Parte 2

1 0 0
                                    

Sentivo le lacrime salire, ma mi trattenni, presi la borsa ma ne rovesciai il contenuto e ,con la coda dell'occhio vidi una scatoletta rossa rotolare e cadere dalla collina sulla spiaggia. Non ricordavo di aver messo dentro quella scatola così una volta raccolte le mie cose, controvoglia, scesi a prendere ciò che mi era caduto. 
Il contatto con la sabbia ancora calda mi risultava strano, così mi affrettai a recuperare la scatolina per potermene andare in fretta, la raccolsi. La stavo per aprire, girandomi per tornare a casa quando, con la coda dell'occhio, vidi qualcuno sulla riva. Mi voltai di scatto ma quando posai lo sguardo dove avevo visto quella persona von vi era nessuno, più al largo però vidi una massa di capelli rossi allontanarsi. Avrei riconosciuto quei capelli ovunque, erano rossi e al tempo stesso ambrati, erano quelli di mia madre.

-Mamma – urlai – mamma aspetta! Ti prego, mamma! Non mi lasciare di nuovo!- e senza pensarci mi gettai in acqua e cominciai a nuotare verso di lei. Quando mi resi conto che mi trovavo in mezzo al mare, mi sentii sprofondare, come se avessi due enormi sassi legati alle caviglie che mi trascinavano verso il fondo. Opposi resistenza e cercai in tutti i modi di restare a galla, finii sott'acqua: sentivo i polmoni bruciare come mille fuochi riempiendosi d'acqua; guardai la superfice dell'acqua nel tentativo di vedere un'ultima volta la luna prima che il mare si prendesse anche la mia vita.

Mi svegliai su una roccia, la testa mi faceva molto male, come se qualcuno mi stesse martellando il cranio e tenere gli occhi chiusi mi aiutava a sopportare il dolore. Mi alzai, sorreggendomi il capo; era viva! Ma come era possibile? Un minuto prima ero in mezzo al mare, agonizzante, ed un secondo dopo ero viva. Moltissime domande mi ronzavano in testa  quando capii che la luce, certamente della luna perché flebile, non era fissa ma tremolante: com'era possibile?

Aprii gli occhi ma non vidi nulla, avevo la vista offuscata e quando distinsi ciò che mi circondava ne rimasi abbagliata. Una miriade di pesci mi circondava, essi erano piccoli, grandi, piatti, tondi, sfumati, a strisce, a pois e di svariati colori e tonalità che neanche conoscevo prima: viola, gialli, verdi, blu, rossi, arancioni, azzurri, argentei, neri e bianchi. Ero incantata da quello spettacolo, da quei colori e da quella vita nascosta al mondo che non mi resi subito conto di trovarmi sott'acqua e quando me ne resi conto trattenni il fiato per non urlare. Ero morta, non potevo essere viva, come facevo a respirare? Ero morta e quello era il mio paradiso.

Il MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora