Fiume

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D'un tratto, nel trascorrer svelto dei miei passi alle rive d'un torrente, lo scrosciar d'acque leviga tiepido, silente, le rocce che la strada sua infrangono.
D'umili abiti siedo a lui di fianco, sulle rive erbose a lasciar le mie orme.
Raccontami di te, dissi al ruscello...
Raccontami gli amori che il tuo scorrere ha fatto sbocciare.
Incantami con lo spartito, le note del tuo letto.
Mostrami le rose in fiore che la notte si chiudano al cospetto tuo.
D'incanto lo splendere del tuo specchio, ritorti i raggi del sole, che cristallino il tuo riflesso mi pone.
Ciottoli che nel tuo fondo hanno storia, mosaici d'amanti proibiti, protetti, il velo tuo silente.
Arsura d'un animo perpetuo d'ardori, lo spogliare del corpo il mio, gli abiti lasciando sulle rive tue.
Sola, dimenticata, l'anima che strada frettolosa si fa, del tuo corpo, le onde.
D'un pontile l'osservarti, inedito d'ogni attimo.
Ogni suono l' udire in chiave di violino il tuo spartito.
Immagine la mia, te a portarmi riflesso d'un viso non più fanciullo, dono che tu m'offri a darmi speranza. Amare me stesso la paura.
Nudo di amare gesta, parlar alla terra la mia scelta. Nascondi le mie vesti, che di vita son pregne, dai riposo ad abiti che di lacrime son'oramai colmi, lascia me solo di nuda pelle la veste. Separa l'unto sangue dal bianco cotone e dai nuova vita ad abiti che il corpo mio vestire non merito...
D'ora, le luci calano, raggi di sole che accarezzano d'un ultimo sfiorar le mie guance.
Braccia, andate serrandovi nell'ultimo a voi concesso amplesso.
Labbra, che d'amore il bacio della pallida amata vostra avete reso grate.
Scrosciare il tonfo che va il mio corpo, fluire fluido di un ultimo sospiro... Il salto nel vuoto.

Dammi tu letto, tra le note tue. Torci di me il respiro, leviga di me le forme.
Lascia quest'ultimo mosaico, ora che di te son parte...

C.

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