Benvenuta Pivella

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Spalancai gli occhi.

Dove mi trovavo mi era completamente sconosciuto, mi guardavo attorno e l'unica cosa che mi circondava era il buio più totale, gattonavo in questa specie di gabbia, sempre se si poteva definire così, cercando di stare più al centro possibile visto che dalle pareti proveniva un rumore assordante, una specie di suono metallico.

Continuavo a salire attraverso questa gattabuia ma dove mi stava portando precisamente? "Ei" urlai con la voce soffocata dalla paura "dove mi trovo?" gridai cercando di alzarmi in piedi e toccai con le mie mani il soffitto freddo e duro di questo luogo. Nessuna risposta, sinceramente non mi aspettavo neanche di riceverla, ma aver pronunciato quelle parole mi aveva fatta sentire meglio per qualche secondo, almeno sapevo di averci provato.

"Aiuto" sbottai colpendo con i miei pugni la parte superiore di questa scatola, poi si fermò improvvisamente facendomi cadere all'indietro, sembrava che questo affare avesse assimilato la mia richiesta di fermarsi.

Di colpo si aprirono delle porte al di sopra e una luce abbagliante derivante dal sole illuminò l'intero posto in cui mi trovavo, fu abbastanza difficile guardarmi attorno visto che portai subito i palmi sui miei occhi verdi; una serie di sussulti fu seguito dall'apertura di quelle ante di ferro sbattuto, a quanto pare dovevo essere in buona compagnia.

Con cautela lasciai scivolare le braccia lungo il mio corpo per poi scorgere svariati visi, tutti maschili e stupefatti dal mio arrivo. Con la bocca semiaperta e lo sguardo girovagante gli scrutai uno a uno velocemente, mi fermai per qualche secondo in più rispetto agli altri su un ragazzo in particolare, aveva un'aria così famigliare... no mi sbagliavo, mi corressi subito continuando a guardare i restanti.

"Una ragazza?!" esclamò uno di essi e voltai lo sguardo verso la voce, ottima intuizione, pensai tra me e me. "Non è possibile" disse un altro "avremo da divertirci" urlò un altro ancora "chiudi quella fogna Gally" e un altro, una serie di commenti e frasi che non riuscivo più a seguire il filo logico del discorso, anche se dubitavo ci fosse: "la voglio in cucina con me" "anche da velocista non sarebbe male" "perché mai ci hanno mandato una ragazza?" "ma secondo voi parla?" "ha paura di noi" "è molto bella"

Cominciai ad ignorare quelle voci mentre me ne stavo ancora seduta a terra spaventata dalle loro future azioni, mi soffermai sempre sullo stesso ragazzo e alzai le sopracciglia squadrandolo, lo avevo già visto mi dicevo tra me e me e poi mi smentivo dicendo che non era vero, il giovane notò il mio sguardo posato sulla sua figura e non fece altro che sorridermi, ma rimasi impassibile.

"Pensate di lasciarla ancora per molto là o la fate uscire?" parlò quello che doveva essere il capo tra questi, visto che al suono delle sue parole tutti cessarono di parlare e si soffermarono sul ragazzo in questione. Poi i miei pensieri furono sopraffatti da il rimbombò di uno di essi che piombava all'interno della scatola, mi spinsi lontano da lui guardandolo con timore "Gally fa piano" lo ammonì il ragazzo che poco prima stavo osservando "tranquillo" lo rassicurò per poi prendermi da sotto le ascelle e mi resse in piedi, la forza con cui mi aveva sollevata era impressionante e infatti il suo corpo torreggiava sul mio per la sua notevole altezza.

"Esci" mi sorrise diabolicamente e feci un passo indietro dirigendomi verso l'esterno, una serie di mani mi si porse davanti per aiutarmi nella mia impresa, ammetto che la profondità della scatola era piuttosto elevata.
Atterrai in un terreno morbido, erba, mi feci spazio tra i ragazzi e i loro sguardi incantati nei miei movimenti, tutta questa suggestione ma la domanda che più mi premeva: dove mi trovavo?

Appena uscì dal grande gruppo di persone mi soffermai a guardare il grande muro davanti di me, poi mi voltai: un altro muro, mi spostai ancora un po' e potei notare che ci trovavamo in un grande posto circondato solo da immense mura.

"Dove mi trovo?" mi voltai osservandoli interrogativamente "benvenuta pivella" mi fronteggiò il presunto Gally, ma non aveva risposto alla mia domanda "portiamola in gattabuia" ordinò qualcuno di cui la voce era sconosciuta tanto quale il suo volto; Un ragazzino dagli occhi allungati, penso di origine asiatica, si avviò verso di me e mi sollevò prendendomi a sacco di patate "fammi scendere" sbottai colpendolo sulla schiena "ei" gridai dimenandomi e scalciando.

"Lasciami andare" colpivo la sua schiena con i miei pugni sperando di fargli abbastanza male da lasciarmi andare, ma evidentemente non gli stavo procurando abbastanza dolore. "Eccoti accontentata" mi riposò a terra violentemente ammiccando un sorriso, ero ancora circondata da tutti i ragazzi e mi sistemò divertito i capelli biondi che erano evidentemente spettinati.

"In gattabuia pivella" mi afferrò dalle spalle Gally, riconobbi ormai la sua voce, e osservai il luogo in cui mi avrebbero voluto mandare, in una fottuta gabbia? La guardai alzando le sopracciglia e mi rifiutai di entrare in quel maledetto posto, sentì il giovane dietro di me farmi pressione e mi catapultai in avanti andando a sbattere contro un ragazzo moro dal viso lentigginoso.

"Gally forse ha paura" questo mi circondò un braccio lungo il corpo portandomi verso il suo petto "non mi dire cosa fare Thomas" sbottò lui spingendo all'indietro l'unico ragazzo che sembrava aver capito la mia condizione "smettila Gally" mi coprì con il suo corpo l'unico che sembrava avere un'aria familiare dentro questo luogo, quello che poco prima stavo osservando.

"Ricordi il tuo primo giorno?" si fronteggiarono, tutto questo per colpa mia "te la sei fatta sotto almeno cinque volte" esclamò qualcuno alle mie spalle e una serie di risate seguì quest'ultima affermazione "avanti pivella" mi afferrò per il polso il biondo e mi costrinse a seguirlo "magari mangiando qualcosa ti calmerai" mi spinse davanti di lui e infine si voltò a guardarli un'ultima volta "tornatevene a lavoro, così ha detto Alby" ecco un altro nome che avrei dovuto imparare.

"Hai carattere da vendere biondina" mi guardò scrutandomi "dove mi trovo?" ignorai la sua affermazione "lo scoprirai fra poco" disse.

Non smettere mai di correre || Newt Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora