Salvami.

Capitolo 5

Un mese volò via tra lacrime, prese in giro e lievi sorrisi che solo Max sapeva far sbocciare sulle mie labbra. Era strano tutto questo..io che sul campo di amicizia ero ormai diventata una persona molto restia, e intanto era come se lui mi conosceva dentro, solo lui sapeva come prendermi, solo lui rispetto agli altri, mi rispecchiava.
Durante quel mese lui divenne il mio compagno di banco, e sorridevo pure per questo..felice non lo ero chissà quanto, ma per lo meno quella compagnia mi faceva del bene.

*

"Le mancanze si fanno sentire" scrissi un giorno sulla copertina di un quaderno. Senza accorgermene Max prese quel quaderno e dopo aver letto la frase mi disse «Parlamene». Io lo guardai, esitai un po', ma poi gli risposi «Non è necessario»; e lui insistente «Con me puoi parlare di tutto». Lo guardai dritto negli occhi e capii che voleva solo aiutarmi, volevo fidarmi, volevo confidargli il perché delle mie lacrime..lui sapeva che il mio umore standard era la tristezza, ma non ne capiva il perché, io sapevo che il suo umore standard era la tristezza, ma non capivo il perché.
Gli risposi di getto, senza pensarci molto «Ok, pomeriggio sei libero?»
Lui chiese «Perché? Vuoi raccontarmi tutto di presenza?»
Con fermezza risposi «Sì, ma anche tu dovrai confidarti»
Mi fissò dritto negli occhi, poi il suo sguardo s'incupì, e infine abbassò gli occhi...«Parlarti di me..sarà difficile... Ma accetto»
Mi dispiaceva per lui, chissà cosa gli era successo... Gli poggiai una mano sulla spalla, lui alzò nuovamente lo sguardo e io gli accennai un sorriso di conforto, poi aggiunsi «Oggi pomeriggio alle 16:00 al parco»
Max annuì e subito dopo ognuno si ritirò tra i propri pensieri.

Era strano, io che uscivo? Non mi capitava da molto ormai, ma ne avvertivo il bisogno, volevo dirgli tutto quello che provavo, volevo conoscere il motivo della sua tristezza.