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Sono quasi tre anni che non vengo in Corea, chi sa poi perché ho scelto proprio Ilsan per questo mio ritorno. Il parco di Ilsan è meraviglioso in questa stagione, qualcuno me lo aveva descritto proprio bene è come se fossi già stata qui, forse è per questo che ho scelto proprio questa città, il sole brilla sembra voglia convincermi che questo è un buon posto per ricominciare
<Ajumma, scusi...Ajumma...> la voce di un uomo, la voce familiare di un uomo, mi distrae dai miei pensieri <Il bambino ha perso la scarpetta...> mi corre incontro mostrandomi la scarpetta di mio figlio. Mi si blocca a pochi passi, guardo la grande mano che mi porge la piccola scarpa, gli sorrido senza neanche alzare lo sguardo <La ringrazio - faccio un piccolo inchino e mi rivolgo al mio piccolo sorridente - piccolo Joon sei sempre il solito monello! Ringrazia il signore che ha recuperato la scarpetta.> il mio bambino ridacchia mettendo in evidenza quelle sue magnifiche fossette (dannate fossette sono sempre state il mio punto debole) allungo la mano per recuperare la scarpetta ma l'uomo la trattiene, decido allora di alzare lo sguardo, nel preciso istante che incrocio gli occhi con l'uomo alle mie spalle il mio corpo viene invaso da una miriade di brividi <Scusi, come ha detto che si chiama il bambino?> cerco di evitare la domanda e taglio corto <La ringrazio, si è fatto tardi, devo andare...> prendo la scarpetta dalla grande mano, ormai ha una debole presa e cerco di allontanarmi ma il piccolo Joon inspiegabilmente inizia a piangere. L'uomo è alto con grandi spalle forti e lunghe gambe con una falcata si para avanti al passeggino ed inizia a fare delle smorfiette divertenti, tanto da farlo smettere di piangere. <È un bambino bellissimo...Ajumma...> di nuovo brividi percorrono la mia schiena <Ha...Ha preso tutto dal padre...> l'uomo alza lo sguardo ancora una volta ed ancora i nostri occhi si incontrano, accenna un sorriso, ha i capelli neri cortissimi, come quelli dei militari, la pelle è scura ed un taglio di occhi.. Quegli occhi da drago non li ho dimenticati (Sei...Tu...Namjoon? Are you Namjoon?) si alza senza distogliere lo sguardo dal mio bambino <Ariel Marini... È tanto che non ci si vede!> Una morsa mi stringe il cuore, gli occhi iniziano a bruciare a causa delle lacrime che insistono per uscire, faccio un lungo respiro per ricacciarle, quando, sento la voce del piccolo Joon <A... ppa... A... ppa...> mi si mozza il respiro, il piccolo tende le sue manine verso Namjoon che continua a guardarlo sgomento <Avrà preso dal padre ma gli occhi sono quelli meravigliosi della madre> <Appa... Appa...> Joon in questi anni ha solo visto la foto del padre, all'epoca era molto diverso, capelli colorati, carnagione più chiara e trucco, tanto trucco, non pensavo che lo riconoscesse anche così, è così piccolo! <Mi scusi, devo andare> cerco di sorpassarlo con il passeggino mentre il piccolo riprende a piangere <APPAAAAAA>

<Ariel Marini! Il cuore ti si è così indurito da far soffrire così tanto tuo figlio?>

<Ha sbagliato persona...io...io...>

Le forti braccia di Namjoon mi stringono la vita <Sono quasi tre anni che ti cerco, anzi a vedere lui, che vi cerco. Non vivevo più. Perché sei sparita così!>

<Ti...prego...lasciami andare...>

<Ora che vi ho trovato non vi lascio più! Non vi deluderò mai più!>

Mi stringe sempre di più e le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento iniziano a scendere come una liberazione, come se in questi tre anni avessi atteso solo questo momento

<A...ppa...> il piccolo tende le braccia verso di noi <Appaaaa!> Namjoon mi guarda <Posso?> sorrido alla sua richiesta <Sappi che a comandare non sono io, è lui che detta le regole! È un leader nato!> Namjoon ride <Ha preso dal padre! - lo slaccia dal passeggino - Vieni dal tuo papà... - dopo averlo preso in braccio lo guarda negli occhi - Ciao piccolo Joon, io sono Kim Namjoon, il tuo papà! Sei felice?> entrambi sorridono e si stringono forte <Eommaaa> il piccolo Joon tende le braccia verso di me <<Finalmente ti sei ricordato della tua mamma! Piccolo traditore!>> ci chiudiamo in un abbraccio, il nostro primo abbraccio a tre, guardo Namjoon che ha un sorriso tutto fossette, è così felice <Ci si sono messi d'impegno a farti i capelli peggio del periodo di FIRE!> mi guarda stranito ed inizia a ridere <Almeno non sono color menta! Dimmi, da quanto sei qui, dove sei stata tutto questo tempo. Non sono riuscito a trovarti in nessun modo. Dove vivi.> lo guardo sgomenta <Hey, hey, quante domande! Se ti calmi e mi ripeti tutto forse rispondo a qualcosa. 😏> Namjoon mi lancia uno sguardo tagliente <Te ne approfitti perché ho il nostro bambino in braccio!> ancora una volta le lacrime iniziano a scendere senza controllo, anche gli occhi dell'uomo che ho avanti a me si fanno lucidi <Perché sei andata via. Perché non mi hai detto che eri incinta?> abbasso la testa, sono domande che ho evitato per tre anni ma merita qualche spiegazione <Ero arrabbiata con te e poi ho scoperto di aspettare un bambino il giorno che hai annunciato la tua partenza per il servizio militare. Quindi ho preferito sparire.> il suo sguardo si fa tagliente ed eccolo che inizia a torturarsi l'interno della guancia, è arrabbiato e si sta contenendo <Ok, lasciamo stare. Ci sarà tempo, non voglio parlare quando è presente il piccolo Joon. Dov'è che alloggi?> ho quasi più timore a rispondere a questa domanda che alle altre <Jin-ssi, mi...> spalanca gli occhi <JIN? Jin-hyung sa che sei qui?> ecco ora uccide prima me e poi Jin o il contrario, annuisco timidamente <E per quale cazzo di ragione Kim Seokjin sa dove vivi e non mi ha mai detto nulla?> rapidamente cerco di elaborare un discorso sensato per non farci uccidere <In verità è lui che mi ha chiesto di tornare in Corea e mi ha aiutata a trovare casa qui a Ilsan.> lo vedo boccheggiare <Lui cosa?> gli metta una mano sulla spalla <Non ti agitare, poi fai piangere il piccolo... - guardo mio figlio che si è addormentato beato tra le braccia del padre, non è mai stato così calmo - è un angioletto 😍> <Ariel, non cambiare discorso...> gli faccio un piccolo sorriso complice <Shhhhh, non lo svegliare!> Nam fa un lungo sospiro, vorrebbe scoppiare ma cerca di darsi un contegno <Vi accompagno a casa> annuisco e ci dirigiamo verso l'uscita del parco. <Era ora che arrivaste!>

Troviamo Kim Seokjin ad attenderci con un'auto all'ingresso del parco
<TU!> l'ira di Nam è palpabile
<Namjoon ah! Comportati bene con il tuo Hyung, dai il buon esempio al tuo piccolo 😁> Jin mette le mani avanti alla bocca per attutire la sua classica risata da lavavetri
<Dovrei strangolarti!> Jin fa finta di difendersi il collo
<Dovresti ringraziarlo!> La voce di Yoongi ci fa sobbalzare, esce dall'auto parcheggiata
<Hyung, anche tu sapevi?> Yoongi alza le mani
<Non da molto. Però li ho aiutati a tornare e ad organizzare questo incontro, Jin-hyung era già in panico al solo pensiero della tua reazione!>
<Questo incontro?> Diciamo all'unisono.
<Già! - dice Jin - Ilsan è la città di Namjoon, immaginavo che sarebbe venuto qui appena finito il servizio militare e che sicuramente avrebbe fatto un giro nel parco. Così, abbiamo pensato di farvi incontrare qui. Per caso 😁> i due hyung si scambiano sguardi complici e compiaciuti per il piano ben orchestrato <Quindi, era tutto organizzato! > entrambi annuiscono soddisfatti <Ci piacciono le famiglie unite e poi il piccolo Joon deve conoscere gli zii.> <Grazie> Namjoon avanti a tutti si inginocchia facendo un profondo inchino <Grazie Hyung. Grazie per questo meraviglioso dono.> le lacrime rigano il suo volto ma sono lacrime di gioia come quelle che rigano anche il mio di viso. Guardo entrambi al limite dell'imbarazzo e con un grande sorriso e gli mimo un "GRAZIE"

 Guardo entrambi al limite dell'imbarazzo e con un grande sorriso e gli mimo un "GRAZIE"

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SPAZIO MIO

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SPAZIO MIO

Finalmente la famiglia è riunita grazie a due meravigliosi angeli.
Ariel e Namjoon con il piccolo Joon saranno una meravigliosa famiglia. 💜
Spero che questo capitolo vi piaccia
Aspetto tante stelline e comenti
I PURPLE YOU 💜

ARE YOU Namjoon? [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora