tw: too quiet for our tastes
Il ticchettio di quell'orologio di legno appeso al muro si sente a malapena.
Così come il poco calore che produce un testardo raggio di sole del mattino insinuatosi tra le tende bianche, accompagnato dalla brezza leggera che solo l'alba può regalare.
Tendessero le orecchie, udirebbero persino il cinguettio di un uccellino, sul ramo dell'albero fuori dalla loro stanza.
Eppure non ci fanno caso.
Nessuno dei due.Manuel è troppo impegnato a disegnare con l'indice universi astratti sul braccio di Simone, che ancora addormentato, riposa beato accanto a lui.
Il maggiore lo contempla. Come un poeta scorge la propria Musa nel cielo e nel mare. Come un artista, mentre prepara la tela e i colori.
Lo guarda, lo ammira, lo venera.
Restando in un limbo che solo il risveglio accanto alla persona amata può creare.
Compie un piccolo spostamento della testa, che dopo aver riposato sul braccio piegato, ripone delicatamente sul cuscino profumato.
Profuma di lui, di Simone, e del detersivo della nonna, che si premura ogni volta di tenere le loro lenzuola pulite.
A dir la verità, tutta la casa di nonna Virginia ha un ottimo odore.
È la prima cosa che Manuel ha notato, da quando si sono spostati lí.
Dopo l'incendio, non era certo possibile accedere alla villa in tutta sicurezza. Perciò Virginia, appena i due ragazzi erano usciti dall'ospedale, aveva deciso per tutti e cinque, di "appoggiarsi" per qualche tempo a casa sua.
E dunque da circa cinque settimane, Manuel e Simone vivono di nuovo sotto lo stesso tetto.
Insieme.
In tutti i sensi.Alla fine la voce del poeta era tornata, e nonostante i primi sforzi, Manuel aveva subìto un recupero veloce. Forse dettato dalla frenesia di voler dire finalmente un sacco di cose all'altro ragazzo, che lo aveva osservato recuperare le parole a poco a poco, fino a tornare un fiume di frasi sconnesse e non, come al solito.
E avevano parlato.
Momento ai minimi storici, nella storia di Manuel e Simone, che a comunicare, non se la cavano proprio.
Eppure quella discussione c'era stata. Stavolta senza fogli di carta, o incendi a fermarli.
E Manuel aveva mantenuto la sua promessa.
Aveva parlato, argomentato, ma alla fine... si era sporto contro il viso dell'altro. E l'aveva baciato, e poi toccato, e poi amato, ancora e ancora.
Un'inestinguibile fonte di amore.
Ecco cos'è diventato, il più stronzo della scuola.
Semplicemente, ama Simone.
Abbastanza da volerlo urlare a tutta Roma, e al mondo intero.
Abbastanza da non riuscire più a smettere di sorridere.
Abbastanza da sussurrarlo all'orecchio dell'altro ragazzo ogni notte, mentre fanno l'amore. E prima, e dopo, e di nuovo.
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Groviglio
Fanfiction"Forse... ho iniziato a vivere davvero da quando mi sono innamorato di te"