Capitolo 1

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Una luce bianca passava sotto il velo delle palpebre , ogni senso si stava lentamente risvegliando . Gradualmente la sua pelle iniziò a percepire il calore del sole fino ad infastidirla costringendola ad aprire gli occhi . Ci volle qualche istante prima di mettere a fuoco il bagliore che proveniva dalla porta finestre davanti a lei .La prima cosa che vide fu proprio l'orizzonte di una distesa verde a lei sconosciuta ,ma le articolazioni doloravano e per alcuni momenti , in preda a dolori lancinanti, non riuscì a muoversi . Le sembrava che la testa stesse scoppiando e la vista era annebbiata finché da un secondo all'altro il dolore non cesso improvvisamente. Osservò con attenzione la stanza e poi il letto dalle lenzuola bianche come le pareti e il soffitto . Cercò di mettersi seduta quando un fastidio allo stomaco la colpì .Alzandosi lentamente la maglietta vide un grande cerotto che le copriva il ventre. Lo tolse con prudenza e cautela ,rimase qualche istante a guardare la sua pelle macchiata da un enorme lividì violaceo . Al tatto non era dolorosa ma la vista la terrorizzò : una grossa quantità di sangue si era depositata a fior di pelle sintomo di una emorragia . Cominciò a guardarsi ansiosamente in torno cercando qualcosa che potesse guarirla . Dove era finita ? Si chiese poggiandosi le mani sulla fronte umida . Cercò di ricordare che cosa fosse successo la sera prima , era stata ad una festa poi la mattina dopo ,frastornata, aveva raggiunto la sua classe per iniziare un nuovo anno scolastico . Ricordava gli alberi dalle foglie rossastre del giardino cadere e coprire il terreno di una coperta per l'inverno . Il sole oscurato da una nebbia quasi impercettibile che rinfrescava le giornate e i prati bagnati dalle prime tracce di brina . Eppure guardando fuori vedeva il sole ,alto e vivace, scaldare la radura fiorita e verde . Gli alberi si erano riempiti con nuove foglie verdi e gli uccellini si appoggiavano sui loro rami ombreggiati, cinguettando . In mente le risuonava ancora la voce pesante di suo fratello che la sgridava ancora una volta per aver ignorato le sue regole volontariamente . Dopo quella chiacchierata tutto era confuso ,cosa era successo quel giorno ?Si strinse le braccia al petto e le sfregò tra loro per cessare quel susseguirsi di brividi che le stavano toccando il corpo ,quando si accorse di essere attacca ad una flebo di sangue . Ancora più disorientata se la staccò e si trascinò hai piedi del letto .  Si avvicinò alla finestra osservando il paesaggio vuoto in cerca di un indizio su dove si trovasse. Poco piu disteniate alcune case sorgevano circondate da alcune colline e riconobbe il grande e imponente campanile pittoresco , caratteristico di Hill Valley . Non era una cittadina molto conosciuta ,sorgeva in una valle nascosta tra le montagne . Aveva una scuola , una chiesa , un certo storico e poco altro . Non era certo nota per l'affluenza di turisti in estate e tantomeno per ospitare la residenza di qualche famosa celebrità . Nessuno conosceva questa cittadina oltre alle generazioni che l'avevano abitata e che mai se ne erano andate . Un posto tranquillo e desolato che però nascondeva un cuore marcio che pulsava di tenebre e oscurità . Le strade alberate erano i vasi sanguigni che trasportavano , ingenuamente ,il terrore alle due parti opposte . Hill valley nord era popolata dai "cacciatori della notte ", i salvatori dell'essere umano , coloro che tenevano lontani i mostri che abitavano la parte sud . Gli abitati del centro erano ignari di essere capitati al centro di un campo di battaglia : quello tra il bene e il male . Julie Real faceva perte di loro , poeteggiava la loro vita con determinazione finché non successe qualcosa che le cambiò la vita .Improvvisamente le gambe le cedettero costringendola a tenersi al muro per non cadere. Chiudendo gli occhi udì in lontananza le urla strazianti di un ragazzo e un forte sparo che le fece riaprire gli occhi di botto . Scrollò la testa cercando di cancellare quei ricordi spezzati ,poi si guardò intorno e notò i suoi vestiti sulla sedia . Li prese tra mani e sentì il tessuto ancora umido e a tratti sporco di sangue . Trafugando nelle tasche della felpa, cercando indizi , trovò un barattolo di vetro di qualche centimetro . Al suo interno cera una sostanza che le sembrava terra , il tutto chiuso con un tappo di sughero . Lo rivoltò tra le dita osservandone attentamente ogni parte e cercando di aprirne il tappo ma senza grandi risultati . Lo rimise velocemente in tasca e si sbrigò a prepararsi , corse verso una cassettiera antica dove cerano alcuni pantaloni e camicie . Ne osservò qualcuna , notando una predominanza dei colori scuri e taglie maschili . I dubbi erano leciti ma sembrava sola in quella struttura e voleva scappare prima di chiedersi cosa ci facesse nella camera di un uomo. Ne rubò una arruffando le altre e riponendole all'interno del cassetto in modo disordinato . Si voltò per controllare ,ancora una volta ,che non ci fosse nessuno e si preoccupò di non fare rumore accompagnando il cassetto . Si infilò i suoi jeans ancora sporchi di sangue e scese velocemente le scale alla ricerca di un uscita . "Julie sei sveglia " affermò una voce sottile e gentile alle sue spalle . Si blocco dandole la schiena, era la voce di una donna , ma non riusciva a riconoscerla. Guardò davanti a lei , cerano pochi metri che la trattenevano dall'essere libera ma comunque troppi per scappare . Poggiò le scarpe per terra e si voltò lentamente . Aveva dei capelli rossi e una carnagione olivastra . Aveva scarpe troppo scomode per correre , pensò . Sentiva quella terribile sensazione di conoscere una persona ma di non sapere chi fosse e lei lo capì . "Non ti ricordi di me vero ?" La precedette la donna che non aveva più di 30 anni e la gradava come se sapesse gia tutto , con un filo di malinconia. "Dove sono ?" Domandò lei studiandola da capo a piedi come se stesse cercando un particolare , un indumento , una parola , un espressione che le facesse ricordare la donna che evidentemente conosceva abbastanza da sapere il motivo del suo enorme vuoto di memoria. "Siediti , hai perso molto sangue devi mangiare " rispose dolce e pacata . Julie si tocco il fianco , allora il sangue era davvero il suo , quello sui vestiti ,sul cerotto . Eppure non aveva ferite , quella domanda la assillava sempre di più ma allo stesso tempo ne temeva la risposta . Una delle prime regole che insegnavano hai cacciatori da bambini era che la diffidenza era sottovalutata . I mostri che popolavano il sud erano irriconoscibili : si vestivano come loro , camminavano come lo , alcuni potevano anche rimanere al sole . Julie era confusa e quella donna le ispirava tutto tranne che fiducia ,il suo sesto senso le diceva di scappare e che una volta tornata a casa avrebbe chiarito la situazione . La donna si appoggiò ad una penisola che si apriva dalla cucina al soggiorno e julie ebbe il tempo di osservare meglio l'abitazione per studiarne una via d'uscita alternativa .Era una cosa coloniale , con colonne decorate  , finestre luminose , arredamento tipicamente altezzoso e pareti bianco panna. "Scusa non sono riuscita a smacchiare i tuoi vestiti " continuò lei avvicinandosi quando notò la ragazza toccarsi i pantaloni per controllare di non essersi immaginata tutto . Appena aperti gli occhi, julie , pensò al peggio , l'avevano rapita ? Ma davanti a lei c'era una ragazza che sembrava disponibile e dal tono pacato . Le aveva lavato i vestiti , le aveva dato un letto pulito , la stava curando . Magari la stava aiutando , non ricordava di lei ma la confidenza che c'era nell'aria era troppa per essere la prima volta che la vedeva .Nonostante tutto si ritrasse istintivamente quando la sconosciuta dalle mille risposte le si avvicinò , andò a abbattere contro una parete fredda che la fece sobbalzare . Voltandosi vide un camino bianco con della vecchia cenere al suo interno . Senza pensarci troppo afferrò l'attizzatoio e glie lo puntò. La donna non sembrava arrabbiata o sorpresa dal gesto , mise solo le mani in alto in segno di resa , non era sua intenzione farle del male . Il terrore si era appropriato dello sguardo di julie , respirava affannosamente e tremava involontariamente , doveva uscire da quella casa, pensava soltanto mentre non smetteva di tirare occhiate fugaci all'uscita poco distante . La donna continuò ad avanzare a passi lenti mentre Julie cercava un modo per sgattaiolare fuori . In quell'istate la porta si aprì e ad irrompere nella stanza fu un uomo alto , vestito elegante , con spalle larghe , postura imponente e capelli neri perfettamente in ordine . Lo guardò un secondo negli occhi e per un momento le sembrò di essere risucchiata e catapultata in tremendo deja vu .

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