ANUBI
Com'era la vita prima di te?
E dopo di te?
Un giaciglio vuoto è l'assenza per antonomasia;
di giorni passati a correre insieme,
lungo i sentieri della vita, con le
scarpe sporche di fango,
alla ricerca del vento che porti
l'odore perfetto.
Ci sono notti abbottonate,
intessute di malinconia,
in cui un saluto dietro l'uscio è
tutto ciò di cui si ha bisogno
per sentirsi amati, perchè,
se c'è qualcuno che vive per noi,
in attesa di noi,
allora la nostra vita non è poi cosi vacua.
Sono questi i momenti perfetti.
Là fuori c'è la notte scura;
il cielo imbiancato
che preannuncia la sera invernale;
qui, in casa, Tu!
Che ti accoccoli dolcemente e
t'addormenti al mio fianco,
facendoti coperta per i piedi gelati,
presenza e tepore che riscaldano e
placano i venti irrequieti e le alte maree
di una giornata tormentata.
È questa la felicità!
A te che vegli sui miei sonni e
sui miei incubi,
e sei guardiano di anime!
Ergendoti a statua,
te ne stai immobile e muto;
mio piccolo "Anubi"che
eternamente vegli
il sonno dei faraoni....
A te che nascondi gli occhi
velati dal bianco degli anni, e
fuggi davanti ai miei rimproveri anche quando colpe non ne hai;
che non ti importa di conoscere ciò di cui ti parlo;
ti basta sapere che parlo con te!
A te che baratteresti cento vite,
in cambio di un solo giorno passato con me,
come farò quando non sentirò più
il ticchettio delle tue zampette pronte
ad accogliermi quando rientro a casa?
