mi girai di scatto e quando vidi i muratori attaccare un cartellone gigante con la sua faccia mi si gelò il sangue. "è impossibile pensai". il cartellone che stavano appendendo aveva stampato su di essa la faccia di colui che sempre odiato ma di cui non ho mai avuto modo di sapere il nome, ma quando ebbero finito del tutto di attaccare il cartellone al palazzo e riuscì a leggere il nome, la busta della spesa mi scivolò dalla mano. reki lumini. avevo appena scoperto il nome della persona che mi ha rovinato l'adolescenza e per di più la sua faccia tonda e goffa era stampata in grande di fronte alla via di casa mia, più passava il tempo più la mia ira aumentava, ma il fatto di non aver letto tutto il cartellone mi dava sui nervi, così presi un bicchiere di acqua e menta e usci sul balcone, mettendomi sull'angolo di esso riuscì a leggere il cartellone e per poco non scaraventavo il bicchiere per terra dalla rabbia. sotto alla faccia di reki c'era scritto in grande e grosso, "vi presentiamo il nuovo presidente della spicky sparks" ed è in quel momento che nella mia testa sono riuscito ad unire tutti i pezzi nella mia testa, il caro amato di misa era reki. non riuscivo a crederci, mi ritirai in camera pieno di rabbia e non sapendo cosa fare scoppiai a piangere e mi buttai sul divano tirando pugni ai cuscini. decisi di chiamare david, il mio migliore amico, e gli spiegai la situazione, "ti dico che appena sono riuscito a vedere bene il suo volto mi sono innamorato di lei, david e scoprire che io suo amato è reki lumini mi da stare malissimo". david che fin ora aveva ascoltato in maniera comprensiva disse "amico mio, ti va se ci prendiamo qualcosa da bere e te ne dimentichi, sia di lei sia di reki?" ci pensai ma poi capi che forse era quello che ci voleva "va bene, solito bar alla stessa ora" senza nemmeno salutare chiusi la chiamata. esse do ancora in pigiama andai in camera a sistemarmi un minimo, mi lavai, mi cambiai e infine presi il mio telefono. il messaggio che lessi mi lasciò stupefatto a tal punto da emettere un mezzo urlo di gioia, ansioso chiamai il mio amico david e dissi semplicemente "amico mi dispiace non posso venire ci sentiamo" e chiusi la chiamata senza nemmeno badare ascolto a quello che davidi mi disse. ero pronto, davanti alla porta, con la mano sulla maniglia, aprì e iniziai a incamminarmi con il sorriso stampato sulla faccia, non sapendo che quello a cui andavo incontro mi avrebbe aperto un nuovo capitolo della mia vita.