entrambi lo avevano desiderato dal profondo e se in quel momento nessuno li avesse interrotti sarebbero andati anche oltre il semplice bacio.

Entrambi si rigiravano tra le lenzuola con la testa che sprofondava nella federa profumata del cuscino e con quella sensazione di sconforto che gli attanagliava il petto per il solo e unico motivo di non essere riusciti a baciarsi.

E allora entrambi aprirono il balcone e nello stesso istante, i loro occhi si cercarono trovandosi nell’oscurità mentre l’aria fresca di dicembre soffiava sui loro volti.

Izuku non perse tempo e rientrò dentro con il cuore che gli martellava in gola.

A quel gesto Katsuki si sentì sprofondare, fin quando non sentì bussare sul legno della sua porta.

La aprì e quando se lo ritrovò di fronte sorrise, lo fece entrare e insieme uscirono sul balcone ad ammirare la luna che improvvisamente era diventata bellissima.

"Deku"

"Si?"

"La luna è proprio bella stasera"

Ecco a voi il quarto capitolo Soprattutto per Artemide_Black_Soul che desiderava con tutto il cuore il seguito.
Un'altro motivo é che io e Hanami_Girl non ci saremo e quindi non potremo pubblicare altri capitoli perció prendetelo come un regalo di scuse (in anticipo) inoltre vi auguro una buona pasqua già adesso perché come detto prima saremo
occupatissime!
Un bacino

~Sheyla

l'amore lascia ricordi che nessuno puó cancellareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora