31

72 2 0
                                    

maledetta quella sera,maledetta quella festa, maledetta quella discoteca, maledette le incertezze, maledetto il nostro amore e maledetta lei, mi manda fuori di testa questa ragazza più voglio dimenticarla più non c'è la faccio. Come ogni mattina stavo andando a piedi agli allenamenti, mi è sempre piaciuta la mattina forse mi ricorda le mattinate con zoe
*inizio flashback*
"cornetto al cioccolato o alla crema" mi domando zoe davanti al bancone
"al cioccolato paleseee" gli risposi ridendo
"sei una bestia meglio alla crema"
"see" risposi ridendo, ogni volta mi diverto vederla mangiare perché si sporca tutta
"sei tutta sporca vieni qui" dissi pulendogli il viso
"grazie bubi"
"e ora dopo una bella colazione si corre" dissi prendendola sotto braccio
"correre? pfff" mi rispose ridendo "già sono stanca solo a pensarci" aggiunse stirandosi
"su dai si corre poco"
"vabbè mi hai convinto" iniziammo così a correre come due bambini
*fine flashback*
una lacrime mi rigo il viso a quei ricordi, a quando mi chiamava bubi, a quando si lamentava perché aveva sempre fame mi manca tanto e sarei disposto a dirlo a tutto il mondo. Arrivai agli allenamenti in anticipo, mi misi la tuta e i scarpini iniziai a correre per alimentare la tensione e l'adrenalina che avevo nel corpo
"mattiniero havertez?" disse il mister entrando con tutti dietro
"probabile" risposi stirandomi, in pochi minuti arrivarono tutti in campo e iniziamo gli allenamenti, viddi mason e kepa salutare una persona è appena mi girai era proprio lei, più bella dell'altra sera con una coda bassa e solo un filo di mascara davvero bella, si accorse che la stavo guardando infatti arrosi e per non farsi sgamare si giro dall'altra parte e continuammo così fino a quando non mi avvicinai agli spalti
"non mi saluti bianchi?" domandai ridacchiando
"dovrei farlo havertez" mi rispose venendo verso di me
"beh è educazione" motivai io sempre ridendo a sua risposta mi siete uno schiaffo scherzoso
"come stai?"
"da quando ti interessa"
"non fare la stupida" dissi avvicinandomi a lei, sentivo il suo respiro affannato era molto ansiosa
"sto bene tu?" domando lei cercando di non arrossire ma falli completamente
"sei bella quando arrossisci" dopo quella affermazione gli portai i capelli dietro le orecchie e arrossì sempre di più
"ti va di andarci a prendere un caffè? o andare a fare una passeggiata dopo?"
"non so"mi rispose vaga lei, gli presi con delicatezza il viso e lo ripesti alla posizione di prima
"si o no non accetto un non so" dissi ridacchiando
"ti farò soffrire fino all'ultimo per cui non te lo dirò" mi rispose ridendo, restammo lì in quella posizione per svariati fino a quando non mi mostro la storia della sorella:

 Arrivai agli allenamenti in anticipo, mi misi la tuta e i scarpini iniziai a correre per alimentare la tensione e l'adrenalina che avevo nel corpo "mattiniero havertez?" disse il mister entrando con tutti dietro "probabile" risposi stirandomi, in...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"può darsi" urlai verso la sorella ridendo.

Avevo finito gli allenamenti e appena uscì zoe mi venne in contro
"sono ancora in tempo per il caffè?" ridacchio lei
"fammici pensare? si sei ancora in tempo" risposi avviandomi verso la macchina, passano il viaggio in silenzio però con sguardi che valevano più di mille parole, stavamo davanti al nostro solito bar, il nostro bar preferito
"che déjà vu" disse lei entrando dentro
"già" prendemmo il nostro solito caffè e come ogni volta litigammo per chi doveva pagare. Stavamo sul nostro muretto quando  comincio a piovere,gli copri la testa con la mia felpa, si stava bene io e lei che ci guardavamo e la pioggia che cadeva su di noi
"kai posso farti una domanda" disse lei stendendosi sul muretto difronte al mare
"dimmi tutto" appoggiai  le mani sulle sue gambe e come ogni volta gli tremavano, non cambia mai questa ragazza
"perché stai facendo tutto questo?" rimasi a guardarla dopo quella affermazione non capì molto
"zoe non capisco"
"perché mi tratti come una merda e poi vieni qui mi chiedi "scusa"credi che possa dimenticare tutto?"  rimasi a guardarla non era il suo solito tono incazzato anzi malinconico e triste
"pensi che sono cretina?" aggiunse scendendo dal muretto
"no" risposi frettoloso
"e allora?" non risposi non capivo a cosa voleva  arrivare, visto che la mia risposta tardo anzi non arrivò mai se ne stava andando non capì bene cosa avevo sbagliato ma questa volta non potevo mandarla via
"zoe" dissi prendendogli il braccio per girarla verso di me
"non mi sono mai sentito così e capisco come puoi stare per colpa mia ma magari se un giorno anche se tra tanto tempo ti riandasse di ricominciare da zero" le lacrime mi iniziarono a rigare  il viso "avvisami perché io ti aspetterò" aggiunsi lasciandogli il braccio e andandomene per la mia strada tanto ormai le nostre so era completamente spezzate.

ZOE POV'S
"non mi sono mai sentito così e capisco come puoi stare per colpa mia magari se un giorno anche se tra tanto tempo ti riandasse di ricominciare da zero avvisami perché io ti aspetterò" sono le uniche parole che mi rimbombano nel cervello, quanto avrei voluto gridargli ti amo ma qualcosa non mi permetteva di farlo, ero lì piantata con la sua felpa a guardarlo sparire per chissà quanto tempo,magari mesi oppure anni. Scavalcai il muretto e mi misi vicino al mare, iniziai a piangere a piangere tanto come non avessi mai fatto, stavo letteralmente mandando a puttane la mia vita per un ragazzo ma lo rifarei milioni di volte, mi iniziò a squillare per qualche minuto non volevo sentire nessuno e così spensi il telefono e da lì spari per tutti non volevo più sentire nessuno.

non abbiamo età🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora