~FOURTH CHAPTER~

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Mattheo'POV

Skiptime

*due settimane dopo*

Io già di mio detesto la mattina.

Solo il pensiero di alzarsi dal letto è un trauma.

Il letto è puro amore; il letto non ti giudica; il letto ti accoglie e ti ama.

Quindi, se al pensiero di lasciare il tuo letto ci metti gli abitanti del villaggio che oggi, domenica mattina, hanno deciso che devono cominciare la giornata urlando e discutendo per qualcosa di cui non me ne frega niente, la mattina diventa ancora più difficile.

Mi rigiro nel letto cercando di ignorare tutte quelle voci.

Ma le voci si intensificano e io non ce la faccio più.

Mi alzo, prendo i primi indumenti che trovo a tiro e scendo le scale per arrivare al piano di sotto e raggiungere la porta.

Apro la porta e vedo che solo una decina di metri dalla mia abitazione si trova un gruppo di persone che discutono animamene.

Ma io dico, casa mia si trova ai margini del villaggio.

Chi o cosa li porta qui, di domenica mattina a rompere?

Mi avvicino al gruppo per capire cosa sta succedendo.

<Ti dico che il colore rosso dei capelli non è buon segno>

<Dicono che chi abbia i capelli rossi abbia fatto un accordo col Diavolo>

<Se una persona ha i capelli rossi non vuol dire che sia una persona cattiva>

<Ma guarda cosa dice il manifesto>

<I reali si inventano di tutto>

<Vero>

<Non possiamo fidarci di loro>

<Il nostro villaggio è pieno di gente con i capelli rossi>

<In più al nostro villaggio arrivano tanti mercanti dai regni vicini, non possiamo capire chi è>

<Però è vero che le persone con i capelli rossi non hanno buon sangue>

<Si, vero come che nel nostro villaggio ci fosse una strega>

Il sangue mi si ghiaccia nelle vene

<Scusate se interrompo il vostro discorso, cari concittadini, ma potreste informare anche me sul problema?> dico intromettendomi

Sentire ancora quella storia mi fa male, ma so che se voglio renderle giustizia devo andare avanti.

Una signora, con gli occhi bassi, mi passa un manifesto.

Lo prendo e lo leggo.

MESSAGGIO DI AVVISO DALLA FAMIGLIA REALE

AI CITTADINI DEL VILLAGGIO DI WILBTON

RICERCATA UNA RAGAZZA DAI CAPELLI ROSSI

SOGGETTO PERICOLOSO

SE SI DOVESSE INCONTARE AVVERTIRE IMMEDIATAMENTE LE GUARDIE REALI

Non ci credo.

Dopo la storia delle streghe nel villaggio. Un soggetto pericoloso, anzi, pericolosa.

<Carissimi, il messaggio dei nostri reali è molto vago e poi perché dovremmo fidarci di loro? Ci hanno mai dimostrato di essere onesti? I più piccoli non sanno nemmeno che faccia abbiano.> dico

<Potrebbe anche essere un semplice scherzo. Non fatevi problemi anche su questo> riprendo mentre mi giro con il manifesto in mano per tornare a casa mia.

Entro a casa e salgo le scale diretto nella mia stanza per farmi di nuovo amare dal mio letto. Mi butto sul letto e cerco di dormire.

Proprio quando sto per cadere nel mondo dei sogni, sento qualcuno che bussa.

<Ma non è possibile>

Mi alzo imprecando in otto lingue diverse.

Scendo le scale di fretta e apro la porta bruscamente

<Che c'è?!> urlo

<Buongiorno anche a te>

Camilla è davanti a me, con un cappuccio sopra la testa da coprire l'ammasso di ricci rossi.

<Che ci fai qui?> le chiedo facendola entrare

<Me lo hai detto tu di venire>

Ah giusto. Lo avevo dimenticato.

<Si, però, se non mi sbaglio ti avevo detto dopo mezzogiorno.>

<Infatti, il mezzogiorno è passato da più di mezz'ora.> dice incrociando le braccia sotto il seno.

<Be, allora possiamo andare> le dico prendendo l'arco poggiato vicino alla porta.

<Su, forza> dico aprendo la porta e uscendo.

Lei alza gli occhi al cielo e scuote la testa, poi mi segue fuori.

Arriviamo al solito posto e ci alleniamo.

Mi è dura ammetterla, però è brava;

Migliora ogni giorno di più.

Il sole comincia a tramontare, i raggi del sole che le accarezzano dolcemente il viso.

Lei che tende l'arco correggendo la posizione dopo che le ho detto dove sbagliava.

Lei scocca la freccia.

Lei che ogni volta dopo che la freccia centra il bersaglio si gira a guardarmi, in attesa di una correzione o di una mia solita battutina.

<Per oggi basta così> le dico

<Va bene, domani alla solita ora?>

<Si, alla solita ora. Adesso andiamo.>

Ci incamminiamo verso la locanda, ogni sera dopo che torniamo dal bosco l'accompagno e poi torno a casa. Più di una volta a cercato di convincermi di non accompagnarla. "Fai strada in più" o "Posso arrivarci anche da sola, non mi perdo", queste erano le frasi che usava di più, poi ha capito che non funzionava e ha smesso, anche se a volte mi lancia degli sguardi di disapprovazione massima.

<Ci vediamo domani, mi raccomando puntuale> le dico quando arriviamo

<Sarò puntualissima>

<A domani>

<A domani>

Aspetto che entri e poi vado anche io verso casa.

Il sole piano piano lascia il posto alla luna e alle stelle. Sta sera in cielo non c'è nemmeno una nuvola.

Angolo Autrice

Be, sono viva.

Mi dispiace fare uscire i capitoli così distanti tra loro, ma non ho molta ispirazione in questo periodo, sono in stra-ansia per la scuola.

Detto questo, vi chiedo di nuovo scusa; spero che il capitolo vi sia piaciuto e chiedo scusa per eventuali errori grammaticali presenti all'interno del capitolo.

Noi ci vediamo al prossimo capitolo. (spero il prima possibile) <3

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2022 ⏰

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