"....When the beat drops out
and the people gone,
we still be there, still be there
for me child.When the lights go out
and the morning comes,
we still be there, still be there
for me child..........."La sveglia aveva svolto il suo compito: ero sveglia, ma ancora sotto le coperte, perchè adoravo quella canzone che non mi stancava mai..volevo ascoltarla per un altro po'.
Non appena terminò quella splendida melodia mi alzai dal letto per andare al bagno.
Erano le 08:00 e io ero pronta: indossavo una felpa color cielo, dei comuni jeans blu e delle vans nere. Afferrai lo zaino e dopo averlo posizionato sulla spalla destra, mi affrettai a scendere le scale.
Rimasi sorpresa nell'intravedere mio padre in cucina che si dava da fare ai fornelli.
«Papà? Che ci fai in casa?» chiesi stupita. Mio padre a quell'ora lavorava e non c'era mai in casa, tranne quando stavo male...
«Preparo la colazione Serena» rispose dolcemente; dopo una breve pausa continuò «come vedi non ho fatto in tempo a sistemare la tavola, dovevo farti una sorpresa»
«Oh, ma non era necessario» risposi sbalordita e felice allo stesso tempo.
Dopo che si voltò dalla mia parte mi sorrise e disse «Aiutami dai»
«Sì certo» posizionai lo zaino su una sedia e cominciai a togliere le cianfrusaglie dal tavolo.
«Entri a seconda ora, ok?» chiese papà.
«Ok, mi accompagni tu?» chiesi.
«Certo!» affermò.
********
Dopo una colazione niente male, papà mi accompagnò a scuola in perfetto orario. Compilò il foglietto giallo e appena firmò me lo diede. Dopo un breve saluto voltai le spalle per andare in classe.
«Buongiorno» dissi, sulla soglia della porta. La professoressa ricambiò, posai il bigliettino sulla cattedra, e proprio quando ero a pochi centimetri dal mio banco notai che il posto era occupato da un ragazzo mai visto prima. La mia espressione era del tipo "chi sei tu e che ci fai qui ?", la sua era disinvolta. Dopo esserci fissati per qualche istante, lui aprì bocca «Immagino che questo sia il tuo posto, scusami»
Stava per raccogliere le proprie cose quando mi affrettai a dirgli «No, no. Rimani pure... Vedi, là in fondo c'è un posto libero. Per oggi mi siedo lì.» E andai, accompagnata da alcune risate che cercai di non farmi pesare addosso.
"Grazie a papà oggi sto...approssimativamente meglio!
Mi ha resa felice. Sono stata bene dopo un mucchio di tempo..." pensai tra me e me, ma non passò molto e tornai nuovamente triste. Le compagne accanto a me si misero a confabulare sulla sottoscritta..mi guardavano male, con occhiatine discriminanti..poi passarono dai sorrisetti alle risate vere e proprie, e nonostante i richiami della professoressa continuavano... Adesso ci facevo caso, mi sentivo a disagio. Così mi sentii nuovamente me stessa.
Eccoci! Cosa ve ne pare? Fatemelo sapere con un commento, e se il capitolo vi è piaciuto votate♥
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Salvami.
RomanceAnche se non lascia trapelare nessuna tristezza, Serena non è felice, anzi si sente molto sola e incompresa. La grande voragine che tiene dentro il petto la divora sempre più, la sua solitudine sta diventato un'angoscia inespiabile. Potrà stare bene...