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Quando Mattia era tornato a Bari la prima cosa che aveva fatto era stato andare al mare.
Si sentiva come il mare in quella giornata uggiosa. Le onde si infrangevano sulla sabbia sfogando la loro rabbia, mentre lui era come una di quelle dentro ad una teca.
Si sentiva esplodere ma non esplodeva mai.
Erano state giornate belle, a tratti perfette e proprio per questo Mattia sentiva sempre più farsi largo la consapevolezza che così non sarebbe potuto andare avanti. Il perché? Perché, inspiegabilmente, sì era innamorato di più.

Lo aveva portato alla sua scuola di ballo e si era sentito a casa.
Gli aveva fatto conoscere la sua famiglia e si era sentito come se non si fosse mai separato dalla sua.
Lo aveva portato in giro per Bergamo dicendo spesso " poi lo faremo insieme" e lui impazziva.
Era una dimostrazione del fatto che di ricordi ne voleva costruire altri ed insieme.
Tutto quello lo aveva portato ad innamorarsi ogni volta un po' di più.

Però c'era stato un momento in cui si era sentito proprio un po' più perso di lui e non si trovavano davanti ad un tramonto, ma nella sua stanza.
Era appena l'alba e Mattia si era svegliato perché Christian non aveva del tutto chiuso le serrande.
Si era girato dalla parte del più grande che dormiva sul suo letto a pochi centimetri da lui, che invece era sdraiato su una brandina.
Si era fermato a guardarlo come altre mille volte aveva fatto in casetta ma quella volta era tutto più intimo e vero. Avrebbe voluto rimanere lì per sempre.

Si era perso nei suoi pensieri che neanche si era accorto che il moro aveva aperto gli occhi e gli stava sorridendo.

Ecco...proprio in quel momento lui si innamorò un po' di più.

"Che pensi?" Gli aveva detto continuando a sorridere mentre Mattia sapeva di essere arrossito. Sì coprì un po' di più con il lenzuolo e nascose il suo imbarazzo.

"Niente. Rispose trattenendo dentro tante di quelle parole che faceva male.
Gli avrebbe voluto dire che lo trovava il più bello del mondo.
Che avrebbe voluto svegliarsi con lui tutte le mattine.
Che voleva svegliarlo baciandogli ogni singola lentiggine perché le trovava la cosa più dolce e sexy di tutto.
Che avrebbe voluto fare con lui tante cose per la prima volta. Cose di cui spesso si imbarazzava lui stesso ma poi si perdonava. Tutti si sarebbero potuti innamorare di lui; come si resisteva a Christian Stefanelli?

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Da quando era tornato da Bergamo, Mattia ebbe come la sensazione che qualcosa fosse cambiato con Christian. Passavano le serate a parlare e parlare finché qualcuno dei due smetteva di parlare e l'altro capiva si fosse sopito. Christian addirittura lo aveva aiutato con i compiti di matematica, non perché fosse di particolare aiuto, ma quel giorno al biondo mancava particolarmente e glielo aveva detto senza mezzi termini. Si era svegliato con la luna storta e aveva addirittura provato a vedere un episodio di Spongebob per tirarsi su ma non era servito a nulla. Mancava qualcuno accanto a lui a condividere il momento. Decise quindi di videochiamarlo appena finita la scuola e glielo disse senza troppi giri di parole.

"Mi manchi"

Christian sorrise e decise che per quel giorno al giardino poteva pensarci suo padre. Passarono un'ora dietro ad esercizi di algebra che misero in crisi più Christian che Mattia, ma fu bello perché era con lui e sentiva quel vuoto che aveva dentro meno profondo.

"Sei stato praticamente inutile"

"Non è vero, senza di me non avresti mai risolto il secondo esercizio"

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