In my dreams smoke came to me
And we became as one

(The smoke – Amorphis)

(The smoke – Amorphis)

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«Non... non è possibile.»
Mary Sue si voltò a destra e a sinistra, alla ricerca di ciò che apparteneva a Stephanie.

Scese dal letto, si accovacciò a terra e infilò la manina sotto al letto, ma fu tutto inutile: sembrava essere svanita nel nulla, volatilizzata.

Che cosa particolare...

«Eppure ero sicura di averla messa...»

La voce di Edmund la interruppe: la cena era pronta, ma la bambina lo ignorò. Spostò di lato il comodino vicino al letto, cercò nelle vicinanze la forcina.

La porta si aprì, lo spazio venne occupato dalla figura di suo fratello. Le gettò un'occhiata perplessa.

«Ma che stai facendo?» 

«Ho... perso una cosa importante. Era di Stephanie, devo ridargliela quando torna!» 

Devo trovarla, non posso aver perso l'unica cosa che le apparteneva!

Edmund inspirò tanto da sollevare le spalle. Prese delicato la manina della sorella, «Vieni a tavola, adesso, altrimenti la pasta si fredda e il sugo si fa cattivo.»

Non ebbe scelta. Lo seguì in corridoio e scese le scale con la mente fissa alla forcina. Che si fosse incastrata da qualche parte?

«Domandi torni a scuola?»

La domanda di Xavier la fece tornare coi piedi per terra. Solo in quel momento si rese conto di essere già seduta a tavola, la forchetta affondata negli spaghetti già mezzi arrotolati.

Mary Sue mostrò un lieve sorriso al suono della voce delicata del ragazzo, che quasi le rapì i sensi. Avvertì il solito formicolio alla pancia.

«Sì.»

Il telegiornale iniziò a parlare della scomparsa di Stephanie alludendo alla disperazione dei genitori e alla paura degli amichetti di rimanere vittime di qualche rapimento, ma Edmund cambiò canale prima che il conduttore potesse finire di arrivare al punto del servizio studiato per smuovere la pancia dei telespettatori.

«Astrid come sta?» domandò.

«Bene, è un po' triste, come me...»

Xavier allungò una mano, che si sovrappose a quella della bambina. Le rivolse il più comprensivo dei suoi sguardi, «Vedrai che tornerà.»

La piccola abbassò lo sguardo triste, e all'improvviso lo stomaco sembrò fare le capriole nel suo piccolo corpo. La vista dell'amata pasta al sugo le fece salire dell'acido su per l'esofago, come se la forza di gravità avesse invertito la sua forza di attrazione.

Stigma di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora