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Hera rimase ferma all'ingresso, il suo naso venne invaso dalle forti fragranze degli alfa, ma fu comunque capace di mostrare un sorriso gentile. 

La ragazza aveva aggiunto l'incontro con la famiglia del suo ragazzo, alla lista delle sue prime volte e di certo non si era mai sentita così agitata prima. 


Era stata circondata da alfa per tutta la sua vita— uno in particolare era un purosangue, ma l'atmosfera che accolse Hera quel giorno in casa di Jaemin, fu tutto tranne che calorosa e accogliente. 

Per la prima volta nella sua vita, poté sperimentare l'atmosfera tipica di una casa colma di alfa. Per non parlare del modo in cui Jaemin la stava nascondendo protettivamente dietro la sua schiena. 



"Jaemin, non la mangeremo." Il dolce tono di voce della madre di Jaemin la fece sentire sollevata, l'alfa invece non lo era affatto. 

Jaemin si mostrò inamovibile. Aveva le mani infilate in tasca, aveva un'espressione severa, pronto ad avventarsi su chiunque avrebbe osato toccare la sua omega. 

"Caro, dico sul serio. Non la toccheremo se non vuoi." 


Vedendo il purosangue rilassarsi leggermente, Hera deglutì dall'agitazione e fece capolino dalle spalle dell'alfa, il suo sorriso si amplificò non appena si mostrò completamente. 

L'omega si inchinò educatamente, i suoi ferormoni dolci e calmanti invasero l'aria. 


"Buonasera, sono Jung Hera." Disse e gli alfa restarono a bocca aperta di fronte alla sua ideale natura di omega. 

Il purosangue si affrettò a rilasciare i suoi ferormoni protettivi, non apprezzando l'effetto che Hera avesse sulla sua stessa famiglia. 


Dopo aver alzato gli occhi al cielo, Mihi sorrise calorosamente e allungò la mano. 

Il purosangue ringhiò e quando provò a nascondere nuovamente l'omega dietro di lui, Hera strinse felicemente la mano della donna. 

Mihi rise di fronte all'espressione stravolta e scioccata di suo figlio.

"Basta così." Jaemin borbottò e afferrò la mano libera dell'omega per avvicinarla al proprio corpo. 

"È un piacere conoscerti." Sungmin disse, chiaramente stufo della iperprotettività di suo figlio. 

"Il piacere è mio, signore." Hera rispose con un inchino. 


"Smettila di inchinarti." Jaemin mormorò, ma l'omega non batté ciglio. 

"Tua sorella farà tardi. Che ne dite se ci accomodiamo per cenare?" Mihi disse. 

"No." Jaemin rispose all'istante. "Sono venuto solo per farvela vedere e l'avete fatto. Perciò abbiamo finito qui." Proseguì iniziando a camminare, ma Hera strinse la presa sulla sua mano e rise con imbarazzo. 

"Voleva dire, sì. E grazie per avermi invitata." Rispose gentilmente e il purosangue rilasciò un verso di derisione. 

"Piccola non farmi arrabbiare." Jaemin sussurrò a denti stretti. 

"Oh mi sono dimenticata di dirtelo, mi dispiace. Ma il cibo andrà buttato. Scommetto che non vuoi che il tuo piatto preferito incontri il secchio della spazzatura, vero?"

HIS OMEGA | Na JaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora