Capitolo 15

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JASON

La strada che portava alla casa del padre di Scarlett era più lunga di quanto mi aspettassi, e percorreva vie campagnole e paesini circostanti.

Nel mio immaginario avevo pensato di arrivare davanti ad una ricca abitazione, circondata da enormi cancellate con giardini curati e stanze enormi. Invece, rimasi stupito quando l'auto di Scarlett, che aveva viaggiato per ben due ore, svoltò in una strada sterrata, al margine della statale.

"Queste schifo di strade sono così da anni, nessuno che fa mai qualcosa" borbottava Scarlett, mentre ci ritrovavamo sballottati da un lato all'altro dei sedili a causa dell'alternanza strada-sassi-buche.  

La strada, unica via d'accesso e d'uscita, terminava dentro un piccolo paesino, circondato dalla campagna.

Per tutta la zona aleggiava un'aria dolce di tranquillità, con le case dai colori vivaci e gli spazi verdi ben visibili; tutto così diverso dai ritmi frenetici e dagli ambienti spenti e grigi della città.

Abbassai il finestrino, inspirando il profumo speziato della primavera.

La vera primavera.

Quella fatta dai campi di grano e dallo sbocciare dei fiori incolti, dagli Alberi lasciati crescere troppo e che formano archi verdi sopra le strade, dal gelsomino in fiore,dal profumo di biscotti al cioccolato delle pasticcerie cittadine.

"Mi ero dimenticata di quanto fosse bello" disse Scarlett, un occhio sulla strada e l'altro al paesaggio.

"Si, è stupendo." Confermai, voltandomi a guardarla.

I suoi lunghi capelli corvini svolazzavano traspostati dal vento che entrava dal finestrino. aveva una mano sul volante e l'altra fuori a saggiare l'aria fresca di primavera. Indossava un abito lilla, stretto in vita e dalle maniche lunghe, che le conferiva un aspetto molto più giovanile. Il volto era incorniciato da un leggero rossore, dovuto allo sbalzo fra il freddo e il caldo, e sulle sue labbra era dipinto un sorriso genuino.

"Davvero, davvero stupendo" mormorai di nuovo, mentre la guardavo.

Si girò a guardarmi per un istante e rise, tornando a concentrasi sulla guida.

Dopo qualche minuto ci fermammo davanti ad una bella villa dalle pareti bianche e le colonnine in mattoni rossi. Attaccato al muro esterno dell'abitazione si trovava un grande garage, con la serranda aperta, che rivelava una ricca fabbrica di arnesi , motori e altri pezzi di meccanica.

Sam, il padre di Scarlett, ci stava attendendo davanti alla porta. E, mentre Scarlett parcheggiava il veicolo davanti al garage aperto, notai che, nonostante l'età, Sam era proprio un bell'uomo. Alto, dai capelli tendenti al grigio e la barba brizzolata.

Dopo essere scesi, ci avvicinammo alla sua figura. Era vestito con un pantalone della tuta grigio e una maglietta dalle maniche corte azzurra, che valorizzava i grandi occhi dello stesso colore.

Sam e la figlia si strinsero forte, respirando uno il profumo dell'altro. Lui le accarezzò i capelli come se fosse la cosa più preziosa al mondo e , quella profonda dimostrazione d'amore, mi commosse davvero. Mi ritrovai a pensare a come mio padre non mi avesse mai stretto così fra le sue braccia, nonostante io avessi tanto bisogno di sentirmi protetto e amato.

Sam le sussurrò qualcosa all'orecchio, e lei lo strinse ancora di più.

Quando sciolsero il loro abbraccio lui le diede un bacio sulla fronte e si voltò verso di me .

Quando lo guardai, presentandomi, mi sembrò di essere immerso negli occhi di Scarlett. "P-piacere.." iniziai,sperando che la balbuzie costante scomparisse "...sono Jason. L'assistente di  Scarl.."

"LA TEMPESTA FRA DI NOI"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora