Si Sposano!

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Quattro.

Quattro sigarette prima che Manuel ammetta a sé stesso che forse deve finirla.

Ormai è diventato un piccolo rito, qualcosa che giace nella sua testa mentre ne accende una. Quattro è il limite massimo prima che gli si rivolti lo stomaco.

Che brutto vizio il fumo, pensa, dovrei proprio smettere.

Spegne nel posacenere la sigaretta ancora intera, lasciandola per dopo. Anche se sa che dopo ne accenderà una nuova, sa che il sapore di una sigaretta spenta e riaccesa gli fa venire lo schifo in gola.

Torna in casa, chiudendosi la porta finestra alle spalle, rigirandosi a ammirare la vista di un muro cadente davanti a casa sua. Bel posto del cazzo.

Eppure Manuel non pensa che la sua vita faccia schifo, al contrario, si è sempre pensato come una persona molto fortunata.

Fortunato nell'avere Anita e nell'aver potuto continuare gli studi. Fortunato negli amici, nel lavoro che era riuscito a trovare, nonostante i tempi non favorevoli.

Fortunato nell'aver avuto un pezzo di cuore di Simone, anche se per poco tempo.

Anche se i loro cuori si erano inizialmente straziati cercando di nascondere un amore innegabile.
Anche se Manuel aveva lottato contro sé stesso per mesi, prima di riuscire a parlarne anche solo ad Anita.

La relazione con Simone era finita insieme alla scuola, non era riuscita a passare la maturità.
Forse era proprio quello, il loro amore non maturo alla prova più importante non era andato oltre ad un 56.

Il dolore che entrambi avevano provato nel lasciar andare quella connessione speciale ancora oggi li perseguita. La loro separazione non era stata fatta di urla, non era stata fatta di litigi.

Bensì aveva crettato i loro cuori di tristezza intrisa di consapevolezza. Consapevolezza che quello non era il loro momento, che nessuno dei due era realmente pronto ad un amore viscerale come quello che in realtà li legava.

Che i presupposti per andare avanti si erano affievoliti poco alla volta, fino a lasciare nei loro occhi un'ombra a sostituire il luccichio solito.

Ormai, dal giorno in cui le loro strade si erano separate, erano passati quasi cinque anni, vissuti in due mondi opposti.
Non del tutto però, Manuel fino a due anni dopo la rottura ha sempre vegliato su Simone.

Come un bravo angelo custode, in silenzio.

Lasciandolo camminare nel mondo, muovere passi e cadere per poi alzarsi. Lo aveva guardato interagire con altre persone che non erano più lui, lo aveva guardato crescere fisicamente e mentalmente, decidere la sua università e andare via di casa.

Lo aveva guardato con ammirazione in tutte le scelte, gli aveva fatto sentire appoggio da lontano, riservandogli sempre un sorriso dolce.

Poi Simone si era trasferito e Manuel era diventato niente più che uno spettatore come tanti altri della sua vita, attraverso i social, qualche messaggio di auguri e le informazioni che di rado arrivavano da Dante.

Poi era arrivato anche per Manuel il momento di andare avanti. E lo aveva fatto, trovandosi adesso con la schiena libera da molti pesi.

Ci pensa spesso, Manuel, agli obbiettivi raggiunti, alle soddisfazioni guadagnate prendendo la vita a morsi, prendendo tutto quel che può e poteva con forza d'animo.

E si ritrova nella casa che tanto ha faticato a trovare, in un quartiere di Roma nettamente migliore di quello in cui viveva con Anita.
E Manuel sa che sua mamma è in buone mani, con Dante.

3 Notti In GreciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora