ero davvero elettrizzato, camminavo canticchiando una canzone che mi cantava sempre mio papà quando avevo la dolce età di quattro anni, ormai sono passati davvero tanto anni da allora ma è come se riuscissi ancora a sentire la sua voce. continuavo a guardare il telefono e a rileggere i messaggi che avevo precedentemente ricevuto, come se li avessi letti sbagliati, ma più li leggevo più ero elettrizzato.
"dammi modo di ripagarti per l'accaduto di oggi, incontriamoci alle dieci in punto di fronte al toshiba bar, firmato misa" non potevo credere a quelle parole, non mi sembrava vero che la mia amica di infanzia e di adolescenza, incontrata per puro caso, mi chiese di uscire tra l'altro nel mio bar preferito, cucinano un ramen davvero squisito. ed è in quel momento, mentre caminavo e continuavo costantemente a pensare a quanto accaduto, che, all'improvviso, una lampadina mi si accese in testa, <non è stato causale il nostro incontro> pensai. iniziai a ripercorrere nella mia mente, per l'ennesima volta, quello che era successo, ma questa volta partendo dalla mattina. mi sono svegliato circa alle dieci e, già dalla mattina, non ero pieno di felicità e fin da subito la mia intenzione era quella di rimanere tutto il giorno a casa, guardando partite di calcio e mangiando qualcosa a mio piacere, non per forza salutare, dato che ormai il mio fisico perfetto mi aveva abbandonato, fino alle due e mezza sono stato nel letto ma poi un improvvisa voglia di gelato al caramello mi ha portato a prepararmi e a uscire di casa per andare alla gelateria che sta nella piazza a qualche metro da casa mia, ed è proprio in quella piazza dove mi sono scontrato con misa, si effettivamente non mi stupirei se fosse stata solo una coincidenza ma il fatto che, un improvvisa voglia mi abbia fatto trovare le forze per alzarmi e andare proprio nella piazza dove si trovava lei nella stessa ora mi ha fatto riflettere e io pensai che non sia solo una coincidenza ma destino. si io che prima d'ora non avevo mai preso in considerazione il destino, iniziai a crederci. quando misa si é girata di scatto, e ho visto il suo volto é come se ho compreso perché mi sia venuta voglia di gelato, <si ne sono convito, io e misa non ci siamo incontrati per caso!> pensai, un pensiero così forte che quasi lo urlai. mi mancavano pochi metri al toshiba bar e, invece di accelerare il passo, rallentai, sentivo il bisogno di annotare questa cosa e, essendo in anticipo, mi appoggiai ad una panchina e ho iniziato a scrivere, scrissi come per liberarmi da un peso e alla fine della pagina scrissi, "no david io non mi voglio dimenticare di lei". alle dieci in punto mi rincamminai e arrivai in pochi minuti al toshiba bar, in lontananza vedevo una figura di una persona ma a causa del buio non riuscì ad identificarla, < deve essere per forza lei> pensai ma man mano che mi avvicinavo ho capito quella persona che attendeva fuori dal toshiba bar non era misa. <non può essere> sussurrai.