Capitolo 21

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Tornarono a casa delusi ma non sconfitti, era un traguardo , pensava Chris , che guardava la famiglia distrutta . Any era priva di sensi da ore , aveva soggiogato dei medici per curarla e avevano trovato una spina nella parete del cuore . Il legno non uccideva gli eretici ma se per qualche ragione la spina fosse finita nel sangue non era sicuro che si sarebbe risvegliata . Dovevano quindi operare un vampiro che guariva a rapidità allarmante e non sarebbe stato facile . Norman aveva solo riscontrato ferite di guerra che erano guarite in una notte . Solo alcune di quelle che collezionava e mostrava con orgoglio . Shawn aveva rischiato grosso: di fatto possedere il sangue nero non gli dava tutti i loro privilegi ,il legno per lui era ancora mortale e il paletto di Maria era andato parecchio vicino al cuore . Era dolorante ma si sarebbe ripreso . Shirley aveva riscontrato solo qualche graffio ma soffriva di un male diverso . Appena il fratello lasciò la casa con le guardie rimaste vive uscì nel guardino della villa seguita da Norman . "Come stai ragazza?" Le aveva chiesto vedendola pensierosa . Lei non voleva compagni e non voleva lui . Odiava parlare dei suoi problemi e quella sera erano riaffiorati i più dolorosi, la sua famiglia era sempre stato un punto dolente . "Vattene " mormorò appoggiata al parapetto mentre il vento della notte le faceva volare i capelli . Si strinse un foulard intorno alle spalle colpita da un brivido quando Norman le si avvicinò sfiorandole la pelle tesa . "Non fare così voglio aiutarti " disse ma non tutte le azioni si dimenticano con delle scuse . Era davvero l'ultima persona con cui affrontare questo argomento . Era stato anche lui ad aumentare l'odio che la sua famiglia aveva riversato verso di lei . All'inizio di quel periodo cera sua sorella a farle compagnia , entrambe avevano ereditato quella maledizione, ma pochi mesi dopo lei aveva raggiunto la maggior età ed era sparita . Non capì mai le circostanze della sua scomparsa , per quanto macabro sperava fossero stati i suoi , l'idea che l'avesse abbandonata alla sua sorte la addolorava troppo . Era tre anni più piccola di lei e non poteva andarsene . Era terrificante vedere i suoi genitori , durante le cene , che parlavano tranquilli con i loro colleghi . Erano dei mostri , avevano abusato di lei verbalmente e l'avevano picchiata per una buona parte della sua vita eppure li rispettavano tutti . Era stato Norman a trovarla , era in macchina con i suoi quando si sentì improvvisamente male . Cominciò ad urlare mentre i genitori le chiedevano cosa succedesse . Ad un tratto la macchina andò fuori strada finendo contro un albero . Riaprì gli occhi quando sentì qualcuna trascinarla fuori . Non capiva cosa le stava succedendo e non riusciva ad aprire gli occhi . Si sentì appoggiare sul suolo e bere qualcosa dal gusto terribile . Riaprendo gli occhi la prima cosa che vide fu il fumo che proveniva dalla macchina ,si toccò la testa con una mano e quando la guardò scoprì di avere una brutta ferita . I suoi genitori erano privi di sensi come suo fratello minore , che sedeva accanto a lei . Davanti a lei vide un uomo dai capelli biondi che le chiedeva se stava bene ma l'unica cosa che riuscì a chiedere fu di aiutare suo fratello , non voleva che gli succedesse qualcosa per colpa sua . Si conobbero così, poco dopo lui scappò ed arrivarono i soccorsi . La tornò a trovare e quando gli chiese perché non gli aveva chiesto di salvare i suoi genitori la orribile verità gli venne confidata . Sarebbe dovuto essere stato padre di una bambina che poteva benissimo essere lei e sentire delle atrocità che i genitori aveva fatto lo fecero inorridire. Coloro che dovevano difenderla la stavano lentamente uccidendo . Decise di aiutarla proponendogli qualcosa di oscuro . Lei era ancora ingenua e vedendo qualcuno che le dava un po' di attenzioni accettò . Fu un anno complicato , ogni tortura che subiva amplificava il fuoco che Norman alimentava . Fu proprio il fuoco a colpire l'istituto provocando numerosi morti, i suoi genitori e suo fratello , purtroppo, furono tra i superstiti e i più intenzionati a scoprire la verità . Indagarono per settimane prima di incolparla . Cercò norman sperando che l'avrebbe aiutata ma lui era sparito . Non furono i dolori che gli recarono in seguito a distruggerla , a quelli ormai era abituata , ma il tradimento . "Avevo bisogni di te anni fa e tu mi hai abbandonata " voleva allontanarlo , voleva stare sola prima che la situazione peggiorasse . Era arrabbiata e non voleva farglielo sapere ."Shirley ?" La chiamò con un filo di amarezza . Non poteva ammetterlo ma aveva saputo che l'avevano incolpata , ma era minorenne e non lavrebbero condannata alla pena di morte . Con questa prerogativa se non andò ma per anni ebbe il senso di colpa di quella scelta sapendo quello stava passando , il dolore che stava provando . Ma ormai era tardi , non sarebbe potuto tornare , non importava quanto soffrisse . "Non dire niente " lo pregò e lui annui . "Non fa niente , Norman Bloodstone non sta dove non è richiesto " rispose andandosene un po' dispiaciuto . Non voleva trattarlo così , stava cercando di migliorare, lo guardò andarsene e pensò che non poteva abbandonarsi alle emozioni altrimenti sarebbe tornata a soffrire . Per non pensare aiutò Chris a sistemare , non. Uno parola , non uno sguardo . Osservava il pavimento mordendosi il labbro per mantenere il controllo finche non tornarono a casa . Chris però aveva comunque capito il suo malessere e per quanto si sforzasse non riusciva a capirlo . Tra le tante cose che la sua famiglia gli aveva tolto , l'amore non certo tra quelle . Litigavano , ma nessuna famiglia è perfetta , non importava quanti torti si procurassero a vicenda o quanti chilometri li dividessero perché l'unica certezza era che ci sarebbero statigli uni per gli altri . Shirley non aveva mai avuto nessuno e doveva essere terribile credere che ogni persona prima o poi le avrebbe voltato le spalle . Quella notte fu parecchio silenziosa alla villa , erano tutti stanchi pensierosi e malinconici . Shirley si era aggirata per la casa furtivamente per alcune ore e lo aveva fatto per le settimane a seguire . Di notte vagava nell'ombra come un fantasma senza riuscire a dormire , ma quando lo faceva voleva non averlo fatto . Gli occhi le si chiudevano autonomamente facendola sprofondare nella una mente , che non smetteva di tormentarla . Sognava lo scantinato dell'istituto di Los Angeles . In quel piano sotto terra cera una stana simile ad una prigione , non cerano finestre , solo freddi muri di pietra , una porta blindata e una conduttura dell'aria dove facevano passare del gas narcotizzante . Aveva passato molte notti rinchiusa li dentro , senza vedere la luce del giorno anche per settimana . Ha l'influenza , dicevano i suoi genitori quando spariva , ma ci finiva talmente tante volte che finite la malattie cominciarono a dire che era in punizione, poi dai nonni , dalla zia ,a fare beneficenza , in viaggio ... "Qui non farai del male a nessuno " diceva sua madre sprezzante di odio dietro la porta . Il loro disprezzo non aveva fine e durante i mesi invernali diventava davvero insostenibile . Spesso aveva riscontrato sintomi da congelamento o malnutrizione . Durante gli interrogatori per le indagini l'avevano rinchiusa li dentro , legata ad una sedia , drogata , narcotizzata , picchiata affinché parlasse . "Non sono stata io " diceva in lacrime . " allora dicci chi è stato altrimenti non smetteremo" ci aveva pensato ma anche se avesse confessato chi le avrebbe creduto . I suoi genitori non volevano altro che la incolpassero e puntare il dito su un eretico sarebbe stato fin troppo banale e sospettoso . "Signori se non volete assistere " diceva il direttore hai suoi genitori che sembrava nascondessero il sorriso mentre la vedevano soffrire . "Siamo forti " diceva sua madre lucidando gli occhi . Lei sentiva ma non reagiva , non era neanche in grado di pensare , a stento riusciva a riprendersi che ricominciavano . "Mi dispiace che sia capitata o a te " aveva detto suo padre come se non gli avesse mai detto che l'avrebbe voluta vedere morta . E così si svegliava improvvisamente sudata e con la tachicardia . Si gettava sulla testiera del letto stringendo le compete spaventata . Ci volvano diversi minuti prima che riuscisse a tranquillizzarsi vedendo che non era più in quell'inferno . Credeva davvero di averlo superato ma vedere gli occhi di suo fratello odiarla come la odiavano i loro genitori aveva risvegliato i suoi demoni . Neanche di giorno parlava molto , aveva dei flash improvvisi , si metteva le mani sugli occhi sperando di nascondersi e le sfregava sulla pelle intensamente quasi a volerseli strappare .

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