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24 ore bastavano a Jaehyun per mantenere il controllo ed essere per una volta, un purosangue obbediente. 

Ma una volta oltrepassate, i suoi occhi non ebbero più modo di vedere la luce e la sua pazienza raggiunse il limite. 


Dopo aver aperto aggressivamente la porta, l'alfa si precipitò in direzione della scale—con le iridi della sfumatura di nero più scura e i ferormoni adirati al massimo.

Se non fosse stato per Jinwoo che ancora una volta lo trascinò via, prima che potesse mettere piede sul primo scalino, avrebbe probabilmente rotto la porta dell'omega e avrebbe ucciso l'alfa al suo interno. 

"Lasciami" 

"Ti sfido ad usare di nuovo quella voce." 

Heeyoung apparve nel momento giusto, facendo addolcire lievemente gli occhi del purosangue. Ma la sua rabbia era ancora intatta, come anche i suoi pugni, che fremevano dalla voglia di colpire qualcuno. 


La fragranza di menta e quella di ferro, erano contrastanti, ma pur sempre forti se miscelate insieme. La fragranza di fumo di Jaehyun era ormai completamente scomparsa.


"Jae—"

"No, non voglio che Hera soffra perciò lasciami andare!" Urlò. 

"Mi dispiace... dispiace ad entrambi. Ma—"

"Mamma!" Pianse più forte, si inginocchiò, ma la donna guardò altrove. 


Non potevano avere il controllo sull'omega di Hera. Le avrebbero provocato un dolore molto più grande di un cuore infranto, perciò decisero di lasciare che la sua omega prendesse il controllo. 

Ma Jaehyun non era ancora pronto a consegnare sua sorella a qualcuno, soprattutto se quel qualcuno aveva avuto un passato negativo. 


"Cosa p-posso fare?"

"Niente." Jinwoo rispose. "Non puoi dire alla sua omega cosa fare. Hera è l'unica che può controllarla. Ma cosa pensi che possiamo fare, se è stata lei stessa a chiamarlo?" 

"Ma Hera non può innamorarsi di lui!"

"Può. E lo farà... Prima o poi cederà. La sua omega lo sta chiamando disperatamente."

Ammettendo la sconfitta, Jaehyun si alzò e corse ancora una volta fuori di casa. 



Inconsapevoli dell'incandescente situazione che stava avvenendo al piano di sotto, l'alfa e l'omega erano accoccolati sotto le coperte. 

Le loro fragranze che brulicavano l'aria, erano molto più calme di quanto lo erano state in precedenza. Era come se si fossero miscelate alla perfezione. 



Jaemin fu il primo a svegliarsi, un lieve mugolio uscì dalle sue labbra, non appena venne accolto da una delle atmosfere più confortevoli in cui si era mai ritrovato. 

La prima cosa che vide, dopo essersi schiarito la vista, fu il mobiletto situato accanto al letto. 

Aggrottò le sopracciglia, per un attimo si era dimenticato di dove si trovasse, fino a quando non decise di muovere un muscolo, ma un peso leggero glielo impedì. 

HIS OMEGA | Na JaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora