Scoperte

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Mi sveglio.Sono ancora in questo letto,bianco su pareti grigie,il ragazzo di prima sta ancora dormendo.Mi alzo voglio capire dove sono,sulla porta della stanza c'é scritto:"stanza 1673:Matt Forth-Edwin Carson" ah ecco cos'erano quei numeri,e quel ragazzo...si chiama Matt.Poi mi accorsi di una piccola scritta sotto:"Casa di Cura Psychoville" oh no sono dentro a quel lurido posto dove fanno marcire i matti!Cerco di uscire dalla porta ma in quel momento entra un uomo forse un medico " sono il dottor Greenway e sono venuto a controllare come stavi","voglio uscire da qui,non sono matto io!sto bene!" dico."Lo sappiamo ma siccome non ci sono ospedali in città e dobbiamo tenere sotto osservazione le tue pulsazioni cerebrali tu non uscirai dall'edificio" mi butto deluso sul letto come un rifuto scaricato in discarica,uscendo concluse "intanto puoi stare all'aria aperta qui fuori nel cortile",io per poco non gli tiro un cuscino, "respirala tu quest'aria di merda!". Mi annoio,Matt sta ancora dormendo,sarà l'effetto delle pasticche, così mi direggo verso la porta e la apro,il cielo é nero,pare quasi stia per tempestare,do un'occhiata un po in giro e mi accorgo di una ragazza sola in un angolo con il cellulare.Mi avvicino "Hei ciao,anche tu qui eh!Ti va di farmi compagnia?" lei si alza,ha una folta chioma di capelli ricci biondi,mi fissa negli occhi e comincia a gridare "coglione,sparisci mi dai sui nervi moscerino!"mi risponde."dimmi almeno come ti chiami". "Fiammetta,contento deficiente patentato?!" capisco che non é la giornata giusta e me ne vado.Voglio ritornare in camera questa merda é sempre piu merda e a me non piace.Prima della mia camera c'è la Sala Terapie,non ci faccio caso e vado avanti ma poi sento uno strepitio fortissimo,era umano,di uomo,poi il silenzio totale,sento dei passi da dentro,mi allontano un po,esce l'infermiera di prima,Lucia,si toglie velocemente i guanti e li butta,senza farmi vedere li prendo e sono tutti pieni zeppi di sangue fresco.Senza perdere tempo vado in camera mia e mi nascondo sotto le coperte.

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