Blake
Forza...Dannazione, apriti!
Mi incito silenziosamente mentre faccio ruotare il coltellino nell'antitaccheggio. Cerco di fare il più in fretta possibile, non voglio che quella stronza della cassiera venga a controllare, nonostante sembri fin troppo concentrata sulla rivista di gossip scadente che ha fra le mani.
Un ultimo movimento di polso e lo scatto che sento mi fa capire che ce l'ho fatta. Lo sfilo dal giubbotto di pelle che ho puntato nell'istante in cui sono entrato nel negozio. Lo indosso, rimetto il coltello in tasca ed esco dalla porta principale con nonchalance, rivolgendo il dragone cinese cucito sulla schiena del mio nuovissimo capo d'abbigliamento dritto in faccia alla ragazza, che come prima, non mi degna di uno sguardo. Mi porto una sigaretta alle labbra e la accendo con lo zippo rubato al mercatino dell'usato.
So come sembra...Mi piace pensare a me stesso come a un Robin Hood un po' più egoista. Lui rubava ai ricchi per dare ai poveri, io rubo al ceto medio per dare a me stesso, che non ho un soldo bucato. Quando sei il nuovo arrivato in una cittadina come Clarkston, inserirsi è dura, e so bene che difficilmente troverò qualcuno disposto ad aiutare uno straniero.
Percorro qualche miglio, raggiungendo la scala in ferro battuto al lato della strada, e la percorro fino a raggiungere lo spiazzo nel quale giace la mia attuale residenza. Il metallo trema rumorosamente sotto al mio peso, ma non ci faccio troppo caso. Questa roulotte è stata un vero colpo di fortuna. L'ho trovata per caso durante una delle mie passeggiate senza meta nel bosco, abbandonata da chissà quanto tempo. Mi sono preso la libertà di dare un'occhiata all'interno, giungendo alla conclusione che questo splendido pezzo d'antiquariato era abbandonato da anni. Alla fine ho deciso di appropriarmene senza farmi notare troppo. Ci ho messo un paio di mesi a rimetterla in sesto, ma sono riuscito a renderla abitabile. Me la cavo piuttosto bene con i lavori manuali, per cui non è stata un'impresa troppo ardua. Mi richiudo la porta alle spalle, e automaticamente controllo il calendario appeso al muro.
Sento quel giorno avvicinarsi ogni secondo che passa...
Le persone che conosco...o meglio, conoscevo, la definivano una dimostrazione di forza divina, concessa solo a pochi elitari. Io l'ho sempre vissuta come una maledizione. Qualcosa su cui abbiamo il controllo qualsiasi altro giorno, ma che ci viene imposta per una notte al mese. Normalmente cerco di non pensarci. Provo a dimenticare, ma non è così semplice.
Il dolore che si prova...non può essere descritto a parole, non credo sia neanche qualcosa di puramente fisico. Anche l'anima si lacera in quel momento, subisce la lotta tra le due nature in cui io e quelli come me siamo divisi.
Io questo flagello l'ho ereditato, non ho avuto scelta. Tra la mia gente, ci chiamano Ulfhednar. Non tutti nascono con questo "dono". Alcuni possono acquisirlo, venendo "infettati" da un altro membro della nostra specie, oppure attraverso complessi rituali di passaggio che hanno una buona possibilità di fallire.
Sono qui da troppo poco, non ho ancora trovato un nascondiglio adeguato.
Ho trascorso tutta la vita nella premura di non essere visto, ma soprattutto di non ferire nessuno. Di solito lo lascio libero, nel bosco. Al massimo compro un pollo o un pezzo di carne abbastanza grande, me lo trascino dietro per qualche chilometro, delineando un certo perimetro. A quel punto posso stare tranquillo, sapendo che seguirà la scia dell'odore del cibo, fin quando non lo trova. In quel modo so che lo avrò impegnato per qualche ora. Ma qui i boschi non sono come quelli di casa mia, né come gli altri in cui ho vissuto. La natura è triste, martoriata dalla presenza umana, prosciugata dal cemento delle strade e avvelenata dai rifiuti delle fabbriche. Percorrerà a malapena un centinaio di metri, prima d'incontrare qualcuno. Devo assolutamente trovare una soluzione, finché ne ho ancora il tempo.
STAI LEGGENDO
NIGHT FOLK
Paranormal[ANTEPRIMA] Nascosti fra le ombre di Glasgow, Scozia, si intrecciano i fili di una storia vecchia quanto il mondo. Quella del popolo della notte. Un racconto che scorre silenziosamente fra oscuri segreti, misteri irrisolti, passati da dimenticare e...