Talmente Distanti

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tw: panic attack
I don't want anyone to feel bad, please, if you are easily impressionable, avoid reading. A story doesn't have to be a cause for pain. Thanks.


Manuel è fuoco.

È calore, è energia pura.

Manuel ama il Sole, l'estate.

Ama mettere le magliette a maniche corte, e sentire il caffè bollente sulla lingua. Ama il calore del fumo di una sigaretta sulle labbra. E ama quando a scuola, i raggi del sole entrano dalla finestra e gli riscaldano la pelle.

Manuel è caos. Una mina vagante in movimento.

È un groviglio di pensieri, e di ricordi sulla quale non vuole mettere chiarezza.

Perché sticazzi, è così tutto dannatamente più semplice se si evitano le parole.

Eppure Manuel, di parole ha un sacco. E le usa tutte, quando vuole.

Se deve mettere in discussione qualcosa, o canticchiare in macchina. O urlare contro chi cerca di leggere i suoi pensieri.
O lodare la filosofia.
O parlare con Simone, di tutto (o quasi) e di niente.

Simone invece è acqua.

Ma non quella calda del mare a mezzogiorno. O quella di un temporale estivo.

È acqua fredda, gelida. Quella che scorre appena aperta la doccia e si aspetta che scaldi. Quella che la mattina, in inverno, lascia la brina sopra le auto.

E Simone odia, essere semplice acqua fredda. Semplice pioggerella fastidiosa. Lo odia quasi quanto Manuel odia parlare di se. Per quanto egocentrico possa essere.

E anche Simone odia parlare. Mettere in fila le lettere e cercare di portare a termine un discorso, gli sembra quasi una punizione infernale.

Perchè lui, oltre ad essere acqua, è anche matematica.

E la matematica di solito non parla, non argomenta.

È così e basta. Senza congetture, o domande lunghe e impossibili.

Da una risposta - magari a volte più di una, ma è chiara, precisa e... rassicurante. Per chi come Simone riesce a comprenderla.

Poiché Simone è ordine, come la matematica.
È rigidità.
Simone è inflessibile, logico.

E negli occhi possiede una specie di righello, per poter squadrare e analizzare tutto ciò che incontra. Creandone caselle ordinate.

Eppure sono proprio quegli occhi, a tradire il suo personaggio.
Sono grandi, marroni, e anche quando cercano di trasmettere odio, lo fanno solo sembrare un piccolo cerbiatto.

Sono caldi, esattamente il contrario di tutto ciò che sembra, da fuori.

Manuel ci annega, in quegli occhi. Lo stesso Manuel che invece, negli occhi, ha due bombolette spray, contornate da pareti di ghiaccio.

Buffo, il paradosso delle loro vite.

Manuel come un treno in corsa, Simone come il capotreno che cerca di rallentare.
Manuel giorno, Simone notte.
Manuel filosofia, Simone matematica.
Manuel caos, Simone ordine.
Manuel fuoco, Simone pioggerella.

Due ragazzi talmente distanti, talmente diversi.

Che termine versatile: diverso.

Simone lo odia, e vorrebbe sentircisi un po' meno. Manuel lo ama, e vorrebbe esserlo.

O forse no?
Perchè alla prima occasione, Manuel sembra avere paura...

"Co' te è diverso"

Simone e i suoi occhi spauriti, pensa Manuel. Simone e le sue camice a risaltargli le spalle. Simone e il suo essere così perfettone. Simone e i suoi ricci scuri. Simone e la sua pelle di marmo.

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