𝑺𝐔𝐑𝐕𝐈𝐕𝐎𝐑 | ᴅᴇsᴄᴇɴᴅᴀɴᴛs

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"Everybody knows my name now
But somethin' 'bout it still feels strange
Like lookin' in a mirror, tryna steady yourself

And seein' somebody else"


Erano le 23:57 di un lunedì sera e Uma, figlia di Ursula, era appena uscita dall'Ursula's Fish and Chips Shop.

Lavorava in quel locale da quando era piccola, iniziò con l'apparecchiare i tavoli e adesso prendeva le ordinazioni. Odiava quel posto più di ogni altra cosa al mondo.

Stava camminando per le piccole e buie strade dall'Isola degli Sperduti. Non aveva una meta, voleva solo aspettare la mezzanotte per poter stare da sola e provare ad accettare il fatto che la vita lì faceva schifo e che allo scoccare delle 24:00 sarebbero passati 16 anni da quando si trovava rinchiusa in quella prigione.

Arrivò al molo e si sedette per terra coi piedi nell'acqua sporca. Guardò l'orologio da tasca che una volta gli regalò Harry Uncino, un suo amico d'infanzia. Era mezzanotte in punto.

Sospirò e guardò in lontananza Auradon. Erano passate poche settimane da quando Mal, Evie, Jay e Carlos se n'erano andati via dall'Isola degli Sperduti e avevano scelto il bene e la rabbia della ragazza cresceva sempre di più dentro di lei.

<<Buon compleanno>> Disse Harry Uncino dietro di lei.

La Strega del Mare alzò gli occhi al cielo e si girò verso l'amico che si sedette affianco a lei.

<<Ti ho fatto un regalo...>> Continuò il ragazzo porgendole una piccola scatola di cartone rovinata.

<<Su, apri>>

Uma guardò la scatola e l'aprì lentamente per poi rimanere ad osservare una catenina dorata con un ciondolo a forma di teschio.

Uma rimase un silenzio ad ammirare la collana che ora si ritrova a nelle sue mani.

<<Allora?>> Chiese Uncino.

<<Cosa?>>

<<Ti piace?>>

<<Sì, sì è carina>> Rispose la ragazza mettendosi il regalo intorno al collo.

Uma avrebbe voluto ringraziarlo e molto probabilmente avrebbe dovuto, non solo per quel regalo. Ma quella era l'Isola e finché loro erano bloccati lì, non avrebbe mai detto la parola "grazie" o "scusa" o peggio ancora "per favore".

<<Allora...>> Iniziò Harry, ma la ragazza lo interruppe.

<<Harry, non ho voglia di parlare, puoi lasciarmi da sola?>>

Il suo tono non era duro, anzi, il contrario, era anche dispiaciuta di doverlo mandar via, ma non era proprio dell'umore giusto.

<<Certo. Adesso vado. Se ti serve qualcosa cercami, ok?>>

Detto questo il ragazzo se ne andò.

Uma rimase a guardare Auradon e ad immaginare cosa stesse facendo in quel momento Mal.

Non lo avrebbe mai ammesso, ma quella ragazza le mancava, tanto. E ogni volta che la vedeva in TV impazziva di gelosia e rabbia.

Avrebbe davvero voluto essere come Mal. Se fosse stata come lei, avrebbe reso sua madre fiera e non si sarebbe tirata indietro alla famosa incoronazione.

<<Lasciami subito!>> La vice di Harry risuonò da una stradina non molto lontana dal molo.

Uma si alzò di scatto e sentì altre urla, così corse e arrivò nel punto da cui arrivavano le voci.

Harry si trovava per terra con un occhio che sanguinava e la sua mano libera piena di tagli. Difronte a lui c'era un uomo adulto con un coltellino in mano puntato contro il ragazzo.

Uma rimase a guardare la scena in silenzio e, non sapendo che fare, tirò fuori la sua spada e avvicinarsi all'uomo che si voltò velocemente verso di lei.

Uma gli diede un pugno facendolo cadere per terra, poi corse dall'amico.

<<Ehi, stai bene?>> Chiese a bassa voce.

<<Sì>> Rispose il figlio di Uncino toccandosi l'occhio sanguinante.

<<Che cazzo di problemi hai puttana?>> Urlò lo sconosciuto che si era alzato e aveva girato verso di lui Uma puntantole il coltellino addosso.

Prima che potesse reagire, Harry si alzò e posizionò il suo uncino sotto al collo dell'uomo, dicendo:
<<Non ti permettere mai più di chiamarla in quel modo, bastardo>>

Iniziò a picchiarlo tirandogli calci e tagliando con l'uncino.

Uma aiutò l'amico e insieme fecero cadere lo sconosciuto per terra.

Harry continuò a dargli calci per tutto il corpo, ma la ragazza lo fermò: l'uomo non respirava più.

<<Harry! Harry, è morto>> Esclamò Uma.

Il corpo era ricoperto di sangue e la testa era piena di tagli profondi e le mani erano rosse.

Harry si allontanò e si voltò verso l'amica.

<<Che facciamo adesso?>> Chiese il ragazzo guardandosi le mani sporche del sangue dell'uomo.

<<Abbiamo ucciso un uomo, Harry. Cosa cazzo dovremmo fare?>> Rispose Uma. <<Andiamo e non parliamone con nessuno.>>



"And everything is not the same now
It feels like all our lives have changed
Maybe when I'm older, it'll all calm down
But it's killin' me now"


𝐃𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐂𝐋𝐔𝐁 | ᴏꜱ ʙᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora