Every night I burn
Waiting for my only friend
Every night I burn
Waiting for the world to end(Burn – The Cure)
Nonostante la scienza fosse la sua materia preferita, quel giorno Mary Sue non riusciva proprio a mantenere la concentrazione sulla fotosintesi clorofilliana.
Continuava a starsene in silenzio, lo sguardo fisso sul banco che fino a pochi giorni prima aveva ospitato Stephanie, la sua compagna di classe svanita nel nulla.
Gli appelli strazianti rilasciati nelle ore precedenti dai genitori non avevano avuto esito, e lei li aveva visti tutti, nonostante suo fratello Edmund avesse messo in atto un goffo tentativo di proteggerla da tutta quella tristezza.
«Vedrai che tornerà», diceva con un sorriso così finto che nemmeno un bambino vero ci avrebbe creduto.
Quel banchetto vuoto sembrava urlarle contro la sua incapacità di ritrovare una bambina. I sensi di colpa le rosicchiavano l'interno dello sterno, fino a concretizzarsi in due lacrimoni che caddero sulla superficie verde sbiadito.
Le mancava vedere quella testa piena di folti capelli color castagna.
Le mancava osservare la cura con la quale inseriva mollettine cerulee tra le ciocche ribelli.
Le mancava sentire la sua consapevolezza nel possedere una chioma splendida.Si sentì in colpa addirittura per aver invidiato quel colore così intenso, illuminato da riflessi tanto caldi da ricordarle un'invitante salotto con camino acceso.
«Non è tutto perduto, bambina mia.
Edmund ha ragione, potrebbe essere ovunque.»Nemmeno la bestia dentro di sé riuscì a tranquillizzarla, lui che sapeva sempre tutto del mondo, della vita e degli umani, lui che di solito la sferzava con monosillabi al vetriolo.
Anche Sandy si era reso conto della sua sofferenza. Si era fatta spazio tra le pieghe della sua carne, quasi invadendo il suo spazio vitale per la sua profondità.
«Mary Sue!»
La piccola sobbalzò. Voltò la testa come se fosse stata beccata con le mani nella marmellata: la maestra l'aveva appena ripresa, il che la sconvolse poiché non era cosa usuale.
«Riesci a seguire la lezione?» domandò la donna.
Il mio stato d'animo è così evidente?
Vide l'occasione giusta per sciogliere il nodo che le si era formato in gola da giorni, e rilassò il viso per dar vita a un pianto inconsolabile.
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Stigma di sangue
HorrorMary Sue vaga da centinaia di anni in giro per l'Europa, adescando e uccidendo criminali della peggior specie, mossa dalla sete di vendetta per gli uomini che le hanno portato via madre e sorellina in una notte del quattordicesimo secolo. Il suo asp...