Oggi, come al solito, ho trascorso 5 ore della mia vita male.
Non appena sono arrivata davanti all'entrata della scuola, i miei compagni e altra gente mi hanno derisa e presa in giro... Mi odiano, odiano i miei lunghi capelli neri tempestati di piccole ciocche blu.
Il fatto che mi deridessero mi ha resa molto triste, ma la cosa che mi ha più ferita e fatta star male fino all'ultima ora è accaduta a terza ora: mentre ero in classe, seduta al mio solito primo banco, i compagni dietro di me si sono divertiti a lanciarmi palline di carta nei capelli, così quando la campanella della ricreazione suonò alle 11:30, la classe si svuotò, e io stavo per scoppiare a piangere nella solitudine della classe e della mia vita. Qualche lacrima scappò ma riuscii a frenare tutte le rimanenti. Dopo aver passato tra i ricci le dita, quasi come se fossero un pettine, mi misi a pensare a quanto odiavo quel professore...Quel professore di educazione fisica che entrando in classe si limitava ad un "buongiorno" e infine prendeva le presenze. Qualche volta restava in classe come oggi, ma era come se non ci fosse, perchè con il quotidiano fra le mani si ritirava in una dimensione tutta propria e non si accorgeva di nulla; così i miei compagni potevano divertirsi a discapito mio nonostante lui fosse in classe.
La campanella suonò e mi riportò alla realtà, mi riportò tra la gente che più odiavo, tra la gente che riusciva ad essere sfacciata...mentre io stavo tremendamente zitta. Mi sarebbe piaciuto rispondere agli attacchi di Jonathan, Emanuela, Ludovica, Martina e Michele, ma non ci riuscivo.
Durante la quinta ora la mia mente non riuscì più a recepire nemmeno una singola parola della professoressa d'italiano, così sul libro cominciai a disegnare, e disegnai fino alla fine dell'ora.
Dopo aver oltrepassato l'inferno del corridoio della scuola e del cortile, finalmente ero fuori.
Passò un quarto d'ora e arrivai a casa, pranzai con papà e terminato il pranzo andai nella mia stanza. Mentre ero distesa sul letto non riuscii a far a meno di pensare che ero sola e che ormai la mia normalità consisteva nelle prese in giro da parte degli altri...Senza accorgermene il mio viso fu ricoperto di lacrime.
Sì, questo capitolo non è granché...però vi chiedo ugualmente di sostenermi!:(
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento e se vi va votate♥
Cià
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Salvami.
RomanceAnche se non lascia trapelare nessuna tristezza, Serena non è felice, anzi si sente molto sola e incompresa. La grande voragine che tiene dentro il petto la divora sempre più, la sua solitudine sta diventato un'angoscia inespiabile. Potrà stare bene...