Lorenzo è il mio migliore amico, siamo cresciuti insieme, ci conosciamo da quando io avevo i codini castani e lui già una chioma biondo oro da far invidia al sole.
Suono il citofono. Nessuna risposta.
È tipico: starà ancora sotto la doccia o magari ad asciugarsi i capelli col phon.
Mi attacco al campanello, con due fota.
Vediamo se ora sente.
Un buon minuto dopo, mi risponde.
<< Ciao, Vichi! Dai, sali.>>Stavo le dita dal pulsante, sa riconoscere la mia scampanellata.
La casa di Lorenzo mi piace, specialmente perché, malgrado abbia una famiglia numerosa, o non c'è mai nessuno o chi c'è ci lascia semplicemente in pace.Apre la porta con i ciuffi biondi ancora umidi.
<< Scusa, mi stavo asciugano. >>
Naturalmente.
<< Fa niente, lo immaginavo. >>Lorenzo è il mio vero fratello, anche se appartiene a un'altra famiglia. Considero molto più fratello lui di quanto "senta" Elena una sorella. Lui c'è sempre e c'è sempre stato nella mia vita, non ho ricordi che non siano legati a lui, in un modo o nell'altro. Lore è la parte razionale che mi dice quando esagero e allo stesso tempo è la vena di divertente follia che riesce sempre a tirarmi su di morale. Non serve neanche parlare troppo: se uno dei due sta male l'altro lo sente, lo vede, chiede e consiglia se necessario, oppure ascolta e basta, sapendo dosare i silenzi.
Questo è il bello tra noi.
Andiamo in camera sua, e mentre lui finisce di prepararsi io mi butto sul puff azzurro.
<<Un giorno questo caso mi inghiottirà>> dico preoccupata, mentre vengo inglobata dall'imbottitura budinosa della poltrona.
<< Si, sto cercando di insegnarglielo, ma non è molto obbediente !>>
Scoppio a ridere e sprofondo dentro questa trappola di gommapiuma così straordinariamente comoda.
<< Dammi una mano, non riesco più a uscire!>>
<< La tentazione di lasciarti al tuo destino è forte>> ribatte lui ridendo.
Mi prende per un braccio e mi tira fuori dal sadico puff.
Quant'è alto rispetto a me, Lorenzo; è proprio l'angelo perfetto: slanciato, biondissimo, occhi chiari tra il vede acqua e l'azzurro. Ali. Ora non sono aperte, e in realtà non sono nemmeno chiuse. Gli angeli come noi, pardon, come loro ( quelli con tutti i pezzi al posto giusto), non se ne vanno in giro con le piume in bella vista. Anche per questo non è così difficile sembrare "normali" quando c'è n'è bisogno.
<< Allora che si fa? >> mi chiese. << È l'ultimo giorno di vacanza, dovrebbe essere speciale. >>
<< Lo so, lo so...qualche idea? >>
<< Potremmo prendere un treno e fare un giro da qualche parte. La città non offre un granché..>>
<< Magari a Roma, ma è troppo tardi per andare in giornata. >>
<< Hai ragione, allora potremmo andare a...>>
Rimaniamo per qualche istante con la testa per aria in cerca di ispirazione, finché non è chiaro a entrambi che non ci restano molte alternative.
<< Andiamo a scegliere Ginevra? >> propongo.
<< Ottima idea.>>
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Angel, l'amore è un demone.
RomanceVorrei condividere con voi questo bellissimo libro! :)